Autore: Dott. Antonio D’AlessioDott.ssa Rita Caruso

 

I vari tipi di Enuresi

Non esiste un solo tipo di Enuresi ma differenti tipi, e questo spiega come il percorso per arrivare alla diagnosi ed il successivo trattamento vadano di conseguenza sempre personalizzati. Si parla infatti di Enuresi primaria se non vi è stato un periodo asciutto continuativo di almeno 6 mesi, secondaria se il disturbo è insorto dopo un periodo di notti asciutte della durata di almeno 6 mesi; e si distingue tra familiare e non familiare.
L’Enuresi rappresenta quindi un disturbo complesso nel quale entrano in gioco aspetti ereditari, meccanismi biochimici ed ormonali, disfunzioni del serbatoio vescicale e problemi di risveglio.
Volendo sintetizzare: in un bambino con problemi di risveglio (questo è il prerequisito perché l’Enuresi sussista), la presenza o l’assenza di Enuresi è determinata dall’equilibrio tra la produzione notturna di urina e la capacità della vescica. Se la produzione di urina durante la notte è eccessiva e supera la capacità della vescica, si verificherà l’episodio enuretico.
Se si parte da questo presupposto, i Pazienti possono allora essere raggruppati nel seguente modo:

  • con abbondante produzione di urina notturna: in 1/3 circa dei casi di Enuresi la produzione notturna di urina da parte dei reni è eccessiva perchè vi è un deficit notturno nell’increzione di un ormone, la Vasopressina, che fa concentrare le urine durante la notte e permette alla vescica di contenerle, senza doversi alzare ad urinare; la terapia con un ormone di sintesi (Desmopressina) è in grado di guarire più dell’80% di questi casi;
  • con ridotta capacità vescicale: in 1/3 circa dei casi di Enuresi la capacità vescicale risulta ridotta; non si tratta di vesciche anatomicamente piccole, ma di vesciche che tendono a contrarsi prima di aver raggiunto un soddisfacente grado di riempimento (“vescica iperattiva”); in questo tipo di Enuresi i disturbi minzionali diurni (urgenza e frequenza minzionale, incontinenza urinaria) sono molto frequenti e si renderà necessario impostare una terapia comportamentale (adeguata idratazione, minzioni controllate) e farmacologica indirizzate a rendere più rilassato e quindi più capiente il serbatoio vescicale;
  • con abbondante produzione di urina durante la notte e capacità vescicale ridotta: il restante 1/3 dei casi di Enuresi rientra in questa classe; essi hanno una vescica funzionalmente più piccola e producono una grande quantità di urine diluite durante la notte; la terapia sarà indirizzata inizialmente a rendere più adeguata la capacità vescicale ed in un secondo tempo a concentrare le urine.

Come arrivare alla diagnosi

Per arrivare alla diagnosi si dovrà chiarire il tipo di Enuresi ed anche escludere la presenza di malattie organiche che possono causare incontinenza urinaria.
Ad una corretta anammesi farà seguito un esame obiettivo il cui scopo sarà quello di escludere la presenza di malformazioni anatomiche e di disfunzioni su base neurologica.
Ma è sicuramente dall’utilizzo del diario minzionale, diurno e notturno, che potremmo ottenere dati utili all’inquadramento del singolo caso clinico, anche perché spesso i genitori non conoscono le abitudini minzionali dei loro figli e tendono ad interpretare come pigrizia sintomi quali l’urgenza minzionale.

Affrontare il problema

Ancora oggi una grossa percentuale di Pazienti con Enuresi non viene trattata perché il sintomo è considerato poco rilevante e di sicura risoluzione nel tempo, sia dai Genitori che da molti Medici. Anche se si tratta di un disturbo che tende alla guarigione spontanea, i bambini e gli adolescenti enuretici mostrano di avere una riduzione dell’autostima, come se fossero portatori di una malattia cronica e maggiori problemi depressivi e di maladattamento scolastico. Considerando che le conoscenze in tema di Enuresi si sono molto evolute e che il livello di sicurezza della terapia è molto migliorato tanto da attenderci una guarigione globale dell’80% circa dei casi, non sembra esagerato affermare che oggi è considerato non etico non affrontare il disturbo.


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