La gravidanza è un percorso verso la scoperta del nascituro, durante il quale la futura mamma affronta una nuova conoscenza di sé e del proprio corpo e la coppia si prepara all’accoglienza. A partire dal test di gravidanza si attiva una cascata di sensazioni fisiche ed emozioni travolgenti e inattese che si evolveranno con l’avvicinarsi del momento della nascita.
I primi mesi
Il primo trimestre di gravidanza è il periodo dell’accettazione, dei pensieri e delle emozioni contrastanti tra loro: la gioia della bella notizia, l’immagine del proprio futuro, un grande passo avanti per la coppia ma anche, parallelamente, la difficoltà di accogliere una nuova vita nel proprio corpo, il senso di inadeguatezza e la paura di ciò che non si conosce. Quando avviene la scoperta del proprio stato di gravidanza è possibile scegliere a quale specialista rivolgersi: al proprio Ginecologo di fiducia, ad un’Ostetrica oppure agli operatori sanitari dei consultori previsti nel Servizio Sanitario Nazionale.
I primi controlli
Secondo le Linee Guida Nazionali per la Gravidanza fisiologica è importante in questi primi mesi:
- eseguire i primi esami di laboratorio, tra cui quelli infettivi, la ricerca dello status Rh(D) materno, gli esami delle urine ed ematici per individuare eventuali carenze nutrizionali;
- effettuare la prima ecografia con la quale è possibile visualizzare la camera gestazionale, controllare la presenza e l’attività cardiaca di uno o più feti e definire l’effettiva datazione della gravidanza che può essere, in alcuni casi, discrepante da quella fatta in base all’ultima mestruazione materna;
- programmare il proprio stile di vita da mantenere nelle varie fasi della gravidanza;
- individuare il BMI (Body Mass Index o Indice di massa corporea) pregravidico, in modo da poter tenere sotto controllo la crescita di peso;
- ricevere informazioni riguardo ai possibili test di screening e di diagnosi prenatale della Sindrome di Down e di altre anomalie genetiche per poter scegliere in modo consapevole
- raccogliere informazioni riguardo alla partecipazione ai corsi di accompagnamento alla nascita.
Il secondo trimestre
È un periodo di armonia e benessere perché l’interesse è rivolto a sé stesse e al bambino. La conflittualità è solitamente scomparsa e, con la percezione del movimento fetale, il bambino da immaginario diventa reale. Le Linee Guida Nazionali per la Gravidanza fisiologica raccomandano di esaminare gli esiti degli screening eseguiti e, in presenza di fattori di rischio, eseguire la curva da carico di glucosio per diagnosticare un eventuale Diabete gestazionale, definendo con gli specialisti una dieta e/o una terapia adeguata. È consigliata anche un’ecografia per l’esame delle strutture anatomiche fetali, detta Ecografia morfologica.
L’ultimo periodo
Durante gli ultimi mesi di gravidanza la donna è molto attiva e prepara in casa lo spazio fisico per l’arrivo del bambino, un atteggiamento chiamato “istinto di nidificazione”. Non manca però una componente di paura nei confronti del parto e del dopo nascita che si presentano sempre più vicini.
È possibile e idoneo scegliere il luogo in cui si preferisce partorire: le alternative sono varie, dal parto in ospedale al parto in casa, da adeguare alla propria condizione clinica con l’obiettivo di avere la massima serenità. Partecipando, poi, a corsi di accompagnamento alla nascita, si assumono certamente maggiori conoscenze riguardo la fisiologia del parto, la genitorialità, l’allattamento e l’età neonatale. Questi momenti sono spesso importanti occasioni di incontro con altre coppie e famiglie con cui avere un confronto alla pari.
Disturbi in gravidanza
In casi non poco frequenti i cambiamenti fisici e ormonali dovuti all’evoluzione della gravidanza portano con sé alcuni fastidiosi disturbi che possono essere, però, alleviati seguendo prescrizioni o suggerimenti dello specialista di fiducia.
La nausea e il vomito si presentano spesso nel primo trimestre, a volte accompagnati da un’aumentata produzione di saliva. In questo caso è opportuno assumere piccoli pasti con cibi secchi e graditi ed evitare la posizione supina dopo mangiato, tali comportamenti possono favorire un miglioramento della sintomatologia. Oltre all’eventuale trattamento farmacologico, numerosi studi hanno visto l’efficacia dello zenzero, in quantità definite, nel ridurre nausea e vomito. Può capitare, inoltre, di soffrire di Stipsi e, in questo caso, è d’aiuto correggere l’alimentazione, preferendo frutta e verdura e fibre in genere e mantenere una buona attività fisica.
Infine, in alcuni casi, si può constatare una situazione di gonfiore, soprattutto a mani e piedi: è importante, in questo caso, assumere posizioni di scarico (distesa con gli arti leggermente sollevati)per attenuare i sintomi e assicurarsi che non siano associati a pressione arteriosa elevata.
Alimentazione
Durante la gravidanza è necessario definire la propria alimentazione con un professionista, a seconda del peso pregravidico e della presenza di condizioni particolari, come il Diabete pre-esistente o gestazionale. In generale le abitudini corrette sono quelle che ogni persona, anche al di fuori della gravidanza, dovrebbe adottare. La dieta deve, quindi, essere varia e comprendere tutti i nutrienti necessari all’organismo (carboidrati, proteine, lipidi, micronutrienti e fibre) ed equilibrata sia qualitativamente che quantitativamente. È raccomandato dalle “Linee guida per una sana alimentazione italiana” eseguire pasti piccoli e frequenti, aggiungendo ai classici tre pasti quotidiani uno spuntino a metà mattina e uno a metà pomeriggio e garantire una buona idratazione bevendo almeno 2 litri di acqua al giorno. Inoltre, a causa dell’aumento della Volemia (il volume del sangue che circola nel corpo) e, quindi, dell’Emodiluizione in gravidanza, è abbastanza frequente la presenza di Anemia ed è, quindi, consigliato prevenirla preferendo l’assunzione di alimenti ad alto contenuto di ferro, compatibilmente con la loro digeribilità, come carni (rosse e bianche), pesci, tuorlo d’uovo (cotto), legumi, cereali integrali, verdura a foglia verde (cicoria, radicchio verde, indivia, rucola, spinaci) e cacao.
Toxoplasmosi
Importante, grazie agli esami ematici, è stabilire se si è immuni o sensibili al virus della Toxoplasmosi. Il “Toxoplasma gondii” è un protozoo con cui è possibile venire a contatto tramite le feci dei gatti; l’infezione che provoca è il più delle volte asintomatica negli adulti, mentre può essere dannosa per lo sviluppo fetale. Nel caso in cui l’esame sia negativo, è necessario adottare alcuni comportamenti per evitare, appunto, che avvenga il contatto durante la gravidanza: evitare di mangiare carni e salumi crudi, come prosciutto crudo e salame, lavare abbondantemente frutta e verdura, non manipolare direttamente feci di gatto, quindi utilizzare guanti o lasciare che altri si occupino della gestione degli animali domestici.
Stile di vita
Durante i primi colloqui con il Professionista a cui si sceglie di rivolgersi è bene confrontarsi sullo stile di vita da tenere nelle varie fasi della gravidanza. Come prima cosa è necessario valutare il grado di rischio del proprio lavoro, informandosi sulle possibilità che offre la legge italiana in merito. Inoltre l’attività fisica è molto importante e non deve essere interrotta in gravidanza, se non su indicazione di un Medico specialista ma, in ogni caso, è meglio evitare sport che comportino impatto fisico, rischio di caduta e notevole sforzo. In particolare, nel terzo trimestre, è raccomandato non avere una vita troppo sedentaria e partecipare ad attività che favoriscano una maggior consapevolezza del proprio corpo e, soprattutto, del proprio bacino. Così anche l’attività sessuale non è sconsigliata durante la gestazione. È possibile viaggiare, anche in aereo, ma è necessario rivolgersi ad un professionista per alcuni accorgimenti, soprattutto in caso di viaggi di lunga durata. L’assunzione di alcol e fumo, invece, comportano rischi per la salute fetoneonatale.
Screening prenatale
La Sindrome di Down è una Malattia congenita che si verifica quando è presente un cromosoma 21 soprannumerario. Attualmente, in Italia, 1 neonato su 1.200 nasce con questa condizione caratterizzata da un variabile grado di ritardo nello sviluppo mentale, fisico e motorio, oltre che dalla presenza di alcune malformazioni congenite. La diagnosi è possibile tramite metodiche invasive come la Villocentesi e l’Amniocentesi ma, ad oggi, esistono diverse alternative che permettono di calcolare la probabilità della presenza di questa alterazione, insieme ad altre anomalie genetiche, senza sottoporre ad alcun rischio la madre e il feto. Vediamole nel dettaglio.
Il test combinato si effettua nel primo trimestre di gravidanza e il calcolo del rischio avviene tramite il dosaggio di due ormoni su un prelievo di sangue materno e la misurazione ecografica della translucenza nucale fetale. È offerto dal SSN a tutte le donne che desiderino eseguirlo.
Il test integrato risulta più attendibile ed è composto dal test combinato unitamente al dosaggio sierico di altre sostanze ma può essere svolto tra la 15a alla 17a settimana di gestazione, ottenendo, così, un risultato più tardivo.
Il test del DNA libero circolante nel sangue materno, invece, è in valutazione per l’eventuale inserimento nei programmi di screening nazionali. Questo esame ha infatti un’alta sensibilità per la ricerca della trisomia 21 (99%). Tutti i test sopra elencati forniscono un rischio probabilistico della presenza della patologia e gli unici test diagnostici affidabili rimangono tuttora quelli invasivi.