Post-partum, come cambia il corpo femminile

Autore: Dott.ssa Immacolata BlasiDott. Lorenzo Aguzzoli

...e di quelli pelvici

La nascita è un evento miracoloso, fonte di grandi gioie, ma il corpo femminile affronta grandi cambiamenti ed è proprio nel post-partum che la donna deve fare i conti con queste modifiche. La gravidanza e il parto indeboliscono i muscoli e i legamenti pelvici.
Si stima che quasi il 50% delle donne che hanno affrontato più gravidanze presenta un quadro di prolasso e/o di disturbi urinari. Molto poche sono ancora le donne che ricorrono a percorsi di Riabilitazione del piano perineale.
Il pavimento pelvico è un sistema integrato di muscoli, legamenti, fasce e nervi, compreso fra la sinfisi pubica e il coccige, che chiude in basso la cavità addomino-pelvica. Queste strutture circondano e sostengono insieme al tessuto connettivo la vescica, la vagina e l’ano, che di per sé non hanno forma o resistenza propria, ma grazie alle fasce, alle strutture muscolari circostanti ottengono volume, forma e resistenza.
Il normale funzionamento degli organi pelvici dipende infatti dall’integrità dei muscoli e del tessuto connettivo circostante, che rappresenta però l’elemento più vulnerabile e suscettibile di eventuali danneggiamenti.
Durante la gravidanza il tessuto connettivo presente nel piano perineale viene depolimerizzato dall’azione degli ormoni placentari e il rapporto fra i suoi componenti si modifica rendendo la membrana vaginale più distendibile, proprio per consentire la dilatazione del canale vaginale durante il parto. Contemporaneamente per lo stesso motivo si assiste alla perdita di resistenza strutturale dei legamenti sospensori, questo riduce la forza elastica di chiusura portando alla fuga di urine sia nei mesi avanzati di gravidanza che nel post-partum. La lassità, che può essere responsabile anche di dolore pelvico e che fisiologicamente il corpo crea per accogliere la gravidanza, in assenza di lacerazioni, si riduce, ripristinando l’integrità del tessuto connettivo, con la rimozione della placenta.
Ippocrate definiva l’equilibrio come segno di salute e lo squilibrio foriero di malattia: ovviamente un danno strutturale legato anche alla presenza di lacerazioni conseguenti il parto può ripercuotersi nel post-partum come un momento di dolore pelvico, nonché di perdita di funzione, ossia la comparsa di disturbi urinari, come l’incontinenza, sia da sforzo che da urgenza.

Il percorso riabilitativo

La riabilitazione del pavimento pelvico e prima di tutto la consapevolezza del proprio perineo fanno parte di un percorso fondamentale, che dovrebbe essere offerto a tutte le donne dopo il parto e non solo in presenza di gravi disfunzioni.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2017 ha definito l’incontinenza urinaria come uno dei dieci problemi, che maggiormente colpiscono tutte le donne, con una maggiore incidenza nel periodo del post-partum dal 15-30%.
Uno studio pubblicato nel 2008 mostra come la conoscenza del piano perineale e l’esecuzione routinaria di esercizi durante la gravidanza e nel post-partum riducano significativamente la comparsa di incontinenza urinaria. Lo stesso studio pone l’attenzione sull’esecuzione della Riabilitazione del piano perineale nelle donne che erano andate incontro a lacerazioni spontanee o episiotomie; anche in questo gruppo l’esercizio pelvico riduce l’incontinenza urinaria.

I disturbi urinari

I disturbi urinari, nonché i tipi di lacerazioni sono molteplici e presentano tempi e modalità di trattamento diverse, pertanto è fondamentale l’aiuto di un Professionista esperto.
Nelle prime settimane dopo il parto a causa delle modifiche dei tessuti vaginali, del parto stesso, delle oscillazioni ormonali e anche dell’allattamento la donna può presentare una maggiore secchezza vaginale, pertanto è consigliato ricorrere all’uso di lubrificanti.

Congestione mammaria

Nel periodo successivo al parto le mammelle possono ingrossarsi, tendersi e provocare dolore poiché si riempiono di latte. La congestione si verifica durante le prime fasi della produzione del latte (lattazione). È pertanto molto importante che la donna porti avanti un regolare allattamento. In molti casi l’applicazione di impacchi caldi e freddi può essere molto utile. Durante la poppata è necessario riuscire a rilassarsi, trovando una posizione comoda e riducendo ogni distrazione. Anche un delicato massaggio delle mammelle, eseguito con dei movimenti concentrici in direzione del capezzolo, può favorire l’efflusso latteo.


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