Congiuntivite, l’importanza della diagnosi

Autore: Dott.ssa Enrica Zinzini

Gli agenti microbici

Gli agenti microbici che più frequentemente causano una Congiuntivite sono batteri e virus che si contraggono per contatto diretto o indiretto con persone, oggetti o materiali infetti. Un veicolo d’infezione batterica particolarmente efficace, ma spesso sottovalutato, è rappresentato dalle nostre mani, ma anche asciugamani, federe e fazzoletti. Tutti i virus, salvo alcuni, possono provocare Congiuntiviti simili; si diffondono perlopiù tramite persone infette, attraverso minute goccioline di saliva espulse con starnuti, tosse o semplicemente parlando; un’altra fonte di infezione sono le piscine pubbliche dove molti virus (come Adenovirus ed Enterovirus), portati da persone infette, possono vivere anche più di un mese alla temperatura di 20°C e spesso presentano una moderata resistenza al cloro.

La Congiuntivite batterica...

Gli agenti batterici più comuni sono Haemophilus Influentiae, Stafilococcus Aureus, Streptococcus Pneumonie, Meningococco, Moraxella catarrhalis e possono causare anche affezioni delle vie respiratorie spesso associate alla Congiuntivite.
Le forme batteriche si distinguono da altre Congiuntiviti per la monolateralità almeno iniziale, ma soprattutto per la quantità e le caratteristiche delle secrezioni congiuntivali che si presentano abbondanti, giallastre e di aspetto cremoso; spesso aderiscono alle ciglia impedendo l’apertura delle palpebre al risveglio. La terapia si basa sulla somministrazione di colliri antibiotici il cui dosaggio, frequenza di instillazione e durata del trattamento devono essere valutati dal Medico Oculista.

... e quella virale

Le Congiuntiviti virali sono le forme più frequenti in senso assoluto e particolarmente contagiose, vista la descritta modalità di diffusione dei virus. Si distinguono dalle forme batteriche per la bilateralità, benché spesso un occhio sia più interessato rispetto all’altro; inoltre l’arrossamento della congiuntiva è più marcata e le secrezioni sono meno abbondanti e di aspetto muco-filamentoso. Spesso è presente un rigonfiamento, anche dolente, del linfonodo antistante l’orecchio.

La terapia si basa sulla somministrazione di colliri antinfiammatori e adeguata detersione delle palpebre che porta ad una rapida guarigione nella maggior parte dei casi; la specifica terapia antivirale va intrapresa in base al quadro clinico. La somministrazione di colliri antibiotici deve essere valutata dallo Specialista allo scopo di prevenire sovrainfezioni batteriche.

Mai sottovalutare il problema

Da quanto illustrato emerge che una qualsiasi irritazione congiuntivale non deve essere mai considerata una banalità clinica. Per prima cosa bisogna sottolineare che il cosiddetto “occhio rosso” può essere un segnale di malattie oculari più gravi della Congiuntivite stessa e quindi, soprattutto se persiste per più di 2-3 giorni, deve essere sottoposto all’esame del Medico Oculista. Inoltre, spesso avviene che a causa di uno stato irritativo oculare le persone ricorrano all’automedicazione su consiglio di parenti o amici con prodotti da banco, lacrime artificiali o quant’altro disponibile in farmacia, parafarmacia o erboristeria. Questo approccio comporta, nella migliore delle ipotesi, un ritardo diagnostico, terapeutico e di guarigione, ma può anche aprire il campo sia a complicazioni di una patologia che, come tale, è clinicamente ben gestibile, sia a un ritardo dell’individuazione e del trattamento di Malattie oculari ben più rilevanti. Pertanto è importante non sottovalutare mai quella che può sembrare una banale irritazione superficiale dell’occhio, soprattutto se ricorrente, e quando è nota una famigliarità per Malattie oculari. Rivolgersi al Medico Oculista è sempre la migliore scelta per la tutela della propria salute oculare.


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