Autore: Dott. Francesco De Cesaris

Le terapie farmacologiche

I principali farmaci sintomatici sono gli antiinfiammatori non steroidei (indicati dalla sigla FANS), ad esempio ibuprofene, acido acetilsalicilico, naprossene, ecc., a volte presenti in commercio anche in associazione ad altri principi attivi quali caffeina e prodotti antiemetici. Altro sintomatico è il paracetamolo, anch’esso presente in commercio come singolo principio attivo o in associazione ad altre sostanze quali la caffeina. I farmaci più specifici per il trattamento dell’attacco emicranico sono però i triptani, privi di effetti nocivi a livello gastrointestinale ma che vanno comunque sempre prescritti dal Medico, a differenza di gran parte dei FANS che sono invece di libera vendita (cosiddetti farmaci da banco). È però importante sottolineare come un uso eccessivo di farmaci sintomatici di qualsiasi tipo, se perdurante da almeno tre mesi, possa instaurare un circolo vizioso che paradossalmente contribuisce all’aumento degli attacchi di Cefalea fino a farla cronicizzare (Cefalea da abuso), condizione che talvolta rende indicata una specifica terapia di disintossicazione da farmaci.
La terapia di prevenzione è una vera e propria cura per l’Emicrania, cioè un trattamento da assumere quotidianamente a medio-lungo termine (ad esempio per 3-6 mesi) per prevenire le crisi e/o renderle comunque meno violente, meno durature e più responsive ai sintomatici. Solitamente una profilassi viene consigliata quando gli episodi di Emicrania sono più di tre al mese oppure meno di tre al mese ma di lunga durata (ad esempio gli attacchi legati al ciclo mestruale). Molte sono le classi di farmaci usate a questo scopo: antidepressivi triciclici, serotoninergici, antagonisti della serotonina, antiipertensivi quali i betabloccanti, antiepilettici, tossina botulinica tipo “A”, ecc.. Molti di questi farmaci sono stati però individuati per “serendipity” cioè, usandoli per lo scopo per cui erano nati, si è visto che riducevano gli attacchi di Cefalea nei Pazienti emicranici.
Accanto ai farmaci vanno anche citati però gli integratori o nutraceutici, cioè prodotti che hanno al loro interno sostanze che sappiamo essere utili nella cura dell’Emicrania come ad esempio il magnesio, alcuni tipi di vitamine, alcuni estratti vegetali, la caffeina e il triptofano. Resta però il fatto che, se da un lato si tratta di farmaci efficaci per molti Pazienti, in altri non vi è persistenza in terapia per il periodo previsto o perché non viene percepito un vantaggio (anche per abbandono del farmaco prima del tempo necessario per vederne la reale efficacia) o per la comparsa di possibili effetti indesiderati.

I nuovi farmaci

Negli ultimi anni si sono resi disponibili in commercio alcuni nuovi farmaci per la cura di prevenzione dell’Emicrania, estremamente specifici, ovvero gli Anticorpi Monoclonali. Si tratta di farmaci biologici, ossia ottenuti non tramite un processo unicamente chimico ma grazie a cellule prelevate da organismi viventi. Il bersaglio di questi farmaci è il CGRP, acronimo di “Calcitonin Gene Related Peptide” (peptide correlato al gene della calcitonina) o il suo recettore, agendo in pratica o sulla “chiave” o sulla “serratura”. Questi farmaci derivano da studi condotti già da diversi anni che avevano identificato in modelli sperimentali l’alta concentrazione di questo peptide nel sangue di soggetti emicranici durante l’attacco doloroso. Questi anticorpi hanno dimostrato, in diversi studi scientifici condotti a livello internazionale, di ridurre in maniera significativa il numero di giorni al mese di Cefalea e il consumo di farmaci antidolorifici sia in Pazienti affetti da Emicrania episodica che in Pazienti affetti da Emicrania cronica, anche in precedenza risultati resistenti ad altre terapie farmacologiche di profilassi, con un beneficio percepito dal Paziente spesso già dopo la prima somministrazione.
I farmaci attualmente in commercio in Italia appartenenti a questa nuova classe sono tre (erenumab, fremanezumab, galcanezumab), che il Paziente si autosomministra con una iniezione sottocutanea sull’addome o in una coscia ogni 28 o 30 giorni. Un quarto farmaco, eptinezumab, non è ancora in commercio in Italia ed è l’unico ad essere somministrato endovena ogni tre mesi. Un altro punto a favore dei Monoclonali anti-CGRP è la bassa incidenza e la non serietà degli eventi indesiderati (ad esempio arrossamento o dolore nel sito di iniezione e stipsi). Ad oggi questi farmaci sono prescrivibili tramite un piano terapeutico che va compilato in formato elettronico sul sito dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) da parte di Medici operanti in strutture pubbliche specialistiche (ambulatori per le Cefalee o Centri Cefalee) di tutte le regioni italiane a Pazienti che innanzitutto non abbiano controindicazioni all’uso di tali farmaci (non devono essere presenti nella storia clinica Malattie cardiovascolari come l’Infarto o Malattie cerebrovascolari come l’Ictus oppure l’Ipertensione arteriosa non controllata da terapia) e che inoltre abbiano presentato refrattarietà (cioè mancata risposta) o che abbiano controindicazioni alle altre comuni terapie di profilassi per l’Emicrania già presenti in commercio, oltre ad avere una importante compromissione della qualità di vita, misurata secondo il valore ottenuto dalla compilazione di un questionario denominato MIDAS che analizza i dati relativi agli ultimi tre mesi. Gli Anticorpi Monoclonali possono essere prescritti dai 18 anni di età in su (sono in corso studi sul loro utilizzo anche al di sotto di questa fascia di età).
Per la cura della Cefalea a grappolo, forma rara ed estremamente grave di Cefalea primaria, che colpisce circa una persona su mille, il farmaco galcanezumab è già in commercio negli Stati Uniti anche per questa indicazione, mentre eptinezumab ha in corso studi di efficacia.

In sintesi

Gli Anticorpi Monoclonali anti-CGRP sono una nuova classe di farmaci specifica, solitamente ben tollerata e di pratica somministrazione per la profilassi dell’Emicrania, sia nella forma cronica che episodica, che abbia dimostrato, in Pazienti maggiorenni, resistenza o controindicazione ad altri trattamenti di prevenzione oltre ad impattare in maniera significativa sulla qualità di vita. È comunque indispensabile che il Paziente affetto da Emicrania (e da Cefalea in generale) consulti in prima battuta il proprio Medico curante per avere consigli utili su come gestire la Cefalea ed essere eventualmente indirizzato ad un ambulatorio o Centro Cefalee per un trattamento specialistico. 


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