Autore: Prof. Marcello BuiattiAntonella Ciana

 

E l’Europa?

Per ora resiste agli OGM, che però sono coltivati in oltre 170 milioni di ettari nelle Americhe, in Cina, in India e in Africa. L’Italia proibisce la coltivazione di OGM per evitare possibili pericoli per la salute umana, ma non solo: la nostra agricoltura si basa sulla variabilità dei cibi che hanno un ottimo mercato all’estero, e non può permettere che anche qui si distrugga l’agricoltura tradizionale. Purtroppo le piante geneticamente modificate in commercio non sono sufficientemente controllate dalla Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare con sede a Parma. EFSA, infatti, sotto la pressione delle multinazionali, ha Linee Guida che non permettono di usare a sufficienza laboratori indipendenti per controllare quanto dicono le multinazionali quando propongono in Europa piante GM. Per questo, quando le “Tre Sorelle” inviano un dossier presentando un nuovo OGM, EFSA riunisce un gruppo di Ricercatori indipendenti che lo studiano ma non sempre controllano eventuali dubbi con laboratori anch’essi indipendenti, seguendo invece le Linee Guida europee che trascurano una serie di possibili effetti negativi non controllati. Così EFSA è spesso costretta a rimandare i dubbi alle stesse multinazionali o a laboratori non completamente indipendenti, e questa prassi è contrastata da laboratori, in particolare europei, che hanno da tempo segnalato possibili effetti dannosi degli OGM sia per la salute umana e animale, sia per l’ecosistema suolo, importante per un’agricoltura di successo.

Questi laboratori operano, in qualche modo, in sinergia?

Sì: un buon numero di laboratori in Europa si è riunito in una associazione di nome ENSSER (Rete Europea di Scienziati con Responsabilità sociale e Ambientale), del cui direttivo faccio parte anch’io. Purtroppo c’è grande difficoltà nell’avere i finanziamenti europei, poco o per niente utilizzati per studi sugli OGM se non attraverso EFSA. In Italia un solo progetto nazionale di controllo è stato finanziato molti anni fa con risultati interessanti, ma la terribile situazione in cui si trova la nostra Ricerca nazionale ne ha impedito la continuazione, nonostante gli sforzi della Coalizione anti-OGM di cui faccio parte, coordinata dalla Coldiretti, dalla CIA e altri attori, che cerca da tempo di modificare la prassi EFSA e di instaurare un sistema di controllo veramente efficiente, che solo la pressione degli agricoltori, e in genere popolare, dovrebbe aiutare a costruire. 


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