Autore: Dott.ssa Cristina Morelli

 

I passi verso il cambiamento

La maggior parte delle persone riconosce il proprio stile di vita come poco attivo o sedentario. La ragione risiede in una somma di cause: la diffusione pervasiva delle tecnologie nelle azioni più semplici della vita quotidiana, l’uso/abuso dell’automobile, i ritmi convulsi di vita e di lavoro nei quali si viene risucchiati. A volte si cerca di bilanciare la scarsa attività motoria frequentando palestre, nell’illusione di mettere a tacere il senso di colpa. Queste, però, hanno costi elevati e limiti di orario, richiedono attrezzature e abilità. Anche in considerazione di tutte queste difficoltà, le evidenze scientifiche indirizzano oggi a puntare soprattutto sugli interventi orientati a sostenere la promozione dell’attività fisica come parte integrante delle abitudini quotidiane, in un’ottica di ottimizzazione ed economicità. Questo orientamento appare strettamente in linea con la Carta di Toronto, il documento redatto nel maggio 2010 da un gruppo di esperti del Global Advocacy for Physical Activity (Gapa), divenuto un testo di riferimento a livello mondiale per la promozione dell’attività fisica attraverso azioni semplici e sostenibili. Particolarmente utile su tutte appare oggi la scelta di camminare di più. La quantità “ideale” di cammino, quella a cui tendere, è stata stabilita pari a 10.000 passi al giorno, verificabile con facilità tramite l’uso di un semplice conta-passi da inserire nella cintura. Naturalmente essa deve risultare comprensiva delle attività familiari, come fare la spesa, portare fuori il cane, fare le pulizie e tutte le altre azioni di vita quotidiana indistintamente alla portata di tutti.

Unire l’utile al dilettevole

In questa cornice, l’organizzazione del Cammino di Gruppo da parte di Comuni, Aziende e Associazioni del territorio rappresenta oggi un’utile opportunità, un supporto al movimento offerto ai cittadini per migliorare il proprio stile di vita. L’occasione dell’ appuntamento periodico per camminare, permette di incontrare persone ed aiuta a combattere non solo la pigrizia, ma anche la solitudine e l’esclusione sociale, soprattutto per le persone anziane. Adottare questa buona pratica accresce, inoltre, la consapevolezza nelle persone, indirizzandole spontaneamente a desiderare di migliorare gradualmente la propria performance e a sfruttare altre semplici occasioni per muoversi di più, ad esempio utilizzando meno l’auto, utilizzando la bicicletta o preferendo le scale all’ascensore. Le ricadute di questa pratica motoria risultano quindi vantaggiose sul singolo, sulla società e sull’ambiente. Per sapere se esistono esperienze in atto nel proprio quartiere o paese oppure in zone limitrofe, basta rivolgersi all’Asl o al Comune di appartenenza: non sarà difficile trovare un gruppo a cui aggregarsi, per trascorrere qualche ora svolgendo attività fisica in piacevole compagnia, unendo in tal modo l’utile al dilettevole.


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