Le specie botaniche che nella storia hanno suscitato interesse in ambiti medici diversi, spesso distanti tra loro, sono per ovvi motivi poche ma una lodevole eccezione è rappresentata dal Tiglio. Questa pianta è utilizzata in Medicina fin dall’antichità e trova attualmente applicazione in Gemmoterapia, Omeopatia e nella Fitoterapia basata sull’evidenza.
Il simbolismo ha avuto un ruolo importante nello studio della pianta del Tiglio e la sua longevità, maestosità ed eleganza ne hanno fatto un albero di elezione per la rappresentazione della pace domestica e della tranquillità; non stupisce allora che le prime e più importanti indagini hanno condotto a valorizzare le proprietà sedative e calmanti delle preparazioni ottenute dal Tiglio.
Con il termine Tiglio in Fitoterapia sono descritte specie diverse appartenenti al genere Tilia: Tilia cordata Miller, la specie selvatica, Tilia platyphyllos Scop. e Tilia x vulgaris, le specie più nostrane, comuni nei giardini. Tilia tomentosa Moench., il Tiglio argentato, è la specie utilizzata in Gemmoterapia e Omeopatia.
La composizione
La parti del Tiglio utilizzate in Fitoterapia sono le infiorescenze mature essiccate che contengono un fitocomplesso molto interessante che comprende derivati caffeici, flavonoidi come campferolo e quercetina aminoacidi, carboidrati complessi come le mucillagini (costituenti principali, fino al 5% in peso) e olio essenziale (fino allo 0,1%). Costituenti minori ma biologicamente attivi presenti nelle infiorescenze del Tiglio sono i tannini, i sali minerali, le saponine triterpeniche ed i fitosteroli.
Derivato dall’uso empirico tradizionale e millenario, il Tiglio oggi è una pianta medicinale a tutti gli effetti, riconosciuta ufficialmente a livello mondiale anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Le sue caratteristiche fitoterapiche di efficacia e sicurezza meritano quindi di essere messe in evidenza e valorizzate.
Rilassa e rinforza le difese
Il Tiglio ha ottime proprietà sedative, grazie alla presenza di flavonoidi e olio essenziale; il meccanismo d’azione coinvolge i recettori periferici delle benzodiazepine per cui le indicazioni principali sono ansia e stress mentale. Il Tiglio differisce comunque dalle benzodiazepine per avere un effetto meno marcato ma allo stesso tempo molto più sicuro e con scarsi o nulli effetti di dipendenza. All’azione calmante contribuisce anche l’attività immunostimolante e l’attività antispasmodica a livello muscolare, ascrivibile anche in questo caso alla presenza dei flavonoidi. Le indicazioni sul sistema nervoso centrale, per quanto diverse per approccio diagnostico e terapeutico, sono mantenute dalle preparazioni gemmoterapiche e dagli omeopatici a base di Tiglio.
Utile contro la tosse
L’altra importante indicazione del Tiglio, prettamente fitoterapica in senso classico, è nelle affezioni del sistema respiratorio. La contemporanea presenza di mucillagini, olio essenziale, saponine e flavonoidi, fanno del Tiglio uno dei più importanti antitussivi derivati dalle piante medicinali; le mucillagini infatti si depositano a livello della alte vie respiratorie e formano uno strato emolliente e protettivo, mentre i flavonoidi e le saponine abbassano la soglia di risposta della tosse per via riflessa.
L’azione antitussiva del Tiglio non è la sola ad essere svolta a livello polmonare, perché l’olio essenziale viene metabolizzato ed eliminato a questo livello dove svolge attività mucolitica e antimicrobica, che si traduce in una potente azione anticatarrale e balsamica ideale per gli stati di raffreddamento o influenzali. La cospicua letteratura clinica e la ricerca sperimentale mettono in evidenza che le peculiari caratteristiche di attività del Tiglio nelle Malattie da raffreddamento sono completate dall’azione sudorifera e dalla già citata azione immunostimolante.
Al Tiglio sono ascritte altre indicazioni terapeutiche meno specifiche tra cui va ricordata l’importante azione diuretica, comune a droghe come questa contenenti olio essenziale, flavonoidi e sali di potassio.
Modi d’uso
Le preparazioni di Tiglio che meglio permettono di sfruttare il fitocomplesso sono la droga tale quale e alcune preparazioni liquide. Queste preparazioni sono anche quelle attualmente riportate dall’Agenzia Europea per i Medicinali nella monografia specifica, mentre la droga del Tiglio è riportata nella vigente Farmacopea Europea (8° edizione).
Per la preparazione dell’infuso il Tiglio si usa in “taglio tisana” (composto formato dalle parti della pianta essiccate), molto utile come complemento antistress la sera prima di dormire e come preparazione di elezione per sfruttare a pieno le sue proprietà anti-influenzali si usa 1 cucchiaino di droga per ogni tazza di acqua bollente, infondendo per almeno 10 minuti con il contenitore coperto e se ne assumono almeno tre tazze al giorno per una settimana.
La droga polverizzata, assunta in capsule, si utilizza con le stesse indicazioni al dosaggio di 1.500 mg per due, tre volte al giorno.
La tintura (con rapporto in peso tra droga utilizzata ed estratto finale 1 a 5 e tenore alcolico compreso tra 40 e 50 gradi) viene utilizzata come immunostimolante e sedativo al dosaggio di 20-40 gocce al giorno; l’estratto fluido, prodotto per avere rapporto droga/estratto 1 a 1 e contenuto alcolico a 25 gradi, si usa al dosaggio di 20-60 gocce al giorno.
Controindicazioni
Gli effetti collaterali del Tiglio e delle sue preparazioni sono rari, ma va ricordata la possibilità di reazioni allergiche che possono sempre verificarsi per sensibilità individuale ad alcuni fiori e pollini. Per questo motivo il Tiglio non è consigliato nei bambini sotto i 4 anni e in gravidanza.