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Angelica, l'erba degli angeli

Autore: Dott.ssa Alessandra MarchicaDott.ssa Claudia PisuttuDott.ssa Elisa Pellegrini

Considerata una panacea per tutti i mali, l’Angelica è nota fin dall’antichità per le sue proprietà digestive, calmanti e antinfiammatorie 

Molto apprezzata fin dall’antichità per i suoi effetti benefici sulla salute tanto da essere considerata “l’erba degli angeli”, l’Angelica è una pianta medicinale dalle numerose proprietà. Pare che l’alone divino intorno a questa pianta sia frutto della coincidenza della data di fioritura con il giorno in cui ricorre l’apparizione dell’Arcangelo Michele, motivo per cui la pianta ha preso il nome di A. arcangelica L., che tradotto dal greco vuol dire “angelo annunciatore”. Un’altra leggenda relativa alla scoperta della pianta narra dell’Arcangelo Raffaele che, apparendo in sogno ad un monaco, svelò le proprietà benefiche dell’Angelica, indicando questa pianta come efficace rimedio contro la peste.  

La pianta

Tipica del Nord Europa e dell’Asia, l’Angelica è una pianta biennale, appartenente alla famiglia delle Ombrellifere, che cresce nelle valli di montagna, fino a quote molto alte, in luoghi umidi e in penombra. In Italia si ritrova solo in alcune zone delle Alpi e degli Appennini, fino a 3000 metri di altitudine, dove può essere confusa con la specie selvatica Angelica sylvestris L., che non è impiegata a scopo officinale.
Dalla radice fittonante, carnosa e ricca di oli essenziali, si sviluppa il fusto, privo di peluria, di colore verde, striato di rosso. Le foglie hanno forma allungata con margine dentato, di un colore verde brillante superiormente, verde più chiaro nella parte inferiore.
In cima, le ombrelle globulari, profumatissime, caratteristiche della famiglia delle Ombrellifere, da maggio ad agosto mostrano numerosi piccoli fiori di colore giallo pallido. Mentre il frutto (achenio) è di colore scuro e di ridotte dimensioni, caratterizzato da tre scanalature verticali.

Contrasta i batteri e calma stomaco e intestino

La radice è sicuramente la parte più ricercata, coltivata e raccolta, principalmente per la presenza di oli essenziali, il cui contenuto varia tra 0,3 e 1,2%, grazie ai quali l’Angelica è un ottimo agente antibatterico e antimicrobico, utile per mantenere un corretto equilibrio della flora intestinale e vaginale. Raccolte in autunno, le radici vengono impiegate per il trattamento di una grande varietà di disturbi del tratto gastrointestinale, come indigestione, crampi e perdita di appetito, in quanto, stimolando la secrezione gastrica, favoriscono il transito intestinale; inoltre, inducono un aumento della secrezione biliare e allo stesso tempo ne favoriscono l’escrezione, conferendo alla pianta proprietà spasmolitiche (calma le contrazioni muscolari causate da spasmo), carminative (promuove l’espulsione dei gas da stomaco e intestino), procinetiche (stimola la motilità intestinale e dello stomaco), eupeptiche (favorisce l’appetito e le funzioni digestive), colagoghe (agevola la produzione e l’escrezione della bile) e amaricanti (oltre a conferire un sapore amaro, favorisce la digestione).


Previene le allergie e potenzia le difese

Tra gli altri costituenti troviamo anche le furanocumarine, importanti molecole organiche, tra cui l’anglicina, la xantossina e la imperatorina, che sono in grado di aumentare l’attività dei globuli bianchi (cellule coinvolte nella risposta immunitaria), stimolare la produzione di interferone (proteine prodotte dai globuli bianchi o da cellule tissutali in risposta alla presenza di agenti esterni) e potenziare alcuni meccanismi aspecifici di difesa. Queste molecole, quindi, conferiscono alla pianta proprietà immunomodulanti, che ne favoriscono l’utilizzo nel trattamento e prevenzione di stati allergici, ma soprattutto come agente di supporto nella terapia antitumorale. Infatti le furanocumarine sembrano essere in grado di contrastare la proliferazione di linee cellulari tumorali “in vitro”. Nonostante i risultati incoraggianti ottenuti dalle ricerche finora condotte, prima di poter sfruttare simili applicazioni in ambito medico sono necessariapprofonditi studi clinici, in modo da verificare la reale efficacia terapeutica “in vivo”.

Più benessere per la donna

La presenza di due cumarine, l’osthenolo e l’umbrelliferone, fornisce proprietà toniche a livello uterino, favorendo inizialmente le contrazioni e di seguito il rilassamento muscolare. Queste caratteristiche fanno sì che la pianta venga utilizzata in caso di Amenorrea, Dismenorrea e problemi legati alla Menopausa (specie le vampate) e per questo motivo viene definita il “ginseng delle donne”.

Combatte mal di testa, febbre, tosse e reumatismi

Nella Medicina popolare vengono utilizzate le foglie di Angelica, come rimedio diaforetico (favorisce la sudorazione) e diuretico, mentre i frutti vengono adoperati per contrastare disturbi sia alle vie respiratorie sia del tratto urinario. Inoltre, può essere utilizzata come rimedio per mal di testa, febbre, eruzioni cutanee, ferite, reumatismi e mal di denti.
Oltre a tisane, infusi e decotti, possono essere prodotti degli oli da massaggio: unendo gli oli essenziali di Angelica a quello di mandorle è possibile alleviare nevralgie, reumatismi e dolori muscolari.

Quando è controindicata

Generalmente l’Angelica non presenta alcuna controindicazione, anche se ne è sconsigliato l’uso a donne in gravidanza o in allattamento.
La presenza di furanocumarine, che sono composti fotosensibilizzanti, può indurre la formazione di infiammazioni cutanee o fotodermatiti, per cui ne è sconsigliato l’uso prima dell’esposizione al sole. Solo in alcuni casi può portare a reazioni di ipersensibilità, per cui si possono verificare sanguinamenti, effetti lassativi e febbre.

Come utilizzarla in cucina

In cucina, l’apprezzamento del suo sapore unico era già conosciuto in tempi antichi, quando le sostanze dolcificanti erano rare. Inoltre, è largamente usata in combinazione con bacche di ginepro o in parziale sostituzione nella distillazione del gin, nonchè per aromatizzare liquori o acquaviti, omelette e trote oppure come confettura. Le parti tenere possono essere aggiunte anche alle insalate.
Perfino in profumeria può dare origine ad una particolare fragranza, se mischiata alla mirra, all’alcol puro e altri composti.

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