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Cataratta, le tecniche più innovative

Autore: Dott. Ettore Destro

Messe a punto dalla Ricerca medico-scientifica, queste nuove metodiche consentono di intervenire senza l’utilizzo del bisturi, per soluzioni rapide e poco invasive 

Nel 2016 l’intervento di Cataratta si è attestato in vetta alle classifiche delle procedure chirurgiche più comuni nel vecchio continente, con ben 4,5 milioni di operazioni eseguite. In altre parole ci troviamo di fronte ad un intervento ormai di routine che, tuttavia, ha saputo innovarsi negli anni soprattutto per quanto riguarda la tecnologia medica utilizzata, fino ad offrire nuove prospettive di risoluzione mininvasive utili anche al trattamento di disturbi refrattivi della vista come Miopia, Ipermetropia, Astigmatismo e Presbiopia.

I sintomi della Cataratta

I campanelli di allarme sono le fonti di luce, come i fari o le lampade, ma anche la luce stessa del sole, che possono apparire eccessivamente luminose; quindi le immagini tendono a sdoppiarsi e la visione notturna diventa via via sempre più difficoltosa. Ecco alcuni sintomi della Cataratta, che non è altro che una progressiva opacizzazione del cristallino, ovvero la lente naturale contenuta nel bulbo oculare, indispensabile per mettere a fuoco le immagini sulla retina. Opacizzandosi, questa ostacola il naturale passaggio della luce, influendo negativamente sulla vista che, pur con l’uso degli occhiali, non riesce più ad essere limpida e nitida.

Quali cause?

La Cataratta è una patologia che può interessare uno oppure entrambi gli occhi; in oltre il 95% dei casi l’insorgenza è legata all’età, quindi al nostro fisiologico processo di invecchiamento. Tuttavia, può succedere che colpisca anche soggetti più giovani, per cause congenite o traumi, interventi chirurgici (in questo caso è coinvolto tendenzialmente un occhio solo), patologie coesistenti (Diabete), terapie farmacologiche o l’uso prolungato di farmaci (cortisone), ma anche cattive abitudini quotidiane, come il fumo e l’eccessiva assunzione di alcol.

Rimozione della Cataratta, un intervento diffuso

L’intervento è l’unica soluzione attualmente disponibile per la cura della Cataratta e consiste nella rimozione del cristallino opacizzato e la sua sostituzione con una lente intraoculare artificiale (IOL). Ad oggi, infatti, non esistono farmaci, colliri o occhiali in grado di bloccarne lo sviluppo e/o di ridare trasparenza al cristallino ormai opaco; ma a rendere l’intervento ormai di routine sono anche i numerosi vantaggi per il Paziente, acquisiti nel tempo grazie ad un importante sviluppo tecnico e tecnologico. In particolare, le tecniche a disposizione degli Specialisti sono due: la Facoemulsificazione (intervento con ultrasuoni) e il più innovativo Laser a Femtosecondi.


La Facoemulsificazione...

Questa metodica consiste nell’intervento tradizionale che sfrutta gli ultrasuoni: per raggiungere il cristallino; lo Specialista esegue alcune piccole incisioni millimetriche alla base della cornea attraverso le quali penetra all’interno dell’occhio e, grazie ad una speciale pinza, crea manualmente un’apertura circolare nel sacco capsulare che contiene il cristallino ormai opaco. Preservare questa sacca delicatissima, spessa soltanto 14-15 micron, è molto importante dal momento che conterrà la lente artificiale sostitutiva (IOL). A supporto del lavoro dell’Oculista, per rimuovere il cristallino opacizzato, viene inserita, attraverso un’incisione corneale principale, il Facoemulsificatore, la tecnologia che, generando ultrasuoni, frammenta ed aspira progressivamente il cristallino naturale; il sacco capsulare, una volta svuotato e pulito, è pronto ad accogliere la nuova lente intraoculare.

... o Laser a Femtosecondi

Proprio come dice il nome, questo strumento lavora alla velocità del femtosecondo, ossia il sottomultiplo del secondo, pari infatti al suo miliardesimo. Questa nuova tecnologia rappresenta la più recente evoluzione delle tecniche chirurgiche per il trattamento della Cataratta: sfruttando la luce infrarossa con impulsi della grandezza di pochi micron e di brevissima durata (fra 290 e 550 Femtosecondi), permette allo Specialista di tagliare con maggior precisione i tessuti nei punti pianificati, rendendo così superfluo sia l’utilizzo del bisturi che degli ultrasuoni. Il fascio di luce Laser, inoltre, per la sua elevatissima velocità produce bassa energia, non arrecando quindi alcun danno all’interno dell’occhio.

I vantaggi del Laser

La principale differenza tra le due tecniche che abbiamo descritto consiste nella modalità di apertura della capsula e della frammentazione del cristallino: l’uso del bisturi e degli ultrasuoni nella prima e del Laser nella seconda. I vantaggi di quest’ultima tecnica sono: • potenzia la precisione dello Specialista; • riduce al minimo le manovre chirurgiche, rispettando maggiormente le strutture anatomiche; • diminuisce i tempi tecnici dell’intervento (frammentazione, rimozione del cristallino e inserimento della IOL).

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