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Difese immunitarie del neonato, come rinforzarle

Autore: Dott.ssa Gina Ancora

Alcuni accorgimenti presi durante la gravidanza e dopo la nascita del bambino, possono favorire lo sviluppo di un adeguato Sistema Immunitario 

Il Sistema Immunitario rappresenta l’esercito di difesa contro i microbi esterni che possono mettere a repentaglio la salute dei nostri piccoli. Tutti i bambini nascono con un “modello base” di sistema immunitario, che deriva dall’evoluzione storica della specie umana e che consente loro di organizzare una prima difesa contro le aggressioni esterne. Questo sistema, definito innato o aspecifico, è però dotato di armi poco potenti e poco precise: attacca infatti sia i germi esterni che le cellule del nostro organismo. Inoltre, non è in grado di affrontare quei cambiamenti che i microbi mettono costantemente in atto per sfuggire al sistema immunitario stesso. Come fanno allora i nostri bambini appena nati a proteggersi dalle malattie? E come possiamo intervenire per aiutarli a farlo al meglio?

Le difese date dalla mamma

Una prima modalità è quella di favorire, attraverso la mamma, il passaggio di un bagaglio iniziale di difese immunitarie. La mamma, nel corso della vita, ha infatti sviluppato armi potenti contro i germi, chiamate anticorpi, che durante la gravidanza, circolando nel sangue, pattugliano il suo organismo. Gli anticorpi sono molecole sufficientemente piccole da attraversare la placenta ed arrivare così anche nel sangue del feto: questo passaggio, tuttavia, inizia soltanto dopo il primo trimestre di gravidanza, per poi continuare nell’ultimo, motivo per cui tutte le condizioni che aumentano il rischio di parto prematuro, aumentano anche quello che il bambino sviluppi infezioni pericolose.
Gli anticorpi materni subiscono poi un rapido declino dopo la nascita, scomparendo quasi completamente verso i 4 mesi di vita, ancora prima che il piccolo abbia sviluppato i suoi specifici anticorpi: in questo momento si crea pertanto una grande finestra di vulnerabilità alle infezioni. Fortunatamente gli anticorpi della mamma, insieme ad altre importanti cellule e sostanze anti-infettive, sono presenti anche nel suo latte, che rappresenta, sia per il bambino nato pretermine che per quello nato a termine, il miglior alimento e il più prezioso antimicrobico naturale. Vanno quindi messe in atto, nei punti nascita, tutte le strategie necessarie a favorire l’inizio e la prosecuzione dell’allattamento al seno, in primis, per almeno due ore dopo il parto, il contatto precoce pelle-pelle mamma-bambino. Anche la pratica del “rooming-in”, cioè la presenza nella stessa stanza di mamma e bambino appena dopo il parto e con il supporto costante del personale, favorisce il naturale allattamento al seno. La marsupioterapia ed il latte materno sono fondamentali anche per il neonato nato prematuro: il latte della mamma, attraverso per esempio l’Immunoterapia orale, cioè la somministrazione di gocce di colostro (il primo tipo di latte materno prodotto dopo il parto) nelle guance, stimola una risposta immunitaria e aiuta a proteggerlo dalle infezioni.

Pelle, mucose e secrezioni

Appena nato, la pelle del bambino è ricoperta dalla vernice caseosa, un’arma di difesa naturale e potentissima contro le infezioni che, oltre a favorirne la giusta idratazione, ne determina una migliore acidificazione contro l’attacco dei germi patogeni. L’odore della vernice caseosa, inoltre, aiuta il neonato a riconoscere l’odore della mamma e a spingerlo naturalmente al seno; sarà sufficiente procedere con il bagnetto post-parto nelle prime 24 ore di vita, una volta terminato il contatto pellepelle con la mamma, in maniera dolce e con l’uso di un telo, così da favorire una transizione graduale tra aria e acqua. Anche le secrezioni presenti sulle mucose aiutano il sistema immunitario del bambino ad impedire l’ingresso di batteri nocivi nelle vie respiratorie, quindi è importante, soprattutto nei mesi invernali, tenere il riscaldamento domestico a non più di 20 °C, avendo cura di umidificare adeguatamente l’ambiente dove dorme il piccolo, per esempio ponendo degli asciugamani bagnati sui termosifoni; questo aiuta a salvaguardare le piccole mucose e la corretta funzione di alcuni specifici anticorpi di superficie (immunoglobuline di tipo A).

I microorganismi amici

È importante ricordare che non tutti i batteri sono pericolosi: il nostro corpo infatti è una specie di “super-organismo” composto da miliardi di cellule umane e miliardi di cellule microbiche, presenti soprattutto nell’intestino, in equilibrio perfetto tra di loro. Abbiamo quindi una squadra di batteri “buoni” in grado di compensare quelli “cattivi”, di difendere il nostro organismo e svolgere importanti funzioni metaboliche. Questo insieme di microbi si chiama microbiota ed è composto da un insieme di geni definito microbioma. Il microbiota comincia a formarsi già nell’utero materno e durante la nascita, poi ancora nei primi mille giorni di vita, subisce cambiamenti enormi, motivo per cui, il parto vaginale e il latte della mamma rappresentano per il bambino le principali fonti di microbi “buoni”, favorendo lo sviluppo del Sistema Immunitario e di quello cerebrale. Durante il parto vaginale, infatti, il contatto con la flora batterica materna rappresenta la sorgente più importante per la colonizzazione dell’intestino del piccolo da parte di batteri buoni, soprattutto lattobacilli e bifidobatteri; in seguito, i preziosi oligosaccaridi, contenuti nel latte materno, favoriscono la crescita intestinale dei batteri buoni e tutto ciò contribuisce in maniera decisiva allo sviluppo delle difese immunitarie e alla neutralizzazione dei germi pericolosi.
La mancanza di una di queste due fasi naturali, o di entrambe, può provocare nel bambino appena nato un’alterazione della flora batterica con il conseguente aumento del rischio di disordini immunitari, infiammatori e metabolici.


In caso di parto cesareo

È stata valutata la possibilità di attivare in sala operatoria, in situazione di analgesia spinale, una fase precoce di contatto pelle-pelle mamma-bambino, anche in caso di parto con taglio cesareo, se in stato di non urgenza. Tale pratica, possibile e sicura, permette al neonato di attaccarsi precocemente al seno, favorendo così l’instaurarsi di una normale flora batterica intestinale. Evidenze scientifiche non ancora definitive riportano il possibile effetto benefico della cosiddetta “semina” diretta, sulla pelle del neonato, del microbiota vaginale della mamma. Si tratta di inserire, un’ora prima dell’intervento, una garza sterile imbevuta di normale soluzione fisiologica nella vagina materna, se non sono presenti infezioni particolari, e di rimuoverla prima di procedere al taglio, avendo cura di conservandola in un contenitore sterile fino al parto, per poi utilizzarla per tamponare la cute del bambino. Questo procedimento è potenzialmente molto efficace per colonizzare i nati da taglio cesareo con i microbi che avrebbero ricevuto attraverso il parto naturale.

Nutrire il Sistema Immunitario

In gravidanza e in allattamento una dieta sana della mamma è fondamentale per il raggiungimento di una composizione “normale” del latte materno e di un adeguato microbiota intestinale nel bambino, allo stesso modo è importante curare la dieta del bambino dopo il divezzamento; infatti, molte sostanze nutritive possono avere un impatto significativo sull’immunocompetenza, cioè la capacità di produrre anticorpi. Entrando nel dettaglio, risultano particolarmente benefiche le vitamine, ad esempio la vitamina E, presente nelle noci, nei semi e negli spinaci, è un potente antiossidante e un alleato contro le infezioni; le vitamine B6 e B12, di cui sono ricchi pesce, carne, verdure verdi e ceci, aiutano invece la risposta immunitaria agli agenti patogeni. Ancora l’apporto della vitamina D, presente in latticini, uova, frutta a guscio e pesce, aiuta a rinforzare le ossa; infine la vitamina C, assunta quotidianamente attraverso arance, pompelmi, mandarini, fragole, peperoni, spinaci, cavoli e broccoli, è essenziale per una buona salute, poiché il nostro corpo non la produce o non la immagazzina.

Favorire l’immunità adattativa

La seconda modalità per aiutare i bambini appena nati a difendersi dalle malattie, è quella di favorire lo sviluppo della cosiddetta immunità specifica o adattativa che, come dice il nome, serve a proteggerli dalle infezioni in modo più preciso e potente.
Tale risposta nel neonato è assolutamente immatura: il nostro Sistema Immunitario, infatti, impara a difendersi dai nemici esterni man mano che li incontra, ma anche nel bambino più grande e nell’adulto, la preparazione delle “armi” per sconfiggere i batteri “cattivi” richiede tempo. In questo tempo alcuni batteri particolarmente aggressivi possono attaccare pesantemente l’organismo causando gravi lesioni e talvolta anche la morte.
Nel caso di un secondo incontro, invece, poiché il germe è già conosciuto, la risposta sarà molto più rapida, consentendone una pronta eliminazione prima che possa dar luogo alla malattia. Questo è il meccanismo sul quale si basa l’efficacia dei vaccini che, tramite l’iniezione dei batteri inattivi o di una parte di essi, pur incapaci di causare la malattia, sono sufficienti ad attivarne la risposta immunitaria, così da preparare la scorta delle “munizioni” necessarie a combattere la manifestazione dell’eventuale patogeno.
La maggior parte delle vaccinazioni possono essere effettuate, nel neonato, a partire dal 2°- 3° mese di vita, mentre quella per l’Influenza a partire dal 6° mese. È pertanto necessario che alcune vaccinazioni, come quella per la Pertosse e per l’Influenza, vengano somministrate già alla mamma durante l’ultimo trimestre di gravidanza, così da stimolare la produzione dei giusti anticorpi che verranno poi trasmessi al feto attraverso la placenta.
Infine, come dimostrano diversi studi epidemiologici, un’adeguata esposizione dei nostri bambini a germi specifici con cui ci siamo coevoluti, può avere un effetto benefico per la loro salute, stimolando in modo adeguato la reazione del sistema immunitario.
In conclusione, una dieta materna sana, una nascita fisiologica, o che comunque garantisca un contatto pelle-pelle precoce mamma-bambino, il sostegno all’allattamento al seno, le vaccinazioni, la corretta esposizione ad antigeni ambientali e l’assunzione di un corretto e completo apporto vitaminico, sono tutti elementi che possono favorire, nel bambino appena nato, lo sviluppo di un adeguato Sistema Immunitario. 

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