Disturbi respiratori nei bambini durante il sonno

Autore: Prof. Filippo Bernardi

 

Ulteriori accertamenti diagnostici

Il primo test utilizzabile è la Saturimetria notturna o Pulsossimentria. È una metodica semplice, non invasiva, che consente di misurare la saturazione di ossigeno mediante uno strumento piccolo e maneggevole, collegato tramite un sensore, al dito del bambino. Nei casi dubbi si procede alla Polisonnografia, che consente un monitoraggio continuo e simultaneo delle funzioni cardiache e respiratorie durante il sonno, mediante l’applicazione di bande su torace e addome per registrarne i movimenti, un sensore di flusso oronasale per la valutazione del respiro, nonché un saturimetro. Nel caso sia necessario, è possibile associare alla Polisonnografia cardio-respiratoria la registrazione dell’Elettroencefalogramma durante il sonno, per una completa valutazione neurologica. Oltre allo studio del sonno, è utile consultare lo Specialista in Otorinolaringoiatria per valutare l’importanza dell’ingombro volumetrico adenotonsillare nel determinare il disturbo, il Neurologo per escludere patologie d’origine neurologica e l’Ortodonzista per evidenziare e correggere eventuali malformazioni anatomiche che possano risentire di un opportuno trattamento.

La terapia

Varia in base alla gravità del quadro clinico ed alla patologia sottostante. In casi selezionati è utile sottoporre i piccoli Pazienti ad intervento d’Adenotonsillectomia.
Nei bambini allergici, con Rinite cronica, è necessario attuare l’adeguata profilassi ambientale e farmacologica.
Nei casi più gravi, in cui le apnee non siano imputabili all’ipertrofia tonsillare, o che non migliorino dopo l’intervento d’asportazione, può rendersi necessario l’utilizzo durante il sonno di apparecchi per la ventilazione non invasiva a pressione positiva. In tutti i casi i bambini devono essere rivalutati nel tempo per monitorare gli effetti delle strategie terapeutiche intraprese e, se necessario, ripetere la Pulsossimetria o la Polisonnografia. Le forme più severe di Sindrome delle Apnee Ostruttive non trattate possono comportare sequele a lungo termine che variano da deficit accrescitivi, problemi comportamentali, fino all’Ipertensione polmonare e allo Scompenso cardiaco. Non bisogna dimenticare che, in un bambino che manifesti un comportamento aggressivo, indisciplinato, con difficoltà dell’attenzione e dell’apprendimento scolastico, la causa principale può essere un sonno disturbato. 


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