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Frutti di bosco, le virtù terapeutiche

Autore: Dott. Claudio Caprara

La composizione di questi piccoli frutti li rende un vero concentrato di proprietà benefiche

Trascorsa produttivamente la fioritura primaverile, accompagnati dal tepore estivo, rimpolpati dell’umidità del suolo, scampati e rafforzati dalle tante insidie del clima, a fine agosto-settembre spiccano finalmente i piccoli Frutti di bosco. Parliamo di Mirtillo, Ribes, Lampone e Mora di rovo. Dalla semplice pianura (per il rovo) fino all’altezza dei millecinquecento metri o poco più, sui rilievi dell’Appennino così come sull’arco alpino, in ambienti ancora sostanzialmente integri o comunque rispettati, queste essenze crescono spontanee. Raccogliere significa pur sempre rallentare, soffermarsi, osservare, cogliere i colori e le luminosità del momento. Sensazioni che permettono ancor più di assaporare il gusto tenue ed aromatico del frutto fresco. Ma la bellezza in natura non è fortunatamente il solo aspetto di qualità; la composizione di questi piccoli frutti presenta aspetti di grande rilevanza, rendendoli un vero concentrato di virtù terapeutiche.

Ribes 

I Ribes, fratelli bicolori, in rosso o in nero, appartengono ad una pianticella non spinosa della famiglia delle Sassifragacee; si distinguono ovviamente dal nome “Ribes nigrum”, l’uno, e “Ribes rubrum”, l’altro. Entrambi con un frutto ad elegante grappoletto, con bacche rotondeggianti, regolari dal colore tipico. La varietà rossa si assume come frutto fresco, più gradevole, o si usa come base per composte e gelatine, sciroppi o succhi. Può servire ad aromatizzare l’aceto. Facilmente assimilabili e digestivi assommano proprietà diuretiche, depurative e lassative in relazione al contenuto di acidi organici, zuccheri, pectine e mucillagini che svolgono un’azione prevalente sull’asse gastrointestinale e sulle ghiandole annesse (fegato). La forma nera ha frutti dalla polpa pur asprigna ma più dolci, ricchi di zuccheri e acidi organici, apporta Potassio e Vitamina C che si affianca a numerosi derivati (polifenolici, flavonoidi e antocianosidi) dalle riconosciute proprietà antiossidanti. I piccoli semi contengono un interessante quantità di acido linolenico. Le sue foglie (flavonoidi, olio essenziale, acidi fenolici, tannini condensati), in infuso, svolgono un’azione storicamente riconosciuta come diuretica, antinfiammatoria e antireumatica. Le bevande a base di Ribes invece trovano indicazione nelle situazioni di fatica e sovraccarico fisico ovvero dopo situazioni di grande impegno e stress fisico per riequilibrare e ristabilire. Un uso esterno del Ribes è indicato come antiseborroico ma è stato utilizzato anche come antivulnerario e cicatrizzante.


 

Mirtillo

Piccolo arboscello della famiglia delle Ericacee, dalle verdi foglie ellittiche dentellate, tende a tappezzare boschi, prati e pascoli montani. Il Mirtillo nero (ne esiste una forma rossa meno diffusa) è tra i frutti più apprezzati, consumato fresco o utilizzato per confetture o liquori. Le bacche, rotonde, vellutate dal tenue rivestimento, contengono acidi organici responsabili del gusto acidulo, ma anche zuccheri, tannini, pectina e glucosidi pigmentanti, mirtillina e arbutina, come pure carotene. Le antocianine e i polifenoli, cui si deve il bel colore profondo, gli conferiscono un grande potere antiossidante (relativamente massimo nel mirtillo). La presenza di Vitamine A e C, oltre che B, si accompagna ad oligoelementi quali il manganese ed il ferro.
Frutto fondamentale di raccolta per popolazioni quali gli indiani del Nord America, che ne riconobbero presto un ruolo terapeutico. È un alimento rinfrescante e digestivo, utile per una azione astringente cui si accompagna un’attività antisettica locale utile nei processi batterici e nelle parassitosi intestinali. Ma tale azione antisettica pare svolgere un ruolo anche nelle infiammazioni urinarie (Cistiti ricorrenti). L’azione benefica si estende al settore circolatorio venoso, modulando la permeabilità e riducendo l’edema ed il ristagno. Il microcircolo retinico appare positivamente influenzato, inducendo una migliore efficienza percettiva specie nella visione notturna. I frutti, oltre che consumati freschi, si possono seccare e, come le foglie, utilizzare al bisogno per preparazioni per affezioni dermatologiche.


Lampone

Il Rovo di Ida, o “Rubus idaeus”, è un comune arbusto cespuglioso, aculeato, che tende a svilupparsi in vasti aggregati nelle radure fresche di collina e montane; una Rosacea quindi, che produce frutti globosi, tipicamente delicati e facilmente stillanti un succo rosso vivo, profumato, gradevole al gusto, sedativo (offerto ad un agitato Giove dalla ninfa Ida che, nel cogliere il frutto, gli donò il colore rosso vivo del suo sangue). Al di là della mitologia, è da sempre conosciuto per le sue qualità gustative: dall’odore gradevole al sapore dolce e acidulo del frutto; consumato fresco o utilizzato per composte o gelatine di frequente uso dolciario o come base aromatica e colorata per liquori dolci quanto per strutturare un tipico aceto aromatico. Nel frutto si ritrovano uno zucchero ben assimilabile, il levulosio, un poker vitaminico (A, C, gruppo B, E). acidi organici e sali minerali (magnesio, ferro, potassio, manganese) ed ancora pectine, zuccheri complessi ad azione addensante e, infine, polifenoli tra cui emerge l’acido ellagico, molecola cui si attribuiscono importanti azioni biologiche di contrasto antineoplastico. Ma del Lampone-pianta sono conosciute le azioni farmacologiche ottenute dall’uso delle foglie (ricche di tannini), raccolte e seccate, a formare tisane e decotti utilizzati sia per uso interno (astringente, antinfiammatorio, antidismenorroico, utile per le congestioni emorroidarie) che per irrigazioni e impacchi.

Mora

Il Rovo, pianta quasi infestante ed a crescita spontanea, stessa famiglia delle Rosacee, come il Lampone, ma molto più vigoroso, si rende immediatamente temibile per l’apparato spinoso ricurvo. Generoso nella produzione di frutti, di un colore nero a piena maturazione e agrodolci. I frutti, lievemente più dolci dei precedenti per un più elevato contenuto zuccherino, si caratterizzano anch’essi per le sostanze vitaminiche e minerali (Vitamina C, gruppo B, Potassio, Calcio, Ferro). Svolgono azione astringente intestinale. L’elevato contenuto tanninico li rende indicati nella terapia dei disturbi emorroidali e ragadi anali. Tutta la pianta (foglie, fiori, radici e germogli) in decotto può essere utile come collutorio antinfiammatorio ma anche per irrigazioni vaginali.

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