Un pieno di energia!
La rigenerazione cellulare, tuttavia, non è la sola ragione per cui dormire bene rende più belle. Il sonno, infatti, è il principale meccanismo con cui ci ricarichiamo di energia. Più siamo pieni di energie, più mostriamo un aspetto sano, vitale e luminoso, la cosiddetta radianza, ovvero la capacità di far trasparire anche all’esterno il nostro benessere interiore ma, quando il nostro livello di energia è alto, grazie ad un sonno adeguato, anche la nostra postura risulta più eretta, lo sguardo più acceso e ci muoviamo con più sicurezza. Al contrario, dopo una notte in bianco, lo sguardo è più spento, le occhiaie più pronunciate, la pelle più atona, la postura più chiusa e, in generale, abbiamo un aspetto più trascurato.
La giusta quantità di sonno
Ma cosa significa esattamente dormire bene? Un buon sonno si compone essenzialmente di due elementi: bisogna dormire un numero adeguato di ore ed è necessario che il sonno sia profondo ed ininterrotto. Non esiste tuttavia un numero di ore predefinito che occorre dormire: il numero, infatti, varia da persona a persona, in base all’età (più l’età avanza, meno ore di sonno sono necessarie) e alle attività che svolgiamo; quando attraversiamo periodi di maggior impegno fisico o mentale, l’organismo ha bisogno di più ore di sonno per recuperare il maggior dispendio energetico.
In questi momenti cresce lo stress ossidativo e un aumento delle ore di sonno dà all’organismo la possibilità di “riparare” in modo efficace i danni subiti. Quindi, come si fa a capire quante ore dobbiamo dormire? Bisogna imparare ad ascoltarsi, perché il nostro organismo ci manda segnali molto chiari in questo senso: se durante la giornata ci sentiamo più svogliati, con la mente meno lucida o tendiamo a dimenticarci le cose, significa che il numero di ore dormite non è sufficiente e che, per un po’ di giorni, dovremmo concederci più sonno, andando a letto mezz’ora prima o rinunciando a qualche impegno serale.
Meno ore ma più qualità
Ancor più della quantità del sonno è importante la qualità; è meglio dormire meno ore ma in modo più profondo e ininterrotto, piuttosto che dormire più ore ma di bassa qualità. Quante volte capita di dormire tante ore per poi svegliarsi ancora stanchi? Ciò significa che il sonno non è stato della giusta qualità perché, ad esempio, abbiamo portato con noi le tensioni della giornata appena terminata, oppure perché la sera prima abbiamo mangiato cibi non corretti e lo sforzo digestivo si è protratto più a lungo del dovuto. Oppure ancora, può accadere a causa di cambiamenti ormonali repentini: nel periodo che segna l’arrivo della menopausa, ad esempio, è molto frequente per le donne avere risvegli notturni per via del caldo o in preda ad un’irrequietudine interiore.
Come migliorare il nostro sonno
Per quanto si creda che la qualità del sonno non dipenda da noi, in realtà possiamo fare tantissimo per migliorarla! Esistono, infatti, tante abitudini e tanti accorgimenti che permettono di preparare l’organismo al meglio per il giusto riposo; ecco cinque possibili strategie:
- igiene del sonno: ovvero eliminare i piccoli errori che possono ostacolarlo, come addormentarsi con la tv accesa, bere il caffè o fare attività fisica intensa la sera tardi;
- Fitoterapia: ricorrendo all’uso di tisane o estratti da prendere in gocce, a base di valeriana, lavanda, camomilla e melissa, possiamo fornire un valido aiuto al rilassamento del corpo e della mente, preparandoli al sonno;
- Aromaterapia: può essere realizzata con specifici diffusori a ultrasuoni per oli essenziali o semplicemente tramite inalazione a secco di olio essenziale, quindi, mettendo poche gocce di oli essenziale direttamente su un fazzoletto e respirandone frequentemente l’aroma; gli oli essenziali più adatti per il riposo e al rilassamento sono quelli a base di lavanda, melissa, camomilla, arancio amaro, rosa e incenso, da utilizzare anche in oli e creme da massaggiare sulla pelle prima di coricarsi;
- tecniche di rilassamento: se praticate nel momento in cui si va a letto, aiutano a svuotare la testa dai troppi pensieri e ad attivare il sistema nervoso parasimpatico, quella parte del sistema nervoso autonomo che calma i ritmi vitali: il ritmo cardiaco, respiratorio e la tensione muscolare diminuiscono, l’organismo si rinfresca e anche i possibili effetti collaterali delle variazioni ormonali si riducono;
- rispettare il ritmo circadiano: se andiamo a letto e ci svegliamo ad orari regolari, il nostro corpo riesce a sincronizzarsi su un ritmo costante di sonno/veglia. In parole semplici, l’organismo sa quando è ora di stare sveglio e quando è ora di dormire e, quindi, non cerca di svegliarsi durante la notte.