Autore: Dott. Francesco Azzaro

Gli accertamenti previsti

Per diagnosticare un’Appendicite si effettua un esame del sangue con formula leucocitaria, al fine di osservare i valori dei leucociti che sono particolarmente elevati in caso di infiammazione dell’appendice. Sempre attraverso un prelievo del sangue si possono valutare i valori della proteina C-reattiva (PCR), che appare in elevate concentrazioni in presenza di infiammazioni.
È inoltre importante la ricerca del “segno di Rovsing” che si ha quando, con la palpazione profonda in basso al fianco sinistro, il Paziente avverte dolore in sede dell’appendice.
Da non trascurare il “punto di McBurney”, che si trova al primo terzo della linea che idealmente congiunge la parte più sporgente dell’anca destra (spina illiaca) all’ombelico, che è una indicazione per una diagnosi di appendice infiammata. Premendo in questo particolare punto e stimolando il dolore, il Medico può sospettare, con molta probabilità, di trovarsi di fronte ad un bambino con Appendicite acuta. Se poi nel “punto di McBurney”, dopo la palpazione, il Medico solleva bruscamente la mano dall’addome e compare un dolore trafittivo, si può affermare che il “segno di Blumberg” è positivo e ci indica una possibile Peritonite.
Se nonostante l’esecuzione degli esami e delle manovre sopra citate il quadro clinico non è chiaro, può essere consigliata una Ecografia all’addome, che non ci dice tanto rispetto alla diagnosi di Appendicite, ma è molto utile ad escludere altre malattie addominali, come ad esempio la Calcolosi biliare e renale. Infine, infezioni respiratorie o virali possono provocare un aumento del tessuto linfatico dell’appendice e di conseguenza manifestazione di dolore addominale. In questi casi è raccomandata una Radiografia del torace.

Come intervenire

Il trattamento è chirurgico e consiste nell’asportazione dell’appendice, da effettuare nei primi stadi della malattia al fine di evitare possibili complicanze. L’intervento operatorio, di norma, viene eseguito in anestesia generale con una incisione addominale in regione del quadrante inferiore destro dell’addome. L’intervento operatorio in certi casi può essere eseguito con la tecnica laparoscopica che prevede l’introduzione, attraverso piccoli fori in punti ben precisi dell’addome, di speciali strumenti e di una piccola telecamera che guida il Chirurgo a individuare l’appendice e a rimuoverla. Questa tecnica ha il vantaggio di un decorso post-operatorio più celere e meno doloroso, con un risultato estetico sicuramente accettabile.
Il post operatorio è molto importante: nelle prime 24-72 ore non è consentito mangiare e bere. In questo lasso di tempo viene praticata una terapia reidratante per via endovenosa. L’alimentazione va ripresa gradualmente, prima con dieta liquida e dopo qualche giorno solida, avendo cura di evitare cibi come legumi e formaggi stagionati per evitare la produzione di gas.


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