Causato dall’incremento di bilirubina nel sangue, per Ittero si intende la colorazione gialla della pelle, della sclera (la parte bianca dell’occhio) e delle gengive. La bilirubina è una sostanza normalmente prodotta dall’organismo che deriva dal metabolismo dell’emoglobina contenuta nei globuli rossi. Un Ittero clinicamente visibile compare nei due terzi dei neonati nei primi giorni di vita; si tratta, nella maggior parte dei casi, di un evento benigno che non richiede alcun intervento ed è destinato a scomparire nell’arco di pochi giorni. La valutazione dell’Ittero cutaneo deve essere fatta osservando il neonato alla luce, vicino a una finestra. La colorazione giallastra si manifesta inizialmente al volto e alle sclere, per poi distribuirsi al tronco e agli arti.
Perché è così frequente nel neonato?
I neonati, nei primi giorni di vita, hanno un elevato numero di globuli rossi che, attraverso un normale processo, vengono rapidamente distrutti, con conseguente rilascio di molta bilirubina nel sangue. La bilirubina viene poi normalmente eliminata attraverso la bile, dopo essere stata metabolizzata dal fegato. Il neonato ha però un fegato ancora immaturo per cui l’organismo fatica ad eliminare questa sostanza, che si accumula nel sangue e, depositandosi, conferisce alla pelle il colorito giallo.
L’importanza dell’allattamento
Nei primissimi giorni di vita i neonati possono assumere poco latte a causa di un difficoltoso attacco al seno, una montata lattea tardiva o per una scarsa produzione di latte materno. L’insufficiente apporto nutrizionale o una condizione di disidratazione inducono una maggiore attività di un enzima (emeossidasi) responsabile dell’aumento di bilirubina. La migliore prevenzione dell’Ittero è dunque l’alimentazione precoce e la promozione dell’allattamento al seno. È necessario insegnare alle madri ad attaccare il neonato al seno già nei primi momenti di vita, durante il contatto pelle-pelle che avviene in sala parto. Le poppate al seno dovrebbero essere frequenti, almeno 8-10 volte al giorno, facendo pause non superiori alle quattro ore. Da sottolineare che aggiungere all’alimentazione del neonato acqua o liquidi zuccherati è sconsigliato poiché rischia di interferire con il normale buon inizio dell’allattamento al seno.
Ittero da latte materno
Caratterizzato da un aumento prolungato delle concentrazioni di bilirubina, che può durare anche fino al terzo mese, sembra dovuto all’azione di una proteina presente nel latte materno che favorisce il riassorbimento della bilirubina a livello dell’intestino.
Ittero patologico
Se l’Ittero compare nelle prime 24 ore di vita, ha valori di bilirubina elevati o incrementi rapidi, si prolunga oltre i 14 giorni di vita nel nato a termine e oltre i primi 21 giorni nel pretermine, si parla Ittero patologico. Può avere varie cause, tra cui incompatibilità di gruppo sanguigno tra madre e neonato, infezioni, aumento del volume e anomalie nella forma dei globuli rossi nel sangue, deficit enzimatici. Deve essere considerato patologico anche l’Ittero colestatico, causato da una riduzione o arresto del flusso biliare. È raro e la diagnosi non è semplice. Le cause più comuni nel primo mese di vita sono l’infiammazione delle vie biliari, l’Epatite neonatale e il deficit di un enzima prodotto dal fegato (alfa-1-antitripsina).
Rischi e complicanze
L’aumento della concentrazione di bilirubina nel sangue non costituisce un problema a meno che non vengano superati alcuni valori che dipendono dalle ore di vita del neonato e dall’età gestazionale. Se aumenta eccessivamente, è possibile, infatti, che la bilirubina possa causare danni a livello del sistema nervoso centrale (Encefalopatia acuta da bilirubina). È quindi opportuno un attento monitoraggio nei neonati a rischio in modo da iniziare un tempestivo e adeguato trattamento.
La Fototerapia come cura
La terapia principale, in caso di Ittero patologico, è la Fototerapia che impiega la luce con una lunghezza d’onda in grado di indurre, nella bilirubina, una trasformazione in composti idrosolubili che vengono eliminati con la bile con più facilità. Le raccomandazioni della Società Italiana di Neonatologia (SIN) consigliano l’utilizzo di normogrammi, in cui i valori di bilirubina nel sangue, indicativi della necessità di iniziare la Fototerapia, sono espressi in funzione dell’età gestazionale. Un ulteriore trattamento è l’Exanguinotrasfusione, utilizzato raramente e solo in reparti intensivi in caso la Fototerapia non abbia effetti, per evitare l’insorgenza di danno neurologico acuto da bilirubina.
I neonati a rischio
L’Ittero si manifesta più frequentemente nei neonati prematuri (nati prima della 37a settimana), maggiormente esposti a eventuali complicanze. È importante valutare anche una storia famigliare di Ittero (fratello con Ittero) o di malattie del sangue, terapie materne, infezioni in gravidanza e l’etnia; è inoltre opportuno eseguire un’attenta anamnesi del percorso di gravidanza e famigliare. I nati da madri di gruppo sanguigno 0 o Rh negativo sono a maggior rischio di sviluppare una malattia emolitica neonatale, per cui è sempre necessario eseguire un test di Coombs diretto sul neonato (o su cordone ombelicale) per identificare i neonati a rischio, in modo da effettuare uno stretto monitoraggio dei valori di bilirubina ed eventualmente trattarli precocemente.
Come si può prevenire l’Ittero
Oltre a incoraggiare l’alimentazione precoce e promuovere l’allattamento al seno, è importante il precoce riconoscimento di valori critici di bilirubinemia, secondo un attento monitoraggio clinico-visivo e misurando i livelli di bilirubina (transcutanea o sierica) a tutti i neonati che appaiono itterici. Al momento della dimissione l’ospedale deve fornire ai genitori spiegazioni esaurienti circa l’alimentazione e gli eventuali segnali di allarme. L’attuale regime di dimissione precoce del neonato rende ancora più necessario il monitoraggio sul territorio e la presa in carico anche da parte dei Pediatri di base.