Curcuma, un potente antiossidante

Autore: Prof.ssa Elisabetta MiraldiProf. Marco Biagi

Curcuma e Malattie neurodegenerative

Come già accennato, la Curcuma e la curcumina esercitano una spiccata attività antiossidante; è stato quindi ipotizzato che la curcumina possa trovare impiego preventivo o terapeutico per patologie croniche come quelle cardiovascolari e neurodegenerative. Alcuni studi su popolazioni di anziani asiatici confermano inoltre che coloro che consumano regolarmente curry, e quindi curcumina, hanno una migliore performance comportamentale e intellettuale rispetto a coloro che non ne fanno mai uso. Per tale motivo recentemente la curcumina è stata proposta come farmaco potenziale per il trattamento dell’Alzheimer, e studi preliminari su animali hanno dimostrato il miglioramento del quadro clinico associato alla patologia e la riduzione del deficit cognitivo in modelli sperimentali animali, anche se non hanno ancora permesso di chiarirne completamente i meccanismi.
L’Alzheimer e il Parkinson sono due malattie neuro-degenerative, che colpiscono molte persone, in particolare anziani, compromettendo la qualità della loro vita. Il Morbo di Parkinson è causato dalla degenerazione e dalla morte di cellule nervose situate in una zona del cervello chiamata Sostanza Nera; la lesione in questa parte del cervello arresta la produzione di dopamina, un neurotrasmettitore che controlla molte funzioni motorie.
La Malattia di Alzheimer è la causa più comune di demenza (60%) e affligge circa il 6-7% della popolazione oltre i 65 anni, ma si prevede che la sua incidenza triplicherà nei prossimi cinquant’anni; essa si manifesta, oltre che con i tipici problemi di memoria, anche con altri disturbi come confusione, cambiamenti di umore e disorientamento spaziotemporale.
Le zone cerebrali interessate dalla patologia, sono caratterizzate dall’accumulo nello spazio extracellulare di formazioni definite “placche senili”, formate da una proteina detta amiloide. Studi recenti hanno dimostrato che la curcumina esercita un’azione importante nell’abbassamento dei livelli di tale proteina, ormai da alcuni anni considerata universalmente come la sostanza responsabile della degenerazione dei neuroni cerebrali. Lavori sperimentali approfonditi hanno verificato quantitativamente il tasso di riduzione della densità delle placche, ma soprattutto la capacità della curcumina di prevenire la formazione di nuovi depositi ed il recupero funzionale di neuroni danneggiati. In esperimenti ripetuti da numerosi laboratori si e effettivamente osservato che, in topi transgenici esprimenti la Malattia di Alzheimer, trattati con dosi basse di curcumina i livelli di βamiloide si riducono di circa il 40% rispetto a quelli delle cavie non trattate; le stesse dosi producono anche una diminuzione del 43% nella densità delle placche amiloidi. Sorprendentemente si è notato che, nel lungo periodo, le dosi più basse di curcumina si mostrano realmente più efficaci, rispetto alle dosi elevate, nel contrastare il processo neurodegenerativo provocato dalla malattia di Alzheimer.
Purtroppo, come già accennato precedentemente, la curcumina non ha nè un buon assorbimento intestinale nè una lunga durata nel circolo sanguigno.
Sicuramente, l’assenza di effetti collaterali a lungo termine e la possibilità di utilizzare dosaggi bassi, fa si che la curcumina possa trovare un ruolo clinico nel contribuire alla prevenzione della malattia di Alzheimer.

Come consumarla

I benefici della Curcuma dipendono principalmente dai suoi polifenoli che, pero, sono scarsamente assorbibili. L’associazione con pepe, zenzero, olio, burro o enzimi digestivi aumenta le concentrazioni circolanti di curcumina, a testimonianza di un aumentato assorbimento. Nel caso di infiammazioni del tratto gastrointestinale (come ad esempio nelle Gastriti o nelle Coliti), possiamo consumarla da sola, aggiunta agli alimenti o come tisana, per favorirne la localizzazione nelle mucose del tubo digerente.
È importante sottolineare comunque che tutti i risultati ottenuti negli studi preclinici e clinici qui riportati sono dovuti all’utilizzo di curcumina in forma di supplemento e non semplicemente all’uso della Curcuma come spezia.


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