La vista è un bene prezioso e prioritario a tutte le etภper questo è fondamentale eseguire adeguati controlli dal Medico Oculista (Oftalmologo) per poter apprezzare nel modo migliore il volto dei nostri cari, poterci muovere autonomamente nello spazio e osservare le bellezze che ci circondano, dalla natura alle opere d’arte.
In generale la prevenzione è alla base della cura di molte patologie: se vi è un problema medico, prima lo si affronta, più si può sperare in una guarigione completa o in un contenimento della patologia, evitando problemi di salute più gravi. La recente pandemia e il perdurare dello stato emergenziale ha fatto sì che molti controlli periodici e visite di routine non siano stati eseguiti, un po’ in tutti gli ambiti sanitari.
Dalla nascita...
Alla nascita è previsto uno screening del riflesso rosso e in molti centri anche una valutazione del fondo oculare anche nei bambini nati a termine e senza apparenti problemi; ove vi sia qualche dubbio, il Neonatologo e/o il Pediatra invieranno all’Oculista per le valutazioni del caso.
Più in generale, a partire dai due anni e mezzo/tre, è possibile iniziare ad eseguire (per quanto sommariamente) una quantificazione visiva e un’adeguata valutazione anche in cicloplegia (con le gocce) al fine di prevenire l’Ambliopia, più comunemente definita “occhio pigro”.
...alla scolarizzazione
Con l’inizio della scuola vi è un maggior impegno visivo; tuttavia quei bambini che manifestano Cefalea o difficoltà ascrivibili all’apparato visivo devono essere inviati per una valutazione specialistica prima dei 5 anni per un’adeguata prescrizione di lenti, generalmente da Ipermetropia (“occhio corto” tipico dei bambini) o da Astigmatismo (incapacità a distinguere caratteri grafici similari); va inoltre sottolineato che l’età d’insorgenza della Miopia (incapacità di vedere da lontano) si sta spostando sempre più in epoca pre-adolescenziale, dunque ben prima rispetto agli scorsi decenni.
L’uso nelle scuole delle lavagne multidimensionali, nonché l’impegno visivo a breve distanza sui tablet o PC, come avvenuto in pandemia e nelle fasi di lockdown, ha determinato un sovraccarico visivo per gli studenti a tutte le età.
Dai 40/50 anni ...
Un altro momento di passaggio è intorno ai 40 anni, con l’inizio della Presbiopia: il cristallino riduce progressivamente la capacità di accomodare cioè di vedere adeguatamente prima a distanza ravvicinata (sotto i 30/45 cm) poi, verso i 50 anni, anche nella mezza distanza, quella che abitualmente è usata per il PC in ufficio.
Con la cosiddetta “mezza età” aumenta inoltre il rischio di sviluppare alcune patologie come Diabete e Ipertensione; non di rado è proprio il Medico Oculistica che istrada il Paziente verso controlli sistemici che portano a fare diagnosi di queste comuni e ben note patologie.
...e oltre
Dopo i 55/60 anni aumenta l’incidenza di malattie oculari come la Cataratta nonché (col progredire dell’età) delle Maculopatie. Proprio per questo motivo dopo i 65 anni tutti dovrebbero sottoporsi a visita oculistica ogni due anni e a distanza più ravvicinata in caso di diagnosi di qualche patologia a carico della sede oculare. Appare doveroso citare il Glaucoma che, in analogia all’Ipertensione sistemica, è definito il “killer silenzioso” della vista; chi ne è affetto si accorge di avere un problema alla vista solo quando l’occhio o meglio il nervo ottico risulta ormai danneggiato irreversibilmente
Come mantenere un’adeguata capacità visiva
Ecco alcuni consigli utili a tutte le età: usare PC e tablet avendo l’accortezza di fare pause di almeno 15 minuti ogni 2 ore come previsto in ambito lavorativo; guardare lontano nei momenti di pausa dall’uso degli strumenti informatici in modo da consentire il rilassamento delle strutture visive; con la pandemia anche i bambini e i ragazzi in età scolare sono diventati dei “piccoli videoterminalisti” e, come gli adulti, dovrebbero rispettare queste pause fisiologiche per l’apparato visivo. Inoltre, la fotoesposizione rappresenta, in analogia a quanto avviene per la pelle, un serio problema tanto che i filtri per i raggi UV sono ormai stati introdotti anche nelle lenti da vista e non più solo negli occhiali da sole. L’esposizione prolungata e nel tempo può causare danni da fotostress soprattutto alla retina, determinando o aggravando quadri di danneggiamento a carico della sede maculare.
L’alimentazione
Un’adeguata alimentazione ricca di vitamine, comprendente alimenti come frutta e vegetali freschi, aiuta notevolmente il mantenimento di una visione sana; i mirtilli sono particolarmente indicati nei miopi e negli stati di affaticamento visivo; la vitamina A contenuta ad esempio nelle carote, nelle patate dolci e nel burro, aiuta la produzione della radopsina che favorisce la visione notturna; la luteina contenuta nella bietola e nelle zucchine aiuta a difendere la sede maculare cioè l’area di “miglior visione” facilmente danneggiata in tarda età e dalla fotoesposizione; gli agrumi ricchi di vitamina C collaborano alla prevenzione del danno ossidativo che colpisce anche il nervo ottico.
In una alimentazione sana ed equilibrata, che sia funzionale al mantenimento dell’adeguata funzionalità visiva, non devono mancare inoltre uova, pesce e frutta secca; non sono da disdegnare il cioccolato fondente e perfino un bicchiere di vino rosso al pasto perché il resveratrolo ivi contenuto aiuta il mantenimento di un’adeguata circolazione del sangue, soprattutto in sede maculare. Infine una corretta idratazione dell’organismo aiuta a mantenere l’omeostasi delle lacrime e sano e in equilibrio il corpo vitreo (la gelatina trasparente contenuta nel bulbo oculare) per prevenire l’insorgenza delle fastidiose “mosche o ragnatele” che sono molto frequenti nei miopi e dopo una certa età per tutti.