Autore: Dott.ssa Gabriella Lo Feudo

Quali requisiti per essere definito “extra vergine”?

L’Olio è uno degli alimenti più normati per la sua commercializzazione anche perché è uno dei più soggetti a contraffazione. Per essere definito “extra vergine” deve essere estratto esclusivamente con mezzi meccanici (senza additivi o sostanze chimiche che ne favoriscano l’estrazione), non deve subire riscaldamento durante la produzione (la temperatura non deve essere superiore a 27°C) e il suo grado di acidità libera non deve superare lo 0,8% su 100 g di prodotto e deve possedere particolari requisiti organolettici.

Come scegliere un Olio di qualità

L’unico strumento a disposizione del consumatore per acquistare un Olio extra vergine di qualità è l’etichetta, che ha lo scopo di informarlo correttamente sulle caratteristiche effettive, così che possa scegliere e acquistare in maniera consapevole. Perché ciò accada, occorre che le etichette siano chiare, facilmente leggibili e indelebili.
Sulla base di quale elemento il consumatore dovrà optare per l’acquisto di un Olio extra vergine piuttosto che di un altro, senza tenere conto solamente del parametro prezzo?

Cosa cercare in etichetta

Nella confezione il consumatore deve cercare la seguente denominazione di vendita: “Olio extra vergine di oliva - olio di categoria superiore ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimenti meccanici”. Invece, per un Olio di oliva vergine la denominazione è: “Olio di oliva ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimenti meccanici”. Solamente queste due denominazioni identificano un prodotto ottenuto senza alcun procedimento di raffinazione o chimico. Inoltre, un’altra importante indicazione da cercare è l’origine del prodotto. Potremmo apprendere dall’etichetta che si tratta di miscele di Oli comunitari e/o extracomunitari oppure che si tratta di Olio 100% italiano. La designazione dell’origine deve indicare, per l’Olio extra vergine e vergine di oliva, il Paese di provenienza delle olive e dell’olio.

Altre importanti informazioni

Un altro importante strumento di informazione è l’etichetta nutrizionale che può dare indicazioni altamente salutistiche in quanto nella sua tabella, oltre all’obbligo dell’indicazione degli acidi grassi totali e di quelli saturi, il produttore potrebbe inserire in maniera facoltativa la quantità di acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi presenti in quella bottiglia, rendendo palese l’elevato valore nutrizionale e nutraceutico dell’alimento.
Altra informazione obbligatoria è la modalità di conservazione dell’Olio che deve essere custodito al riparo dalla luce e dal calore per non perdere le sue intrinseche qualità.
Tra le indicazioni facoltative, quindi a discrezione del produttore, potrebbero essere inserite quelle relative alle caratteristiche organolettiche e sensoriali e alla campagna di raccolta delle olive che può figurare solo quando il 100% delle olive proviene dallo stesso raccolto. Quest’ultima informazione potrebbe dare al prodotto un enorme valore aggiunto in quanto garanzia della “ vita” dell’Olio stesso.
Altro valore aggiunto che potrebbe diversificare l’offerta di un Olio extra vergine di oliva è la dichiarazione della varietà di olive utilizzate, qualora si tratti di un Olio monovarietale, oppure la presenza di un marchio di qualità certificato (BIO, DOP, IGP) o ancor di più l’apposizione del claim (indicazione salutistica) previsto dal Regolamento UE 432/2012.

Claim salutistico per l’Olio di eccellente qualità

Qualora il produttore intenda indicare in etichetta le proprietà salutistiche e nutrizionali (claim) dell’Olio di oliva, l’informazione ammessa è la seguente: “I polifenoli dell’olio di oliva contribuiscono alla protezione dei lipidi ematici dallo stress ossidativo. L’effetto benefico si ottiene con l’assunzione giornaliera di 20 g di olio d’oliva”.
Questa indicazione può essere utilizzata solo per l’Olio d’oliva che contenga almeno 5 mg di idrossitirosolo (e suoi derivati) su 20 g di Olio d’oliva.
Il claim deve essere scientificamente provato e documentabile da report analitici.
Questa informazione, così come quasi tutte quelle precedentemente menzionate, per essere effettivamente applicata dovrebbe essere frutto di un’attenta programmazione da parte di chi produce che, già in campo, dovrebbe effettuare le giuste verifiche e i monitoraggi che consentirebbero una produzione di alta qualità, a cui seguirebbe (con le dovute accortezze in fase di molitura e con l’applicazione delle moderne tecnologie estrattive) la produzione di un Olio extra vergine effettivamente nutraceutico e di eccellente qualità.

Informazioni accessibili a tutti

L’azienda potrebbe poi inserire ulteriori informazioni “libere”, magari in un collarino apposito, che dovranno essere veritiere, non ingannevoli, dimostrabili e che potrebbero essere fruibili anche attraverso lo smartphone per raccontare non solo la storia dell’Olio e della sua pianta ma anche la storia del borgo di provenienza e delle sue tradizioni.
Il produttore potrebbe anche svolgere un ruolo sociale, ovvero rendere la sua etichetta accessibile: utilizzando il linguaggio braille, cosi come accade spesso per i medicinali, potrebbe rendere più autonomo nelle scelte chi al momento non può farlo per le barriere insormontabili, benché invisibili, che il mercato presenta!  


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