Vene varicose, quali terapie?

Autore: Dott. Roberto Zunica

Grazie a trattamenti rigenerativi, è oggi possibile curare vene e capillari dilatati in modo efficace e mininvasivo 

Le vene varicose e i capillari dilatati rappresentano un problema funzionale ed estetico molto sentito soprattutto dalle donne, che ne soffrono in grande percentuale. In alcuni casi il fenomeno è lieve e non incide sull’aspetto estetico, in altri casi le “Teleangectasie” (questo il nome scientifico dei capillari dilatati) sono così numerose e visibili da comportare un vero e proprio problema psicologico, per non parlare poi del disagio funzionale che ne consegue: gambe gonfie e pesanti. Questi particolari vasi sanguigni superficiali, sfiancati e dilatati, rappresentano la porzione di sangue che “scappa” dal circolo profondo a causa dell’insufficienza delle vene perforanti (vasi che mettono in comunicazione il circolo venoso superficiale con quello profondo). Attraverso le vene perforanti il sangue dei vasi superficiali è aspirato nel circolo profondo e questa condizione è alla base della buona salute delle gambe. Quando le vene perforanti divengono incontinenti, una elevata pressione sanguigna si riversa nel circolo superficiale dilatandolo e creando i presupposti per la formazione di vene varicose e capillari dilatati.

Come risolvere il problema?

Fino a poco tempo fa, l’unico modo per eliminare vene varicose e capillari dilatati era quello di ricorrere alle tecniche ablative, ovvero la rimozione medica o chirurgica dei vasi dilatati.
La Safenectomia (eliminazione chirurgica della vena safena) e le terapie Laser o sclerosanti di capillari e varici di piccolo calibro sono stati per anni, e lo sono tuttora, gli interventi più praticati per la risoluzione (sintomatica) di queste diffuse patologie.
In realtà, eliminare le vene malate con tecniche di rimozione non vuol dire affatto curare il problema ma solamente risolverlo temporaneamente e ad un livello esclusivamente estetico, senza nulla poter fare sul piano della prevenzione delle recidive (certe!) e della progressiva estensione e peggioramento della malattia. Oggi però, fortunatamente, le cose stanno gradualmente cambiando, e sempre più si tende a privilegiare trattamenti conservativi, non ablativi, con finalità curative, rigenerative e preventive. Le vene e i capillari sono elementi importanti, vitali e funzionali, è pertanto inconcepibile pensare di risolvere superficialmente il problema attraverso metodiche di rimozione.

La Fleboterapia Rigenerativa

Oggi con la Fleboterapia Rigenerativa Tridimensionale Ambulatoriale (TRAP) è divenuto possibile curare Varici e Teleangectasie in maniera dolce, naturale ed efficace. Vene e capillari dilatati rappresentano soltanto la punta dell’iceberg: la causa è nei vasi perforanti e nella debolezza del circolo profondo.
La TRAP cura alla base il problema per mezzo di infiltrazioni, in tutti i vasi malati visibili ad occhio nudo, di una particolare soluzione rigenerativa in grado di rinforzare la parete delle vene sfiancate e riducendone la dimensione. La riduzione del diametro dei vasi perforanti li rende di nuovo continenti, normalizzando la pressione sanguigna sul circolo superficiale. Pertanto, se si chiudono o si asportano chirurgicamente i vasi varicosi superficiali, senza aver curato il problema sottostante, la pressione anomala su quell’area resterà invariata e riaprirà le vene o ne farà insorgere di nuove. Per tale motivo la Scleroterapia, il Laser e l’intervento chirurgico ablativo, qualora necessari, devono seguire e non precedere la TRAP.


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