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Cosmetici, attenzione all’etichetta

Autore: Dott.ssa Maria Elena Setti

Imparare a leggere e a riconoscere gli ingredienti dei cosmetici d’uso quotidiano, aiuta a fare acquisti più consapevoli e sicuri 

Seppur in apparenza possa sembrare una cosa di poco conto, saper leggere correttamente l’etichetta riportata sui nostri cosmetici preferiti è di fondamentale importanza per poter scegliere consapevolmente i prodotti migliori per la nostra pelle; ad esempio, quali ingredienti vogliamo spalmarci addosso evitando quelli che potrebbero provocarci Allergia? Oppure ancora, come possiamo evitare quelli più aggressivi e nocivi come petrolati, siliconi, conservanti o profumi sintetici? Vediamo meglio come fare.

Per cominciare

Innanzitutto dobbiamo sapere che un’etichetta cosmetica considerata a norma deve sempre contenere alcuni dati di riferimento obbligatori, in particolare:

  • ragione sociale (nome e sede legale di chi immette il prodotto sul mercato);
  • marchio con eventuale logo;
  • nome del prodotto;
  • lotto;
  • data di scadenza;
  • quantità di prodotto in ml o g;
  • INCI, cioè l’elenco degli ingredienti;
  • proprietà;
  • modalità d’uso, se non intuitiva (nel dentifricio, ad esempio, non è necessario) e avvertenze, se necessarie;
  • eventuali certificazioni del prodotto;
  • nome del paese di importazione se non UE.

In caso di impossibilità di riportare sul contenitore o sull’imballaggio esterno precauzioni particolari per l’impiego, queste devono essere contenute in un foglio di istruzioni, una fascetta o un cartellino allegato; in tal caso si appone l’opportuno simbolo.

Gli ingredienti sull’etichetta

L’INCI (International Nomenclature Cosmetic Ingredients) consiste nell’elenco degli ingredienti presenti all’interno di un cosmetico ed è unico per tutti i paesi europei. L’elenco degli ingredienti è in ordine decrescente di concentrazione fino all’1%, poi procede in ordine sparso. È inoltre necessario indicare gli ingredienti presenti sotto forma di nanomateriali, ovvero preceduti dalla dicitura “nano”.
Per quanto riguarda i derivati vegetali, essi vengono riportati con il nome botanico secondo Linneo e quindi con il nome latino della pianta da cui sono stati estratti; gli ingredienti chimici, invece, vengono indicati con il nome inglese.
I coloranti vengono elencati con un numero che fa riferimento ad un elenco di sostanze chimiche ben catalogate e identificate ciascuna con un numero differente (allegato IV della Direttiva Cosmetici 76/768/CEE), ovvero CI (colour index) + numero; infine, nei prodotti da trucco venduti in varie sfumature di colore si può utilizzare la stessa etichetta con l’elenco di tutti i coloranti utilizzati, a condizione di aggiungere le parole “può contenere” o il simbolo “+/-e e, dove possibile, si utilizza la nomenclatura CI (colour index).

Valutare il rischio di Allergia

All’interno dell’INCI si trovano, solitamente in fondo all’elenco, anche i nomi di alcune delle 26 sostanze potenzialmente allergizzanti che occorre indicare obbligatoriamente in etichetta: in genere sono sostanze che appartengono ai profumi, come ad esempio linalool, geraniol, eugenol, limonene, citral e citronellol; purtroppo, la Direttiva 2003/15/ CEE non fa alcuna distinzione tra gli allergeni di profumi sintetici e quelli presenti negli oli essenziali naturali che, non essendo molecole isolate, ma appartenenti ad un fitocomplesso, solitamente vengono tollerate meglio dalla nostra pelle.

Attenzione alle diciture

In generale, se si è a conoscenza di avere un’Allergia specifica ad un certo ingrediente, è sempre utile controllare l’INCI del cosmetico che acquistiamo, è importante, infatti, prestare particolare attenzione agli allergeni dei profumi e se, per esempio, si è allergici al nichel, occorre controllare che sulla confezione sia riportata la scritta ”nichel tested”, che non significa che non ci sia nichel, ma che la sua concentrazione non è superiore a 1 ppm e quindi non crea problemi alla pelle. In merito alla Celiachia a volte si trovano sulle confezioni diciture come “gluten free”: in realtà non sono necessarie in quanto i cosmetici, dal momento che sono applicati su cute e mucose, e non ingeriti come gli alimenti, non rischiano di provocare danni all’intestino.


 

I cosmetici scadono?

La risposta è sì! Se il prodotto ha una scadenza inferiore ai trenta mesi bisogna indicare in etichetta la data di scadenza, utilizzando il simbolo della clessidra oppure la dicitura “Usare preferibilmente entro”. Se invece, la durata minima del cosmetico supera i trenta mesi va fornita un’indicazione relativa al periodo di tempo in cui il prodotto una volta aperto può essere utilizzato senza che abbia effetti nocivi per il consumatore, riportando in etichetta la PAO (Period After Opening), rappresentata graficamente da un vasetto semi aperto e da un numero.

A cosa serve il lotto

Il lotto corrisponde ad una scheda di lavorazione del prodotto, all’interno della quale sono riportati, oltre alla data in cui è stato fatto, tutti i dati di tracciabilità delle materie prime.
In realtà, il lotto è una sigla di numeri e/o lettere indicativi solo per l’azienda che produce il cosmetico ma, se si vuole capire se una crema acquistata è vecchia oppure ancora utilizzabile, lo si può utilizzare per chiedere all’azienda quando è stata prodotta; si può procedere nello stesso modo anche qualora il cosmetico aperto presenti un cattivo odore, una consistenza strana, un colore non conforme oppure ancora una patina superficiale.

Quando un prodotto non ha etichetta

Gli ingredienti di un cosmetico devono essere indicati per legge sull’involucro più esterno, quindi o sul vasetto (se il prodotto non è confezionato) o sulla scatola che lo contiene. Attenzione quindi a non buttare la scatola appena si è comprato il prodotto per non perdere tutte le informazioni utili. Se il prodotto è molto piccolo, come una matita per gli occhi o un rossetto, e non è possibile inserire tutte le informazioni di legge sul contenitore, è necessario applicare una fascetta, un cartellino o un foglio di istruzioni in cui siano contenute tutte le informazioni mancanti.

Ingredienti naturali

Per chi preferisce prodotti naturali, un buon INCI non deve assolutamente contenere sostanze come siliconi, petrolati, PEG, SLS, SLES, ma nemmeno coloranti artificiali e profumi sintetici che possono favorire la possibile insorgenza di Allergie. Se si vuole un cosmetico biologico, si può verificare la presenza di certificazioni bio sull’etichetta e, nel caso lo si voglia, anche vegano; esistono certificazioni apposite per attestare che, non solo le materie prime lo siano, ma anche il packaging e le etichette. In particolare, un cosmetico vegano non potrà mai contenere bava di lumaca, latte, miele, cera d’api, sego, lanolina e altri ingredienti di origine animale. A questo proposito, esistono diverse applicazioni digitali che indicano con semaforo rosso, giallo o verde la naturalità degli ingredienti e che possono essere molto utili per capire meglio se il cosmetico è davvero naturale.

Anche un prodotto naturale può dare allergia

Un cosmetico che contiene estratti vegetali non è esente dal poter provocare reazioni allergiche, ecco perché è così importante saper leggere l’etichetta, per poter verificare che nel prodotto non siano presenti eventuali piante a cui si sa di essere allergici. Nel caso non si sia certi di avere Allergie particolari, si può comunque testare un po’ di prodotto spalmandolo nell’incavo del braccio o dietro l’orecchio, attendendo una decina di minuti: se la zona si arrossa o fa prurito, è probabile che la persona sia allergica a uno dei componenti del prodotto ed è quindi meglio evitarne l’uso.

Saper leggere un’etichetta cosmetica, quindi, non è un privilegio che appartiene solo a chi ha studiato chimica, ed è altrettanto importante e utile quanto saper leggere un’etichetta alimentare: tutti, infatti, con i pochi e semplici passi illustrati, possiamo capire cosa ci stiamo spalmando sul viso e sulla pelle. 

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