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Ormoni e salute femminile

Autore: Prof.ssa Rossella Nappi

Le sostanze ormonali accompagnano la donna nelle tappe importanti della vita, il loro disequilibrio può però determinare una serie di disturbi che possono essere prevenuti e curati

Il benessere psico-fisico femminile è frutto di un equilibrio meraviglioso ma complesso, che coinvolge la sfera ormonale della donna in tutte le fasi della vita. “La donna è mobile…” cantava il Duca di Mantova nel Rigoletto… e la sua mutevolezza deriva dal fatto che gli ormoni della fertilità, estrogeni e progesterone, fluttuano durante l’arco del ciclo mestruale, che, se regolare, dura mediamente 26-30 gg.
La ciclicità ormonale inizia dalla prima mestruazione fino all’ultima mestruazione (Menopausa) ed è fondamentale per permettere al corpo e alla psiche femminile di adattarsi mensilmente alle potenziali necessità che derivano dalla riproduzione.

I disturbi dell’età fertile

Quando la donna è troppo sensibile alle variazioni naturali dei suoi stessi ormoni oppure quando la ciclicità viene persa, come in momenti di forte stress e nel periodo della Premenopausa, possono comparire una serie di sintomi di natura fisica (gonfiore, tensione mammaria, sintomi dolorosi come cefalea, mal di pancia, dolori muscolari e articolari, ecc.), emozionale (irritabilità, labilità emotiva, depressione, ansia, attacchi di fame incontrollata, ecc.) e comportamentale (insonnia, scarsa concentrazione, ridotto desiderio sessuale, senso di perdita di controllo, ecc.) con importanti risvolti per il benessere della donna sul versante personale e sociale.

Il ruolo degli ormoni

Estrogeni e progesterone accompagnano la donna nel viaggio dentro la femminilità e l’acquisizione delle peculiarità di genere si realizza, dalla vita intrauterina in avanti, per tappe e crisi successive che sono segnate dai grandi eventi riproduttivi biologici (la prima mestruazione, la gravidanza e il parto, la Menopausa), oltre che naturalmente dall’interazione con l’ambiente, le esperienze, la cultura. Tali ormoni esercitano effetti ubiquitari su tutti gli organi e apparati, dal sistema nervoso centrale agli organi di senso, dal sistema cardiovascolare all’apparato scheletrico, dal sistema immunitario alla cute e alle mucose e così via. Anche piccole quantità di androgeni, per esempio il testosterone, giocano un ruolo nella donna e contribuiscono all’energia psicofisica, al tono dell’umore e alla vitalità.
La fase premestruale e la fase mestruale, così come la gravidanza e il postpartum e, anche la Menopausa, soprattutto se anticipata rispetto all’età media dei 50 anni per cause naturali o a seguito di intervento chirurgico sull’utero e le ovaie, possono associarsi più frequentemente con la comparsa di malattie di genere, come per esempio la Depressione. Anche la Cefalea, soprattutto l’Emicrania, è una malattia più frequente nella donna con un rapporto di 3 a 1 rispetto all’uomo. La spiegazione risiede nella capacità degli ormoni femminili di influenzare in modo diretto la biochimica cerebrale responsabile dei meccanismi di controllo del dolore e nella regolazione del tono dell’umore, modulando il rilascio di neurotrasmettitori come la serotonina e la dopamina e di neuromodulatori come gli oppioidi, coinvolti anche nel comportamento alimentare e sessuale della donna.

Dall’adolescenza alla Premenopausa

Le due fasi più delicate per il benessere psicofisico della donna sono l’adolescenza e la Premenopausa, due periodi in un certo qual modo speculari, dal momento che possono essere entrambi caratterizzati da una difficoltà ad ovulare in modo corretto, nell’adolescenza perchè il sistema riproduttivo è alle “prime armi”, nella Premenopausa perché è “un po’ esaurito”. Soprattutto nell’adolescenza i cicli irregolari possono associarsi ad Acne, Irsutismo (anomala crescita di peli), perdita di capelli, alterazioni del peso corporeo per eccesso per difetto, mentre nella Premenopausa spesso si osservano cicli abbondanti, aumento di peso, peggioramento dei disturbi correlati alla mestruazione, soprattutto Cefalea, ansia e cattivo umore. Anche la Menopausa, che è caratterizzata da una mancanza degli ormoni femminili, può associarsi in donne vulnerabili ad una serie di sintomi che hanno un impatto sulla qualità del vivere, dalle classiche vampate di calore ad alterazioni più sottili del sonno, del senso di salute e della relazione con il partner. L’esempio classico di una patologia che dipende dalla carenza ormonale è l’Osteoporosi postmenopausale, caratterizzata progressivamente da una perdita di massa ossea dovuta al mancato assorbimento del calcio e dalla difficoltà ad incorporarlo correttamente nelle ossa in assenza di estrogeni.


 

I disturbi della Menopausa

A partire dalla Menopausa in poi si fà poi largo un “nemico” che la donna non è sempre così pronta ad affrontare, l’Ipertensione arteriosa, un fattore di rischio fondamentale per patologie cardio-cerebro- vascolari, tradizionalmente correlate al sesso “forte” e, pertanto, talvolta sottovalutate nella donna. Molte donne sono ipertese e non sanno di esserlo, soprattutto se hanno vampate di calore, a causa della perdita dell’effetto di vasodilatazione da parte degli estrogeni che esercitano anche un potente ruolo antistress. Si deve poi aggiungere la perdita dello scudo protettivo contro i livelli di colesterolo cattivo (LDL) e dei trigliceridi, oltre che contro l’accumulo del grasso cosiddetto “a mela”, quello più nocivo e più resistente all’insulina, l’ormone coinvolto nell’equilibrio glicemico, che risulta menoefficiente dalla Menopausa in poi. Anche l’Incontinenza urinaria/Sindrome da vescica iperattiva, un disturbo che influenza soprattutto l’autostima, il senso di autonomia e la relazione di coppia, colpisce molto di più la donna (circa il 25%) rispetto all’uomo non soltanto per colpa delle alterazioni anatomiche correlate al parto vaginale, come si è abituati a pensare, ma anche perchè gli estrogeni esercitano un ruolo favorente sui meccanismi della continenza e sull’apparato urinario. Da ultima, ma non meno importante per i grandi risvolti psico- sociali, la malattia di Alzheimer.

Disequilibrio ormonale

Le donne si ammalano più degli uomini (il rischio è circa doppio) non soltanto perché sono più longeve, ma perché gli estrogeni esercitano un fattore di protezione nei confronti della neurodegenerazione cerebrale. Certo non tutte le donne hanno gli stessi sintomi o le stesse patologie, il tutto varia da caso a caso ricordando che non ci sono donne che hanno ormoni “buoni” o ormoni “cattivi”, ma soltanto ormoni più o meno in equilibrio o che esercitano un’attività molto marcata in alcune donne geneticamente predisposte e dunque che sono più a rischio di sviluppare patologie ormonodipendenti, come il Tumore della mammella e dell’endometrio. Gli ormoni sessuali di per se stessi sono tutti “buoni”, costituiscono, infatti, uno stimolo per l’organismo femminile (dal greco ormao=eccitare); ciascuno di essi esercita compiti molto precisi e poliedrici che giovano alla salute della donna. È certo che in alcuni casi, soprattutto in presenza di una storia familiare a rischio, è opportuno approfondire l’equilibrio ormonale a fini preventivi e terapeutici, individuando la strategia più idonea alle esigenze individuali della donna.

Quali rimedi?

Cosa fare per prevenire, ed eventualmente curare, i disturbi correlati allo squilibrio ormonale nelle varie fasi della vita? In taluni casi è davvero necessario utilizzare delle terapie ormonali con preparati contraccettivi, per favorire il bilancio corretto tra i diversi ormoni, come per esempio nel caso dell’Acne adolescenziale o nei sintomi premestruali e mestruali, oppure con estrogeni e progestinici in presenza dei sintomi della Menopausa. Nella maggior parte dei casi, uno stile di vita sano sul versante dell’alimentazione e dell’attività fisica è il punto di partenza per favorire l’equilibrio psicofisico della donna, permettendo un buon controllo del peso, del tono dell’umore e, più in generale, dei livelli di stress. A questo si possono aggiungere numerosi composti di integrazione nutraceutica studiati per i singoli problemi per avere un approccio più naturale. Per esempio, magnesio e vitamine del complesso B sono ottime nel controllo della sindrome premestruale, così come agnocasto, partenolide, angelica.
La melatonina favorisce il ritmo del sonno nelle donne di ogni età. Il calcio e la vitamina D sono fondamentali per il mantenimento della massa ossea. L’inositolo e l’acido lipoico sono indicati nelle alterazioni del ciclo correlate ad un eccesso del peso corporeo o anche in Menopausa per contrastare l’accumulo di grasso a livello del giro-vita.
I fitoestrogeni di varia natura, dalla soia alla cimicifuga, dal trifoglio rosso ad uno speciale polline, e così via, sono utili nel controllo delle vampate di calore lievi-moderate e di taluni sintomi della Menopausa.
Altri composti, come per esempio la curcuma, hanno un’azione antiinfiammatoria, il resveratrolo regola il metabolismo e gli estratti di frutti rossi contrastano le infezioni urinarie ricorrenti. In ogni caso, è sempre utile farsi guidare nella scelta di composti veramente attivi e studiati in modo adeguato.

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