Autore: Dott.ssa Camilla Gizzi

Come diagnosticarla

Diagnosticare la Crosta lattea è molto semplice: si procede infatti ad un’attenta osservazione delle sue manifestazioni cliniche, motivo per cui non sono necessari biopsie o prelievi di laboratorio.

Prevenirla è possibile?

Proprio perché non se ne conoscono le cause, prevenire la Crosta lattea non è altrettanto semplice: poiché è una condizione che tende a risolversi spontaneamente, nella grande maggioranza dei casi non occorre fare nulla, semplicemente aspettare che passi. Tuttavia, nei casi in cui le conseguenze estetiche delle sue manifestazioni siano molto evidenti, può essere indicato adottare qualche forma di trattamento.

Come trattarla

Per le forme localizzate è sufficiente pre-trattare la parte interessata con un emolliente come la vaselina bianca, l’olio d’oliva o l’olio vegetale per bambini e poi lavarla via con uno shampoo delicato: l’efficacia è maggiore se l’emolliente viene lasciato agire a lungo sulla pelle, affinché possa ammorbidire per bene le squame. Una volta ammorbidite, le squame già distaccate si possono rimuovere delicatamente con un apposito pettinino o con uno spazzolino a setole morbide per poi procedere ad un lavaggio con lo shampoo delicato. È molto importante non cercare di rimuovere le squame ancora ben adese alla cute: questo potrebbe peggiorare lo stato dell’infiammazione sottostante, aprire piccole ferite e causare escoriazioni sensibili ad eventuali possibili infezioni.
Una Crosta lattea molto estesa e che non dovesse migliorare dopo questo trattamento, può essere trattata successivamente con alcuni prodotti specifici, sempre prescritti dal Pediatra di riferimento. Di solito si tratta di creme antifungine oppure a base di cortisone, che svolgono entrambe un’azione prevalentemente emolliente.
Nei casi in cui le manifestazioni della Crosta lattea siano particolarmente intense e la diagnosi quindi incerta, diventa necessario escludere che il bambino presenti alterazioni del sistema immunitario oppure una carenza di vitamine.

Da non confondere con la Dermatite atopica

È importante sottolineare che la Crosta lattea non va confusa con la Dermatite atopica, associata a volte ad un prurito di intensità tale, da interferire con le normali attività fisiologiche del bambino come il sonno e l’alimentazione. La Dermatite atopica inoltre, è caratterizzata da zone di cute arrossate, ma poco circoscritte, desquamanti e a volte crostose, localizzate sulle guance, sullo scalpo e sulle superfici estensorie degli arti (cavo del gomito e del ginocchio). Altre condizioni che possono essere confuse con la Crosta lattea sono l’Impetigine, la Dermatite da pannolino, la Psoriasi, anche se non comune in questa fascia di età, e l’Istiocitosi a cellule di Langherans. Per tale motivo una Crosta lattea particolarmente estesa, o che persiste in maniera evidente oltre i 12 mesi di vita, richiede una visita medica approfondita e ulteriori indagini.


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