Ipertensione, l'importanza di dieta e movimento

Autore: Dott. Antonio Francesco AmicoDott. Michele Massimo GuliziaDott. Stefano Urbinati

Più movimento, niente fumo e poco stress

È inoltre essenziale abolire il fumo di sigaretta (nei 10 minuti dopo aver fumato una sigaretta si osservano valori pressori più alti anche di 10 mmHg!) e svolgere attività fisica regolare che può consistere in una camminata veloce per almeno30 minuti al giorno. È altresì importante limitare lo stress, riorganizzando l’attività lavorativa in modo da ritagliarsi momenti di “stacco”, che permettano lo smaltimento dello stress, eventualmente svolgendo pratiche come meditazione, yoga e tai-chi che si sono dimostrate in grado di ridurre i valori pressori.
Anche il controllo del peso corporeo riveste un ruolo importante nella prevenzione dell’Ipertensione arteriosa. Studi epidemiologici hanno infatti evidenziato come l’Obesità sia responsabile di circa il 40% dei casi di Ipertensioni. I giovani che conducono una vita sedentaria e tendono al sovrappeso o all’Obesità saranno, in futuro, maggiormente a rischio Ipertensione. La correzione di questi fattori di rischio deve pertanto avvenire già a partire dai primi anni di vita scolastica.

Aderire a uno stile di vita sano

Quando le raccomandazioni non riguardano solo l’assunzione di farmaci, ma implicano il cambiamento dello stile di vita, è importante essere veramente convinti della necessità di adottare un diverso stile di vita, pertanto è necessario che le “nuove” abitudini siano perfettamente integrate nel propria quotidianità altrimenti, se adottate in maniera sporadica e non continuativa, non daranno i risultati sperati. Per questo è importante non solo adottare uno stile di vita sano, ma anche migliorare l’aderenza alle raccomandazioni, per esempio utilizzando anche le nuove tecnologie, come è stato fatto recentemente in alcuni studi in cui è stata testata positivamente l’utilità dell’invio di e-messages di rinforzo ad orari prestabiliti.

Automisurazione della pressione

Negli ultimi anni si trovano in commercio apparecchi per la misurazione della pressione che utilizzano il metodo oscillometrico, che permette di ovviare alla necessità dell’auscultazione del polso nel corso della misurazione e quindi di rendere possibile l’automisurazione. Le prime esperienze in tal senso non hanno riscosso un unanime consenso da parte della classe medica. Veniva talvolta sollevato qualche dubbio sull’affidabilità e la precisione degli strumenti, ma ancora di più vi era la preoccupazione che l’automisurazione inducesse una pressione arteriosa artificiosamente alta o bassa a causa del coinvolgimento del Paziente, oppure che l’autodiagnosi creasse ingiustificati allarmismi nel Paziente o, al contrario, pericolose auto-rassicurazioni.
Attualmente, l’utilità dell’automisurazione ai fini della diagnosi di Ipertensione è riconosciuta dalle linee guida e viene praticata stabilmente da circa un terzo dei Pazienti ipertesi. Più recentemente è stata anche dimostrata l’utilità di questa pratica al fine di migliorare l’efficacia del trattamento.
Uno studio del 2014 condotto su 552 Pazienti ad alto rischio cardiovascolare (metà dei quali erano stati istruiti sia all’automisurazione che all’automodifica del dosaggio dei farmaci prescritti dal Medico curante) ha registrato, dopo un anno, una maggiore riduzione dei valori pressori nel gruppo che praticava l’automisurazione rispetto a quella del gruppo seguito dal solo Medico di famiglia. Tale risultato avrebbe fatto attendere una riduzione, nel tempo, del 30% del rischio di Ictus.
In una analisi ancora più recente del problema, si è concluso che gli effetti benefici dell’automisurazione si verificano solo in associazione ad interventi educativi sullo stile di vita e istruendo il Paziente a modificare autonomamente la terapia.

Diagnosi e terapia più veloci

La discesa in campo della Telemedicina ha dato un ulteriore contributo alla pratica dell’automisurazione. La trasmissione del dato in tempo reale rende possibile un rapido intervento del Medico sulla modifica della terapia. Un ulteriore vantaggio dell’automisurazione è la possibilità di poter identificare, con buona approssimazione, la presenza di Aritmie cardiache, fornendo quindi un aiuto alla diagnosi medica di alcune Cardiopatie, come la Fibrillazione atriale.
Sarebbe comunque opportuno che l’automisurazione venisse effettuata con apparecchi di validata efficacia, che tale pratica fosse concordata con il proprio Medico e che lo stesso verificasse la tecnica con cui viene effettuata e magari confrontasse i risultati ottenuti con quelli provenienti dalla misurazione professionale. Può a volte accadere, infatti, che proprio la presenza di Aritmie cardiache o altre anomalie vascolari renda l’automisurazione poco affidabile, vanificandone tutti gli effetti positivi.


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