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Stretching, i benefici per l’attività sportiva

Autore: Dott. Stefano Aspesi

Praticabile sia in palestra che a casa o al parco, lo Stretching è soprattutto consigliato nelle fasi di defaticamento dell’attività sportiva e per migliorare la flessibilità muscolare 

Arrivato da oltre oceano in Europa e in Italia intorno anni 70, lo Stretching, che letteralmente significa “allungamento”, comprende una serie di tecniche ed esercizi che hanno lo scopo di aumentare la flessibilità muscolare. Lo Stretching è un’attività che può essere praticata ovunque e in tutte le condizioni ambientali, e in sicurezza, se vengono seguiti i consigli di uno Specialista. Questa tecnica di movimento può essere accompagnata a tutte le discipline sportive pre e post allenamento oppure finalizzato a sé stesso, per prevenire eventuali patologie o gestire le stesse.

Le varie tipologie

Esistono diversi tipi di Stretching, suddivisi in due tipologie principali: statica oppure dinamica.
Lo Stretching statico comporta un allungamento passivo mantenuto per un periodo di tempo limitato. Consiste nell’assumere una determinata posizione, diversa per ciascun muscolo o gruppo di muscoli, e nel mantenerla per alcuni secondi (in genere da 15 a 30) per poi rilassare il muscolo interessato. Tutto l’esercizio deve essere compiuto lentamente in modo da non stimolare nei muscoli antagonisti il riflesso da stiramento. Durante la tenuta di un esercizio di Stretching statico è bene raggiungere la posizione di allungamento in maniera lenta e graduale, evitando dunque molleggi durante la tenuta e non oltrepassando la soglia di dolore. Per una buona riuscita dell’allungamento, risulta fondamentale l’abbinamento della respirazione al movimento; mantenere un ritmo respiratorio normale consente infatti di aumentare il flusso sanguigno, di conferire al corpo un’adeguata ossigenazione e di rilassarlo, permettendo alla muscolatura il raggiungimento di un allungamento ottimale.
Lo Stretching dinamico richiede invece una contrazione attiva dei muscoli, ossia attraverso il loro movimento e quello di altre parti del corpo, come tendini, legamenti e cartilagine. Questo tipo di attività migliora anche la coordinazione intra e intermuscolare e accresce la circolazione sanguigna nei muscoli, aumentando anche la temperatura dei muscoli (uno dei fattori più importanti per un riscaldamento idoneo).

I benefici dello Stretching prima dell’attività sportiva

Lo Stretching prima dell’attività sportiva ha lo scopo di prevenire gli infortuni, massimizzare la resa delle articolazioni, ridurre la tensione muscolare e migliorare la coordinazione. Nella fase di pre-allenamento è consigliato lo Stretching dinamico, quello statico, invece, può incrementare il rischio di infortuni.
Lo Stretching dinamico è una buona abitudine da inserire nella routine di riscaldamento, soprattutto prima di allenamenti intensi o movimenti veloci che richiedono molta flessibilità. Il vantaggio dello Stretching dinamico è che permette ai muscoli di lavorare al massimo delle loro possibilità. Nello Stretching statico ,a minimizzare e/o prevenire l’esordio dei DOMS (indolenzimento muscolare ad insorgenza ritardata).


Migliora la performance sportiva

In ambito sportivo, diversi studi scientifici si sono espressi in maniera contrastante sulle tempistiche e sulle modalità dello Stretching abbinato alla performance sportiva. Tuttavia, ad oggi, risulta comprovato il fatto che una maggiore ampiezza articolare ed una buona elasticità muscolare sono alla base della riduzione di infortuni tipici degli atleti, causati da uno scorretto allungamento muscolare e tendineo. Nello specifico però, più studi scientifici hanno evidenziato come lo Stretching statico in ambito sportivo, eseguito come tecnica di riscaldamento prima di effettuare una performance, andrebbe evitato in quanto influenza in maniera negativa la forza (-5,4%), la potenza (-1,9%) ed esplosività (-2%) della prestazione fisica. È invece consigliato il suo svolgimento nelle fasi di defaticamento o in sedute di allenamento lontane da gare, proprio per migliorare la flessibilità muscolare e aumentare la mobilità articolare. Un corretto Stretching prepara il muscolo a svolgere il suo lavoro nel miglior modo possibile, per questo in via indiretta condiziona in positivo la performance sportiva.
In Humanitas Mater Domini, gli sportivi, amatoriali e non, vengono affiancati proprio su questo aspetto, grazie al supporto di una pedana robotica in grado di mettere in luce le potenziali aree di deficit dell’atleta. Sulla base di un’analisi ancora più oggettiva garantita dall’Intelligenza Artificiale del robot, gli Specialisti possono agire con un allenamento mirato, redigere di conseguenza protocolli di rafforzamento e allungamento studiati e cuciti su misura del Paziente stesso.

Il caso del sci

Ad esempio, uno sciatore, sia esso amatoriale o professionista, prima di mettersi a sciare dovrebbe, ancor prima di attaccare gli sci, dedicare qualche minuto all’allungamento dinamico dei gruppi muscolari più coinvolti: flessori ed estensori delle gambe e stabilizzatori del rachide. Inoltre, appena terminata la giornata sugli sci o l’allenamento, è buona abitudine dedicare sempre agli stessi muscoli un momento di Stretching statico di 20/30 secondi per serie (da ripetere due volte) e gruppo muscolare.

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