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Vertigini, come affrontarle?

Autore: Dott.ssa Rossana SantimoneDott.ssa Elisabetta Rebecchi

Le possibili cause della Vertigine vanno identificate in modo attento per impostare la terapia più appropriata 

Capita a tutti, almeno una volta nella vita, di soffrire di Vertigine, quella strana sensazione di movimento dello spazio circostante o del nostro corpo rispetto a ciò che ci sta intorno. La Vertigine rappresenta infatti una delle cause che più frequentemente portano alla consultazione del proprio Medico di fiducia.

Un problema di equilibrio

Va innanzitutto detto che la Vertigine non rappresenta una malattia ma è un sintomo provocato da Disturbi del controllo dell’equilibrio.
L’equilibrio si basa sull’interazione di tre diversi sistemi, quello visivo, vestibolare e sensoriale, e sull’integrazione delle informazioni provenienti da tali sistemi a livello del cervello. Un’asimmetria, o il non corretto funzionamento di uno o più di questi sistemi, ha come sintomo la Vertigine, che interessa circa il 20-30% della popolazione generale e rappresenta il 3% delle cause di presentazione al Pronto Soccorso.

Come si manifesta

La Vertigine è definita come “un’illusione di movimento” e può manifestarsi come Vertigine oggettiva, in cui il Paziente percepisce gli oggetti circostanti in movimento, o come Vertigine soggettiva, in cui la persona percepisce se stesso in movimento.
Si distingue dalla “dizziness” che, invece, indica genericamente i disturbi dell’equilibrio come instabilità e capogiri.
La Vertigine può essere spesso accompagnata da altri sintomi fastidiosi, quali nausea e vomito.

I fattori scatenanti

I fattori di rischio favorenti la comparsa dei Disturbi dell’equilibrio sono rappresentati da stile di vita sedentario, Malattie cardiocircolatorie, sovrappeso, Obesità, fumo di sigaretta, Diabete mellito e allettamento prolungato, che causa una particolare forma definita da “disuso”.
Nella maggior parte dei casi (circa l’80%), la Vertigine dipende da una patologia a carico dell’orecchio e le cause otologiche più frequenti sono:

  • Vertigine Parossistica Posizionale Benigna (VPPB): è dovuta al distacco di cristalli di carbonato di calcio (gli otoliti) all’interno dell’orecchio che, spostandosi con i movimenti del capo, inviano informazioni sbagliate al cervello e causano la comparsa di un’intensa Vertigine oggettiva, di breve durata, tipicamente associata proprio ai cambiamenti di posizione (per esempio coricandosi o alzandosi dal letto); tale disturbo è molto fastidioso, ma può essere risolto abbastanza facilmente eseguendo delle manovre liberatorie mirate al riposizionamento degli otoliti;
  • Labirintopatia Deficiataria Acuta: può dipendere da una causa infettiva (la classica Labirintite), di solito preceduta da un episodio simil-influenzale, oppure da un disturbo del microcircolo, che provocano la perdita improvvisa della funzione di un labirinto, per cui si manifesta un’intensa Vertigine oggettiva che dura circa due-tre giorni e che può associarsi anche a calo dell’udito e acufeni dallo stesso lato;
  • Malattia di Menière è una patologia cronica dell’orecchio interno, la cui causa rimane sconosciuta, caratterizzata da vertigini oggettive, sordità fluttuante e acufeni, associati a senso di pienezza auricolare.

Altre cause abbastanza frequenti sono rappresentate da:

  • traumi cranici;
  • assunzione di farmaci “vestibolotossici”;
  • emicrania;
  • interventi di chirurgia dell’orecchio;
  • disturbi circolatori.

Accertamenti previsti

Per quanto riguarda la diagnosi e la terapia, in caso di comparsa di sintomatologia vertiginosa è necessario rivolgersi ad un Medico specialista in Audiologia od Otorinolaringoiatria che si occupi di Vestibologia, branca della Medicina che indaga i disturbi a carico del vestibolo (labirinto), l’organo deputato a garantire l’equilibrio.
La valutazione vestibolare si basa sull’anamnesi, cioè la raccolta della storia clinica del Paziente, durante la quale verranno indagati con particolare attenzione i fattori scatenanti, le caratteristiche della Vertigine, la durata dei singoli episodi, la presenza di sintomi uditivi o neurologici associati e lo stato di salute generale della persona.

Esame di orecchio e udito

Successivamente lo Specialista procede all’esame obiettivo dell’orecchio in Otoscopia, in cui si visualizzano il condotto uditivo esterno e la membrana timpanica per escludere la presenza di anomalie dell’orecchio esterno e medio. A seguire, si effettua l’Esame Audiometrico Tonale che permette di valutare la presenza di un’eventuale perdita dell’udito associata; è un test molto semplice che si esegue in una cabina silente e vengono presentati, mediante delle cuffie, dei suoni prima in un orecchio e poi nell’altro; si chiede al Paziente di alzare la mano appena sente il suono, questo per ottenere l’intensità minima di suono percepita per ogni singola frequenza.

Nistagmo, segno tipico delle malattie dell’equilibrio

Dopo gli accertamenti sopra descritti, il Medico Vestibologo procederà con l’Esame vestibolare eseguito con dei particolari occhiali (occhiali di Frenzel) che consentono di osservare la presenza e le caratteristiche del segno tipico delle malattie dell’equilibrio, il nistagmo, che è rappresentato da movimenti involontari degli occhi.
Se necessario, in un secondo momento potranno essere eseguite le “prove termiche”, mediante l’irrigazione continua dei due condotti uditivi esterni separatamente con acqua leggermente calda per provocare la Vertigine ed evocare il nistagmo: ciò consente di misurare la funzione dei due labirinti singolarmente e di confrontarli tra loro.
In casi selezionati, potrà essere richiesto anche un esame per immagini come la Tomografia Assiale Computerizzata (TAC) o la Risonanza Magnetica Nucleare (RMN), per studiare le strutture dell’orecchio e del cervello deputate al controllo dell’equilibrio.

Le possibili cure

La terapia della Vertigine ha l’obiettivo di controllare la sintomatologia, curare la causa e velocizzare l’adattamento. Questi obiettivi si possono ottenere mediante l’utilizzo di farmaci mirati a correggere la causa che ha provocato la Vertigine, le manovre di riposizionamento degli otoliti oppure esercizi di Rieducazione vestibolare (di cui riportiamo un breve approfondimento nella tabella sopra riportata). In ogni caso, è importante il movimento e il ripristino di una vita quotidiana normale il prima possibile.

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