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Pilates, movimento per il benessere

Autore: Dott.ssa Emanuela De Martino

Valido alleato nel percorso di prevenzione, questo metodo offre una soluzione per i disturbi della colonna vertebrale ma anche dolori cronici, Artriti e Artrosi 

Quando alla fine degli anni Novanta ha iniziato a diffondersi in Italia il Pilates, mi sono domandata quanto sarebbe durata questa nuova “moda”. Dopo quasi quindici anni di successo ininterrotto, questo metodo di allenamento del corpo ha ampiamente dimostrato di non essere solo una tendenza passeggera. Oggi, studiandolo da Fisioterapista, non posso che essere contenta della sua diffusione. Il metodo Pilates può infatti rappresentare grande alleato nel percorso di prevenzione o di terapia, offrendo una soluzione concreta verso disturbi della colonna vertebrale (cervicalgie e lombalgie) ma anche dolori cronici, Artriti e Artrosi, Osteoporosi e fragilità ossee, esiti di traumi e interventi chirurgici e molto altro ancora. Semplificando, possiamo immaginare che tutti i dolori dell’apparato muscolo-scheletrico dipendano da tre condizioni: mancanza di mobilità, mancanza di forza o mancanza di entrambe.

Rinforzo, mobilizzazione e stretching

La mancanza di mobilità delle articolazioni limita i movimenti del corpo, obbligandolo ad assumere posture ed atteggiamenti sbagliati, che portano le giunture a infiammarsi e deteriorarsi. L’assenza di forza nei muscoli, invece, priva il corpo di un sistema di sostegno del peso e dei carichi. Qualsiasi tipo di allenamento orientato a mantenere il corpo sano dovrebbe contemplare sia esercizi di rinforzo che di mobilizzazione e stretching; gli esercizi dovrebbero però essere studiati per evitare danni collaterali, come lesioni articolari e tendinee e strappi muscolari.
Un esercizio di rinforzo efficace e sicuro dovrebbe prediligere il carico “naturale”, ovvero il sollevamento del proprio corpo piuttosto che di pesi liberi, che creerebbero forze di leva eccessive sulle articolazioni, rischiando di danneggiarle; allo stesso modo con l’utilizzo di elastici e di esercizi in “catena cinetica chiusa” (cioè con gli arti vincolati al terreno) non si corre il rischio di movimenti bruschi o eccessivi, che potrebbero portare a strappi o lussazioni. Tra le possibili tipologie di stretching, invece, quello attivo (il mantenimento delle posizioni di allungamento attraverso lo sforzo muscolare, e non passivamente), è il più adeguato nell’indurre una modifica duratura nei tessuti muscolari e nella postura.

L’efficacia del Pilates

L’utilità ed efficacia del Pilates risiede proprio nel proporre un programma di esercizi che contempla queste caratteristiche, considerando il corpo in maniera olistica, cioè non allenando il singolo muscolo, ma il movimento nel suo insieme, così com’è nella realtà. Nel Pilates, ogni esercizio è studiato per coinvolgere contemporaneamente tutto il corpo, partendo dal centro (l’addome) verso la periferia (gli arti), con esercizi globali di rinforzo e stretching a corpo libero, o con attrezzi e macchine che offrono una resistenza di tipo elastico.
Il metodo Pilates è un metodo di allenamento sicuro. Consente a coloro che soffrono di patologie e dolori muscolari e articolari di riacquisire forza, elasticità ma, soprattutto, autonomia nel movimento; rompe lo schema mentale del “ho dolore, quindi non posso muovermi” che, oltre ad essere sbagliato, è deleterio per il nostro corpo, che proprio attraverso il movimento si nutre e si mantiene in forma. Per le stesse ragioni, il Pilates è indicato anche in età avanzata: permette un allenamento efficace e stimolante anche in presenza di limitazioni articolari o fragilità ossee, sfatando la falsa credenza: “sto invecchiando, quindi non posso muovermi”.


 

Rinforzare il “corsetto naturale”

Nella fascia di popolazione attiva, il Pilates risponde a due grandi esigenze del nostro tempo: contrastare la sedentarietà e le abitudini posturali scorrette, e lavorare sul proprio stato di stress emotivo.
Il metodo Pilates si basa sul rafforzamento del “core”, il “corsetto naturale” costituito da addome, pavimento pelvico, diaframma e muscoli lombari, che avvolge e sostiene il nostro baricentro. Il rinforzo di queste strutture protegge la schiena a livello lombare, consentendole di lavorare nella posizione appropriata; a partire dalla lombare, anche la postura della colonna dorsale, delle spalle, del collo, della testa e degli arti viene corretta e allenata, consentendo al corpo di assumere un portamento equilibrato. In questo processo di educazione alla postura, grande attenzione viene dedicata all’utilizzo della muscolatura addominale “corretta”, ovvero quella profonda (muscolo trasverso dell’addome), che agisce in sinergia con il diaframma respiratorio e il pavimento pelvico per creare una “cintura naturale” a sostegno della colonna vertebrale. Per questa attenzione al pavimento pelvico, il Pilates viene spesso consigliato prima e dopo il parto, per lavorare sulla consapevolezza della muscolatura pelvica, sulla sua sinergia con la respirazione e la spinta addominale nel parto, e sul suo rinforzo nelle donne con figli che vogliono prevenire il rischio di prolassi e incontinenza urinaria.
D’altro canto, il lavoro sulla respirazione, sul proprio baricentro, sul controllo del movimento sono strumenti estremamente efficaci anche per acquisire consapevolezza del proprio corpo e degli effetti che lo stress ha su di esso e, al contempo, per contrastarli con l’esercizio, il rilassamento e la respirazione. La pratica del Pilates richiede concentrazione e attenzione, e allena la mente a percepire il corpo e a riappropriarsene.

Indicato a tutte le età

Il Pilates costituisce uno strumento di allenamento potenzialmente efficace per tutte le età e in tutti i contesti: l’ampio repertorio di esercizi e varianti si adatta sia a chi ha poca confidenza con il movimento, magari perché si sente limitato da una patologia o dall’età, ma anche per gli sportivi più regolari, per i quali i corsi avanzati possono costituire un allenamento anche molto intenso e gratificante. Unico consiglio: deve essere fatto bene. È importante, specialmente all’inizio, essere seguiti da professionisti che impostino il lavoro correttamente e, anche in seguito, l’insegnante deve essere preparato ad adattare la progressione alle esigenze dei singoli allievi, monitorando con attenzione la correttezza delle esecuzioni. Neppure il Pilates, infatti, è in grado di evitare i danni di un allenamento scorretto... Ah, dimenticavo: il secondo modo per riconoscere e apprezzare il Pilates, molto più pratico e intuitivo che studiarlo da fisioterapista, è praticarlo. Quindi, buon Pilates a tutti!

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