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Dolori reumatici, curiamoli con le piante

Autore: Dott. Paolo Giordo

Se abbinato ad uno stile di vita sano, l’uso di alcune piante medicinali in caso di reumatismi e dolori articolari può essere efficace e sicuro 

Tra le patologie più diffuse al mondo, negli ultimi decenni i Reumatismi hanno visto crescere in misura esponenziale la loro diffusione, anche a causa dei cambiamenti ambientali e degli stili di vita sociali e alimentari, portando ad un conseguente aumento del consumo di farmaci e ad un incremento del carico di sofferenza dei Pazienti, oltre che della spesa sanitaria pubblica. Inoltre, mentre un tempo le Malattie reumatiche erano tipiche dell’età più avanzata, oggi assistiamo ad una crescita e ad una diffusione sempre maggiore anche tra soggetti giovani.

Reumatismo, come si manifesta?

Per Reumatismo si intende un insieme di varie patologie che interessano prevalentemente il tessuto connettivo e di sostegno dell’apparato locomotore, ossia le ossa, le articolazioni o le parti molli. I segni e i sintomi, isolati o riuniti in gruppi, possono colpire sia l’apparato locomotore che i tessuti molli: chi ne soffre può avvertire contemporaneamente dolore e infiammazione, difficoltà nel compiere alcuni movimenti che, nei casi più gravi, può diventare anche impotenza funzionale.

Possiamo classificare le tipologie di Reumatismo in tre grandi gruppi:

  • Reumatismi infiammatori: rappresentano la conseguenza di un processo di infiammazione dei tessuti osteoarticolari e tra questi possiamo ricordare: l’Artrite reumatoide, la Spondilite anchilosante, l’Artrite psoriasica, il Lupus eritematoso sistemico e l’Artrite gottosa;
  • Reumatismi degenerativi: sono un evento comune non infiammatorio, ma progressivo, delle articolazioni più mobili e di quelle che devono sopportare un certo carico funzionale. Una delle più frequenti è l’Osteoartrosi, tipica delle persone più anziane in quanto parte del processo di invecchiamento dell’organismo e del ripetuto e continuo sovraccarico articolare;
  • Reumatismi dei tessuti molli: interessano le strutture non scheletriche del corpo umano, come il sottocutaneo, i tendini, i legamenti e i muscoli. Una patologia oggi in forte ascesa, ma ancora poco conosciuta, è la Fibromialgia, caratterizzata da dolori diffusi ai muscoli e alle strutture connettivali fibrose, come tendini e legamenti.

Le possibili cause

L’origine del dolore reumatico può essere di diverso tipo: innanzitutto una progressiva acidificazione dei tessuti dovuta ad un’alimentazione scorretta, ricca di proteine animali e zuccheri raffinati, ma anche lo stress psico-fisico a cui siamo sottoposti tutti i giorni e che comporta la produzione di una maggiore quantità di scorie acide. Anche il carico farmacologico che spesso siamo costretti ad assumere, provoca una maggiore acidificazione e un maggior numero di scorie da smaltire da parte degli organi deputati allo smaltimento dei rifiuti. Un altro problema è dato dallo stress ossidativo, cioè dall’eccesso di radicali liberi responsabile di un conseguente stato infiammatorio che spesso tende a diventare cronico; il quadro è aggravato ulteriormente dall’inquinamento ambientale e da quello interno all’organismo per via dei cibi “spazzatura” che siamo soliti ingerire. Il sovrappeso relativo e la sedentarietà generalizzata contribuiscono, così, ad alimentare la frequenza e la portata dei Reumatismi anche in soggetti molto più giovani rispetto alla casistica tradizionale.

Come intervenire

La prima regola da seguire, se si vuole porre rimedio a questo tipo di patologie, è quella di mangiare bene, scegliendo quindi cibi ricchi di antiossidanti, di minerali e con un effetto antinfiammatorio, come per esempio le verdure e la frutta fresca non inquinata, i legumi, i cereali integrali, anche se assunti con moderazione, e poche proteine animali, privilegiando un’idratazione abbondante e costante con acqua, succhi freschi e infusi di piante depurative. Quando la sola alimentazione ed uno stile di vita dinamico non siano sufficienti a tenere sotto controllo i Reumatismi, possiamo ricorrere alla Fitoterapia attraverso l’uso di alcune piante medicinali che nel tempo hanno dimostrato maggiori proprietà benefiche su questo tipo di patologie. Esistono infatti numerose piante che svolgono una naturale azione antinfiammatoria, antidolorifica, miorilassante e metabolica sui problemi di atrofismo osseo e cartilagineo.
Le piante ad azione antinfiammatoria, utili per problematiche quali i Reumatismi, sono diverse, vediamo le principali.


 

Artiglio del diavolo

Il nome scientifico è “Harpagophytum procumbens”, questa pianta svolge un’azione analgesica e miorilassante agisce sulla regolazione del flusso di calcio a livello della muscolatura liscia. Alcuni confronti con un antidolorifico molto usato nella Medicina convenzionale ne hanno confermato la validità terapeutica, anche se spesso i benefici si avvertono a distanza di una settimana dall’assunzione, per cui è preferibile utilizzarlo nelle fasi dolorose non acute.

Boswellia

Il nome scientifico è “Boswellia serrata”, questa pianta ha dimostrato uno specifico effetto inibitorio sui leucotrieni, molecole lipidiche che costituiscono un potente veicolo di infiammazione reumatica. Anche la Boswellia agisce lentamente, ma con benefici molto più prolungati rispetto ai comuni farmaci chimici.

Salice bianco

La contemporanea presenza, all’interno della corteccia, di salicina e acido salicilico conferisce a questa pianta (il nome scientifico è “Salix alba”) spiccate proprietà antinfiammatorie e antireumatiche, anche se si devono usare dosaggi elevati per garantirne una concentrazione sufficiente all’effetto desiderato. Dalla sua corteccia in passato veniva estratto l’acido salicilico, precursore dell’Aspirina, rispetto alla quale ha una tossicità di gran lunga inferiore.

Uncaria

Il nome scientifico è “Uncaria Tomentosa ed è originaria della f o r e s t a amazzonica, questa pianta ha una naturale caratteristica antinfiammatoria, ma soprattutto immunostimolante e tonica generale, per cui è particolarmente indicata per Pazienti reumatici deperiti e immunodepressi.


Ribes nero

Questo frutto, il nome scientifico è “Ribes nigrum”, produce un effetto simile a quello del cortisone anche se certamente più lento, oltre a svolgere un’azione antinfiammatoria, antireumatica, antiallergica ed immunostimolante. Può essere usato anche in associazione ad altre piante per amplificarne l’efficacia antireumatica e antinfiammatoria.

Arnica montana

Molto usata in episodi di natura traumatica, questa pianta ha una naturale azione antinfiammatoria, antalgica e antiedemigena. La presenza di elenalina, un composto organico altamente tossico per il cuore, ne sconsiglia l’uso per via interna. L’applicazione per uso locale invece è sicura ed efficace purché la cute sia integra.

Zenzero

Conosciuto principalmente per i benefici in caso di cattiva digestione e inappetenza, in realtà lo Zenzero (nome scientifico “Zingiber officinalis”) è utilissimo anche per ridurre dolore e infiammazione in caso di patologie reumatiche.

Curcuma

I curcuminoidi in essa contenuti inibiscono il processo infiammatorio tipico delle Malattie reumatiche. Inoltre la Curcuma (“Cucuma longa) ha un’importante azione antidegenerativa, cardioprotettiva, mineralizzante e neuroprotettiva.

Ortica

Questa pianta (il termine scientifico è “Urtica dioica”), oltre a svolgere una efficace azione mineralizzante, possiede proprietà infiammatorie e condroprotettive, cioè di sostegno e miglioramento del metabolismo cartilagineo, soprattutto in presenza di Artrosi, se usata sotto forma di estratto secco.


 

Equiseto

Ricco di sali minerali come il silicio, l’Equiseto (“Equisetum arvense”) favorisce i processi di calcificazione dell’osso e di sintesi della cartilagine e del tessuto connettivo, conferendogli una maggiore elasticità. Il silicio svolge anche un’azione mineralizzante contribuendo all’assorbimento dei minerali a livello delle ossa.

Peperoncino

Solitamente utilizzato per uso locale, il Peperoncino (“Capsicum annuum”) ha un potente effetto antidolorifico grazie alla capacità di interferire con i nervi sensoriali cutanei e di inibire la famosa “sostanza P” coinvolta nella trasmissione degli stimoli dolorosi dalla cute verso il cervello.

Dalle tisane agli impacchi

Per amplificare l’efficacia antinfiammatoria e antidolorifica delle piante medicinali, che devono comunque essere assunte sempre sotto la prescrizione e il controllo del Medico, oltre alla somministrazione per via orale, si può optare anche contemporaneamente per quella locale, grazie all’uso di impacchi, cataplasmi (impiastri) e frizioni il cui uso si perde nella notte dei tempi. Molte di queste applicazioni riconoscono nell’argilla un veicolo privilegiato: fare dei bagni in acqua tiepida nella quale è stata disciolta argilla è da considerare un rimedio prezioso in caso di Tendinopatie o più in generale di dolori muscoloscheletrici. Per le parti del corpo sofferenti più delimitate si possono usare impacchi di erbe che vanno da uno spessore di pochi millimetri a 1-2 centimetri, se applicati sulle articolazioni maggiori. Questi impacchi possono essere preparati anche con Argilla miscelata a varie piante, estratti oppure oli essenziali specifici.
Una vecchia tisana per i Reumatismi, conosciuta sin dall’antichità, è quella a base di Ortica: si sminuzzano un pugno di foglioline di Ortica (acquistata in Erboristeria o Farmacia) in un piccolo recipiente di acqua bollente e si procede all’infusione per circa 10-15 minuti. Si filtra e si beve. Questa tisana ha proprietà mineralizzanti, depurative, antidolorifiche e toniche. Per concludere, in presenza di sintomi di dolore e infiammazione particolarmente acuti e persistenti, potrà rendersi necessario ricorrere a farmaci chimici ma, nella grande maggioranza dei casi, le piante medicinali vengono in nostro aiuto con estrema efficacia, soprattutto se abbinate ad uno stile di vita sano e corretto.

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