Pelle ed esposizione solare, quali accorgimenti

Autore: Dott.ssa Catia De FeliceDott.ssa Viviana Lora

 

Proteggere la pelle

Ne emerge pertanto che i danni cutanei dovuti ai raggi UV sono provocati tanto dagli UVB quanto dagli UVA ed è per questo che si è concordi nel ritenere indispensabile una protezione completa, schermando sia i raggi UVB, responsabili del danno diretto alla cute, che gli UVA, prevenendo i danni indiretti a livello dell’epidermide e del derma nel lungo periodo.
Va infine ricordato che quando l’abbronzatura (che rappresenta una difesa del nostro corpo nei confronti del danno da radiazione UV) deriva dall’uso di lettini solari, da un’esposizione accidentale o dall’eccessivo tempo trascorso in spiaggia senza adeguate precauzioni è particolarmente dannosa per la cute, inducendo alterazioni a livello del DNA cellulare.
Il danno cumulativo determinato dai raggi UV può essere responsabile dell’invecchiamento cutaneo precoce (rughe, lassità cutanea, macchie) ed eventualmente anche dei Tumori della pelle.

I Tumori cutanei

I Tumori della pelle sono più frequenti di quelli di polmone, seno, prostata e colon. Nel 2016 sono stati registrati in Italia quasi 180mila nuovi casi. Secondo le statistiche più recenti, una persona su cinque svilupperà nella propria vita un Carcinoma baso-cellulare (la forma di cancro della pelle più frequente e meno aggressiva) e i numeri riportati sono in costante aumento. La diagnosi in fase iniziale cambia completamente la prognosi di queste malattie. Pertanto, è caldamente raccomandato di:

  • osservare con attenzione la propria cute (autoanalisi);
  • effettuare annualmente un controllo dermatologico dei nei;
  • consultare al più presto il Medico, se si nota qualcosa di anomalo;
  • esporsi al sole con attenzione per evitare le scottature.

I tumori cutanei

Il più frequente tumore cutaneo è il Carcinoma basocellulare che ogni anno colpisce circa 980mila italiani. È dovuto soprattutto all’esposizione eccessiva e cumulativa ai raggi solari e alle scottature che, nel corso degli anni, provocano danni al DNA che possono evolvere nella formazione di un tumore. Tra i tumori cutanei è il meno aggressivo perché raramente può evolvere in metastasi. Le aree più frequentemente colpite sono quelle più esposte alle radiazioni ultraviolette (viso, petto, schiena, braccia o gambe).
Generalmente si manifesta con papule o piccole chiazze di colorito rosaceo, cicatrici biancastre, piccoli noduli di colorito marrone e leggermente traslucido oppure con lesioni ulcerate che non guariscono, sanguinano o appaiono infiammate.
Se la diagnosi è tempestiva, la cura consiste nella semplice rimozione chirurgica in anestesia locale, o nella terapia fotodinamica, che combina un apposito gel a un laser che colpisce le cellule maligne. Se le lesioni sono ampie e non possono essere rimosse chirurgicamente, si può ricorrere all’uso di farmaci per uso orale, molto efficaci, oppure all’Elettro-chemioterapia, che consente di distruggere le cellule tumorali con un danno estetico limitato.
La seconda forma più comune di cancro della pelle è il Carcinoma squamo-cellulare che ogni anno colpisce 140mila italiani. Può svilupparsi ovunque sulla superficie cutanea, ma le aree più colpite sono quelle fotoesposte in particolare cuoio capelluto, orecchie, labbra e mani. Anche in questo caso, l’esposizione eccessiva e le ustioni solari sono il fattore di rischio principale. Quando non trattato tempestivamente, può anche generare metastasi. Si presenta come una piccola chiazza di colorito rosa o rossastro, un’escrescenza bitorzoluta, un nodulo palpabile color carne, o semplicemente come una qualsiasi lesione ulcerata essudante e sanguinante che non guarisce. È importante ricordare che la Cheratosi attinica rappresenta una lesioni pre-cancerosa, frequente soprattutto nelle persone di età superiore ai 50 anni che, se non trattata e protetta adeguatamente, può evolvere in questa forma di cancro invasivo.
Quando questa forma cancerosa viene diagnosticata precocemente, può bastare la rimozione chirurgica in anestesia locale oppure una terapia con una crema chemioterapica. Invece, per le lesioni più estese e recidivanti, la Chirurgia di Mohs offre le maggiori probabilità di guarigione.