Autore: Dott. Michele AntonelliDott. Davide DonelliFrancesca Rubertone

Una buona aderenza ai principi della Dieta mediterranea può aiutare a prevenire varie malattie, riducendo la probabilità di declino cognitivo in età senile 

La Dieta mediterranea, patrimonio culturale dell’UNESCO ormai da anni, costituisce la sintesi delle tradizioni culinarie dei popoli che si affacciano sul Mar Mediterraneo. In realtà, non esiste un’unica Dieta mediterranea, ma molteplici regimi dietetici accomunati da specifiche caratteristiche nutrizionali. Ogni giorno una tipica dieta in stile mediterraneo dovrebbe includere da 3 a 9 porzioni di verdura, fino a 2 porzioni di frutta, vari prodotti amidacei come pane o pasta e, come condimento, olio di oliva e spezie mediterranee, tra cui origano, basilico, rosmarino, maggiorana, timo, prezzemolo, pepe, peperoncino e aglio. La Dieta mediterranea è inoltre caratterizzata da un elevato consumo di legumi, noci, semi e cereali integrali, e da un consumo di carne, soprattutto rossa, nettamente inferiore rispetto alla dieta occidentale sul modello americano. In un regime nutrizionale di tipo mediterraneo, le fonti proteiche animali derivano principalmente da pesce, carne bianca, formaggi e uova e sono compensate da fonti proteiche vegetali, principalmente dai legumi come fagioli, ceci e lenticchie.

Invecchiamento e Demenza, un fenomeno in crescita

L’attuale trend demografico indica, nei Paesi occidentali, un invecchiamento generale della popolazione, con aumento progressivo del numero di soggetti di età superiore a 65 anni, i quali potrebbero arrivare a costituire in Italia un terzo della popolazione residente entro il 2050. Considerato che la prevalenza delle varie forme di Demenza aumenta con l’avanzare dell’età, l’incremento del numero di anziani condurrà negli anni a venire alla necessità di trovare strategie di gestione, ma soprattutto di prevenzione, di questi tipi di malattia.In particolare, da un punto di vista medico, per “Demenza” si intende una malattia del cervello associata a deterioramento delle facoltà cognitive tale da compromettere le normali funzioni della vita quotidiana. Una forma iniziale di Demenza è la cosiddetta “Mild Cognitive Impairment” (MCI), termine inglese che indica un declino cognitivo lieve, più accentuato rispetto a quello fisiologicamente compatibile con l’età del Paziente. Tra le varie forme di Demenza, quella più frequente è la Malattia di Alzheimer, che costituisce il 60-70% dei casi. L’Alzheimer riconosce una causa multifattoriale, in cui a una predisposizione genetica si aggiungono spesso fattori di rischio cardio-metabolici (Ipertensione, Diabete, Ipercolesterolemia), ma anche, in alcuni individui, pregressi traumi cranici, isolamento sociale, grave depressione o altre patologie sistemiche.
Per fornire qualche numero, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che vi siano oltre 55 milioni di persone che soffrono di Demenza nel mondo, con circa 10 milioni di nuovi casi diagnosticati ogni anno. In Italia sono più di un milione i Pazienti con Demenza e 3 milioni coloro che, a vario titolo, sono coinvolti nella loro assistenza, con ripercussioni non solo sanitarie, ma anche psicologiche, sociali ed economiche importanti.

Dieta mediterranea e prevenzione

La Dieta mediterranea ha un’azione scientificamente dimostrata di prevenzione nei confronti di varie malattie, tra cui Infarto, Ictus, Diabete e persino alcune forme di Cancro. Un ruolo positivo è stato riscontrato anche per la prevenzione del declino cognitivo e della Demenza, pertanto seguire un regime nutrizionale di tipo mediterraneo nel corso della vita riduce la possibilità di sviluppare tali patologie in età più avanzata. Lo confermano i risultati di vari studi in cui la Dieta mediterranea è stata paragonata agli effetti di un regime nutrizionale sul modello occidentale, maggiormente ricco di grassi saturi, farine raffinate, zuccheri e prodotti di origine animale (vedi il pasto di un fast food). Si è visto in particolare che una buona aderenza ai principi della Dieta mediterranea può ridurre fino al 40% la probabilità di sviluppare declino cognitivo o Demenza in età senile, confermando quindi quanto atteso dalle ipotesi dei ricercatori. Questi risultati sono supportati da studi osservazionali che hanno coinvolto diverse migliaia di individui di mezza età seguiti per un periodo di tempo sufficientemente lungo (fino a 12-14 anni) tale da intercettare l’eventuale insorgenza di malattie cronico-degenerative, confermando quindi il ruolo benefico di questa dieta per un invecchiamento in salute. In particolare, si è poi visto che l’entità dell’effetto preventivo pare essere direttamente proporzionale rispetto all’aderenza dei singoli individui ai principi della Dieta mediterranea stessa: in altri termini, più la si segue correttamente e maggiore è il beneficio sul lungo periodo. Infine, si è osservato che l’associazione tra un corretto regime nutrizionale e un’attività fisica anche leggera ma costante (almeno 150 minuti di attività aerobica a settimana) e la ricerca di stimoli intellettuali costituisce la migliore strategia preventiva.


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