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Fibromialgia, conoscerla per curarla

Autore: Maria Elisa Marchiani

Per affrontare correttamente questo disturbo, è necessario attuare un percorso di cura che includa strategie di tipo psicologico e psicoterapico oltre a specifiche tecniche corporee 

La Fibromialgia è una sindrome cronica caratterizzata da dolore muscolo-scheletrico, spesso accompagnata da una sensazione di affaticamento persistente. I sintomi principali includono dolori muscolari diffusi, rigidità articolare, disturbi del sonno, stanchezza cronica, problemi di concentrazione e alterazioni dell’umore, come ansia e Depressione. Pur essendo una malattia complessa, spesso misconosciuta o fraintesa, una diagnosi corretta e un trattamento adeguato possono migliorare significativamente la qualità di vita delle persone che ne soffrono.

Dai sintomi alla diagnosi

La diagnosi di Fibromialgia può essere complessa, poiché i sintomi possono sovrapporsi ad altre condizioni. Di solito il Medico inizia escludendo altre cause plausibili attraverso un esame fisico approfondito, analisi del sangue e talvolta anche Test di imaging. La diagnosi finale si basa principalmente sui criteri dell’American College of Rheumatology (ACR), che richiedono la presenza di dolore diffuso in almeno 11 dei 18 punti sensibili specifici identificati.

Il percorso di cura

La gestione della Fibromialgia richiede un approccio multidisciplinare e il coinvolgimento di diverse figureil dolore, migliorare la mobilità e la funzionalità, e fornire strategie di prevenzione e gestione del dolore a lungo termine. Da tempo ormai anche le Società scientifiche più autorevoli di Reumatologia, Immunologia e gli esperti del trattamento del dolore, di fronte alla scarsa, se non nulla, efficacia dei farmaci antidepressivi e della minima efficacia degli antidolorifici per il trattamento della Fibromialgia, si sono orientati verso un percorso educazionale e pedagogico del Paziente, basato su strategie non farmacologiche di tipo psicologico e psicoterapico, soprattutto attraverso la Terapia cognitivo-comportamentale e Tecniche corporee che integrano mente, corpo ed emozioni. Ci sono infatti diversi studi che attestano l’efficacia di tali tecniche nel migliorare i punteggi delle scale del dolore e il tono dell’umore, riducendo la produzione di citochine e regolando allo stesso tempo la produzione di cortisolo.

Gli interventi terapeutici

La ricerca degli ultimi decenni ha identificato il ruolo del sistema immunitario non più come semplice sistema di difesa verso patogeni esterni, bensì come fondamentale sistema di regolazione fisiologica, sensibile quindi a stimoli di natura fisica, chimica ed emozionale. Le Tecniche psico-corporee, come per esempio il Metodo MioEquilibrio, che applico in questi casi con risultati efficaci, riducono i livelli circolanti del cortisolo e hanno effetti sull’espressione del genoma umano in quanto riducono l’espressione del fattore di trascrizione nucleare KB, infiammatorio per eccellenza, riducendo la sintesi delle principali citochine infiammatorie immunitarie. Gli effetti delle Tecniche psico-corporee sul profilo immunitario possono quindi essere spiegati con una modulazione dell’attività neuronale indotta dallo stress cronico, grazie alla riduzione della secrezione del cortisolo e all’attivazione del sistema nervoso parasimpatico. Ecco alcune modalità di intervento:

  • esercizi quotidiani di allungamento mio-fasciale, come quelli previsti dal Metodo MioEquilibrio, che portano a sciogliere le tensioni e le contratture delle fibre muscolari (fibro - mio - algia) e producano una maggiore fluidità articolare, sono fondamentali per i Pazienti affetti da Fibromialgia; un programma di esercizi personalizzato e la partecipazione a corsi settimanali da seguire con continuità può contribuire a migliorare in modo importante l’elasticità muscolare, la flessibilità e l’energia complessiva;
  • in concomitanza con l’allungamento profondo del sistema mio-fasciale, diventa molto importante l’approfondimento della respirazione, utilizzando non solo i muscoli involontari ma anche quelli volontari per amplificare l’espansione e la contrazione di tutto il corpo nelle fasi di inspirazione ed espirazione e permettere alla persona di apportare, in modo consapevole, maggiore ossigeno alle cellule e alle fibre muscolari; è infatti possibile apprendere alcune modalità per far “respirare” le zone di infiammazione e di dolore per agevolare un drenaggio naturale delle citochine infiammatorie; con il Metodo MioEquilibrio la persona entra in contatto con il proprio ritmo respiratorio, lento e rilassato, e con il naturale e fisio-logico movimento corporeo che esso comporta;

  • la terapia manuale, come il massaggio, la massoterapia e la mobilizzazione articolare, possono contribuire a ridurre il dolore muscolare e la rigidità; queste tecniche possono favorire la circolazione sanguigna, migliorare la flessibilità e alleviare la tensione muscolare;
  • acque termali: le acque salsobromoiodiche in particolare sono note per l’azione antinfiammatoria, agendo anche su flogosi croniche, e stimolante la circolazione sanguigna e il drenaggio linfatico, possono dare sollievo temporaneo dal dolore e ridurre l’infiammazione; sale caldo, bagni termali o docce alternate possono essere utili per alleviare i sintomi;
  • la proposta di una nuova “pedagogia del corpo”, infatti ciò che può fare la differenza nel trattamento della Fibromialgia è innanzitutto un percorso di consapevolezza del proprio corpo, far entrare la persona in contatto con il proprio corpo e conoscerlo, iniziando a considerarlo un amico e non un nemico contro cui lottare; quando ci sono problematiche di questo tipo, diventa infatti necessario unire la biologia alla biografia; etimologicamente la parola emo–zione vuol dire sangue in azione; l’emozione è una fiamma che si accende aldilà della propria volontà, è qualcosa di assolutamente bio-logico, ciò che si può reprimere o controllare è il comportamento legato ad essa ma, se lo si fa in modo persistente, si crea un carico “tossico” nel corpo e l’infiammazione diventa una modalità biologica per bruciare le tossine accumulate; sicuramente essere in contatto con il proprio sentire e lasciar fluire le emozioni dentro e fuori di noi è un atto terapeutico.

Il metodo MioEquilibrio

Tra le tecniche che integrano corpo, mente, emozioni, il Metodo MioEquilibrio (“mio”, dal greco, vuol dire muscolo ma si riferisce anche alla propria interiorità) è un approccio innovativo che si concentra sull’allungamento mio-fasciale e sull’equilibrio muscolare e posturale in connessione con il mondo psico-emozionale della persona. Il sistema muscolare (752 muscoli) e l’apparato scheletrico (206 ossa) hanno origine, come il cuore, dal mesoderma e sono attraversati dal sistema nervoso volontario e involontario ed esiste una grande risonanza tra loro: sciogliere le tensioni fisiche vuol dire sciogliere anche tensioni emotive; al termine della sessione la persona avrà uno stato d’animo di benessere, maggiore fiducia nel proprio corpo, oltre ad una sensazione di centratura psico-fisica. MioEquilibrio, utilizzando strumenti dolci, come le palle di gomma piuma, specificatamente tarati per lavorare sulle fibre muscolari, contribuisce a migliorare la consapevolezza corporea, a ridurre in modo importante la tensione muscolare del corpo, a migliorare la qualità del sonno e la coordinazione dei movimenti. Nel contesto della Fibromialgia, il Metodo MioEquilibrio può essere una risorsa preziosa sia come opzione terapeutica che come strumento di prevenzione, consentendo alla persona di sviluppare abilità di auto-gestione per quanto riguarda il dolore e per il mantenimento della salute generale.

Organismo biologico e corpo sensibile

Possiamo immaginare l’essere umano come perennemente in movimento, un movimento fluttuante dentro e fuori di lui, un corpo integrato che si integra: per stare bene è necessaria un’integrazione tra organismo biologico e corpo sensibile, tra biologia e biografia. Per facilitare lo studio del corpo, è stato spesso tralasciato il suo aspetto sensibile: c’è invece un corpo organico che si intreccia continuamente e inconsciamente con il corpo sensibile grazie al sistema nervoso che lo attraversa. Il bambino piccolo è l’esempio più chiaro del processo di “embodiment” (incarnazione) dell’emozione, del corpo che sente. Quando è arrabbiato, lo esprime con tutto il corpo, così come quando è nella gioia, poi nel tempo i condizionamenti familiari, culturali e sociali andranno a influire su questa espressione e ogni persona, a suo modo, si adatterà e risponderà. Il corpo ci racconta di noi e i suoi segnali sono un richiamo a prenderci cura di parti di noi che inconsciamente stiamo trascurando, e a ritrovare il filo di Arianna tra il corpo, la mente e le emozioni.

Corpo ed emozioni

Il tessuto connettivo può essere considerato un cervello nascosto, un’autostrada che porta informazioni in tutto il corpo e connette ogni parte del nostro sistema; le emozioni scorrono lungo questi circuiti fino al “cervello” nascosto del cuore e dell’intestino che producono ormoni in percentuale importante, esattamente come il sistema nervoso se non di più. Quindi nel corpo esiste una parte inconscia che si muove aldilà della nostra volontà sia a livello biologico che a livello emozionale. Può succedere infatti che, se non “digerisco” un’esperienza o una brutta notizia, il ventre si gonfi e, all’opposto, se sono felice, l’intestino produca serotonina, quest’organo infatti ne produce di più del nostro cervello: circa il 95% dell’ormone della felicità viene prodotto dall’intestino.

Stress e tensioni muscolari

Le tensioni muscolari ruotano intorno ai temi dello stress, del sovraccarico e dei conflitti. Le tensioni croniche rispondono a situazioni che la persona percepisce come pesi da portare ogni giorno ed è come se, metaforicamente, ogni giorno li portasse sulla schiena o trasportasse continuamente borse pesanti, anche durante il sonno. Diventa quindi importante un lavoro sul corpo che permetta di sciogliere queste tensioni con consapevolezza per poter trovare nuove possibilità nel corpo e nella vita.

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