Per la gran parte di noi il periodo estivo è vissuto come occasione di svago, di spensieratezza, come momento di relax rispetto al tran-tran della vita di tutti i giorni fatta di impegni domestici, di lavoro o di studio. Possiamo dire che la vacanza estiva in qualsiasi posto la si voglia trascorrere offre l’opportunità di ottenere una vera e propria rigenerazione psicofisica, quella spinta giusta per ritornare più motivati alle proprie occupazioni quotidiane avendo smaltito lo stress accumulato nei mesi precedenti.
Quando consultare il Medico
Ma perché la vacanza sia sinonimo di benessere psicofisico va vissuta rispettando il proprio corpo senza cedere ad eccessi, sregolatezza e abusi ma seguendo corretti stili di vita, consigli e suggerimenti giusti per affrontare al meglio i problemi tipici della stagione calda. Ecco allora che nella prospettiva di passare qualche settimana nel luogo di vacanza prescelto (mare, montagna, laghi, visite in città d’arte, in Italia come all’estero) i nostri Pazienti chiedono i più disparati consigli su come comportarsi in caso dovesse capitare loro qualche inconveniente. Si tratta il più delle volte di persone affette da patologie croniche come ad esempio Ipertensione arteriosa, Diabete, Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva, Malattie neurodegenerative, Osteoartrosi o problemi psichiatrici, che spesso devono assumere un numero elevato di farmaci al giorno il cui dosaggio deve tenere conto dei cambiamenti ambientali, climatici, alimentari in quanto le capacità di adattamento rispetto ad altre persone sono ridotte e più lente.
Il Sistema di allerta
Prima di dare suggerimenti e consigli personalizzati rispetto alle proprie condizioni di salute occorre sapere come comportarsi proprio di fronte al caldo estivo eccessivo, quel fenomeno noto come “ondate di calore” caratterizzate da un periodo prolungato di condizioni meteorologiche estreme con temperature elevate intorno ai 40° ed associate ad alti valori di umidità insopportabili, da togliere il respiro.
In molte città italiane, da anni il Medico di Medicina Generale è inserito nel Sistema di allerta per le ondate di calore, un circuito di sorveglianza, previsione e allarme che fa capo alla Protezione Civile da cui a cascata l’informazione si dirama alle Prefetture, alle Strutture socio-sanitari, alle Asl e quindi ai Pronto Soccorso, ai Medici del territorio sino ai Medici di famiglia. Questo Sistema di allarme (per esempio a Bologna è attivo dal 18 maggio sino al 15 settembre 2015) consente al Medico di Medicina Generale, come pure alla fitta rete di operatori e volontari, di ricevere con una certa tempestività le informazioni necessarie da trasmettere ai propri Pazienti per poter fronteggiare le ondate di calore e poterne gestire le conseguenze.
Il colpo di calore
La conseguenza più temuta e più grave (nel lontano 2003 a seguito delle ondate di calore morirono circa 8 mila persone) è il colpo di calore. In cosa consiste?
Inizialmente, a seguito dell’esposizione ad elevate temperature, il nostro sistema di termoregolazione che ha sede nell’ipotalamo, una struttura del sistema nervoso centrale che ha la funzione di mantenere costante la nostra temperatura corporea intorno a 37 gradi, reagisce cercando di raffreddare il corpo con la sudorazione, ma ben presto ciò è insufficiente perché l’umidità impedisce al sudore di evaporare e si avvertono quindi i primi sintomi: vasodilatazione con abbassamento della pressione arteriosa e aumento del battito cardiaco, gonfiore e dolore alle gambe, senso di fiacca, disidratazione con perdita di liquidi e sali minerali, crampi muscolari diffusi, annebbiamento della vista, confusione, iperventilazione, temperature elevate oltre i 40°C (praticamente quelle presenti nell’ambiente) e perdita di coscienza. Se non curato il colpo di calore può portare a Insufficienza renale acuta con scarsa emissione di urina, Edema polmonare, alterazioni gravi della funzione e del ritmo cardiaco, danni cerebrali, shock ipovolemico, causato dalla diminuzione acuta della massa sanguigna circolante, e morte. Ovviamente il colpo di calore può dare conseguenze tanto più gravi quanto più il soggetto vive in uno stato di “fragilità”, cioè in condizioni psicofisiche già compromesse da malattie croniche o dalla non-autosufficienza, dall’età avanzata in cui i sistemi termoregolatori funzionano poco (questo avviene anche nei bambini!), da una vita sociale e di relazione scarsa con tendenza alla solitudine presso la propria abitazione con pochi rimedi contro l’afa e l’eccesso di umidità che possono dare difficoltà di respiro, scatenando crisi cardiorespiratorie aggravate da ansia e senso di impotenza.
Emergenza: che fare?
In caso di situazioni di questo tipo occorre chiamare subito il 118 perché comunque la persona in preda ad un colpo di calore va portata in ambiente ospedaliero per accertamenti e cure; in attesa dell’arrivo dell’ambulanza, occorre portare il Paziente in un ambiente fresco e ventilato, raffreddare il corpo il più velocemente possibile con panni bagnati da acqua fresca, posizionare verso l’alto le gambe per combattere lo shock e dargli da bere acqua fresca. Attenzione a non somministrare farmaci antipiretici perché potrebbero essere controproducenti!
Quale prevenzione
Gli effetti delle ondate di calore si possono certamente prevenire, basta seguire semplici rimedi eaccorgimenti contro il caldo. Innanzitutto poiché caldo vuol dire sudorazione e quindi perdita di liquidi (nei giorni di caldo eccessivo e facendo sforzi intensi si possono perdere anche 8-10 litri) occorre bere molto per ripristinare il normale equilibrio idroelettrolitico del nostro organismo composto per il 70% da acqua. Occorre introdurre quindi almeno 2 litri di liquidi al giorno, preferendo acqua naturale fresca anche di rubinetto, evitando bevande gassate e alcolici, e limitando l’assunzione di caffè. Occorre inoltre ricordandosi che si beve perché si suda e non viceversa e che le persone anziane in genere non sentono molto lo stimolo della sete e quindi occorre “forzarli” a bere anche se dicono di non avere sete.
Altri consigli riguardano l’alimentazione che deve essere leggera, includendo quindi frutta e verdura di stagione, frazionate in 5 porzioni giornaliere, pochi carboidrati e grassi, privilegiando le proteine del pesce specie quello azzurro ricco di omega 3.
Altre precauzioni riguardano l’abbigliamento: si consigliano vestiti leggeri e freschi (cotone e lino) con cappello e occhiali scuri per proteggersi dal sole, anche se si esce nelle ore più fresche della giornata. Occorre poi fare qualche doccia in più, specie quando si rientra a casa sudati e affaticati per garantire uno scambio di calore, e soggiornare in ambienti freschi o refrigerati.
Infine, in caso di assunzione di terapie croniche, è consigliabile consultare il proprio Medico per aggiustamenti delle dosi, specie dei farmaci della pressione perché il caldo, grazie alla vasodilatazione periferica, abbassa i livelli pressori.
Come si vede, bastano pochi e semplici accorgimenti di buon senso per scongiurare un colpo di calore e vivere un’estate in salute.