Stampa questa pagina

Tunnel carpale, dalla diagnosi alle cure

Autore: Dott. Bruno Battiston

Quando l’approccio conservativo non risolve il problema, un intervento chirurgico di breve durata può migliorare la vita quotidiana dei Pazienti

Nella maggior parte dei casi chi ne soffre si sveglia durante la notte e per alleviare il dolore deve scuotere la mano, metterla sotto l’acqua o cambiare posizione. La Sindrome del Tunnel Carpale si manifesta infatti con un’alterazione della sensibilità della mano, un “addormentamento” del pollice, dell’indice e del medio con formicolio tipicamente notturno e dolore irradiato al polso, all’avambraccio e al braccio. Quando compaiono durante il giorno, questi sintomi limitano fortemente le attività quotidiane e, nelle forme più gravi, oltre ad una generale perdita della sensibilità, può verificarsi una diminuzione della forza e della muscolatura alla base del pollice, con conseguente difficoltà nell’afferrare e trattenere gli oggetti.

All’origine del problema

La Sindrome del Tunnel Carpale è una malattia causata dalla compressione, a livello del polso, di uno dei nervi che arrivano alla mano, il nervo mediano, contenuto all’interno di un canale chiamato appunto Tunnel Carpale. Questo canale, posto alla base del palmo, è una struttura anatomica rigida chiusa in cima da un robusto legamento, il trasverso del carpo: al suo interno, oltre al nervo mediano che porta la sensibilità alle dita, passano i tendini che ne permettono il movimento. In una condizione di normalità, il nervo mediano attraversa il Tunnel Carpale senza problemi: quando si verifica una compressione, per cause intrinseche o estrinseche, si parla di Sindrome del tunnel carpale.
Una delle cause dirette può essere l’infiammazione delle guaine dei tendini flessori a seguito di attività lavorative ripetute oppure per la presenza di una massa all’interno del canale carpale (cisti tendinea, lipoma). Fra le cause secondarie invece, può esserci la compressione da parte di una protuberanza ossea, per esempio a seguito di una frattura. Il Diabete o un trattamento in dialisi possono contribuire all’insorgenza della malattia.

I soggetti a rischio

La Sindrome del Tunnel Carpale è di per sé molto frequente e colpisce soprattutto le donne tra i 40 e i 60 anni. Quando si verifica nei pressi o dopo la menopausa, per l’inspessimento del legamento trasverso o per via di alterazioni legate ai cambiamenti ormonali, viene definito “idiopatico”. Molte donne soffrono di Sindrome del Tunnel Carpale durante la gravidanza, ma la situazione tende a risolversi spontaneamente dopo il parto.


Arrivare alla diagnosi

La diagnosi è essenzialmente clinica e si basa sui sintomi riferiti dal Paziente e sulla valutazione della “manovra di Tinel”, test che consiste nella stimolazione, tramite scossa elettrica, del punto in cui il nervo mediano passa al livello del polso, oltre a quella del “segno di Phalen”, cioè la comparsa o il peggioramento dei disturbi sensitivi a fronte della flessione forzata del polso. Si devono valutare ovviamente la distribuzione di questi disturbi nell’area innervata dal mediano, ma soprattutto l’eventuale riduzione del tono o del volume del rilievo carnoso posto alla base del pollice (eminenza tenare).
L’esame strumentale di supporto è essenzialmente l’elettromiografia, che conferma il sospetto clinico e fornisce un indice di gravità generale del disturbo. Un’eventuale ecografia può evidenziare una variazione di diametro del nervo mediano e la presenza di una massa o di un’infiammazione dei flessori.
La radiografia del polso infine, può evidenziare possibili deformità legate a traumi pregressi o malformazioni.

L’approccio conservativo

Inizialmente si procede con una terapia conservativa, per esempio attraverso l’uso di un tutore notturno che mantenga il polso a riposo e impedisca un ulteriore aggravarsi dei sintomi. Per ridurre il dolore può essere utile ricorrere ad antinfiammatori e integratori, oltre ad un ciclo di Fisioterapia. Nel caso non si ottengano risultati accettabili e i sintomi si aggravino o persistano, occorre prendere in considerazione la soluzione chirurgica.

L’opzione chirurgica

Lo scopo dell’intervento chirurgico è quello di diminuire la compressione sul nervo mediano: generalmente viene eseguito in breve tempo, in regime ambulatoriale e in anestesia locale tramite infiltrazione al polso. La tecnica consiste in una piccola incisione di 2-3 cm in senso longitudinale al palmo, in modo tale da poter accedere direttamente al legamento traverso che chiude il Tunnel Carpale (procedura “a cielo aperto”). L’intervento può essere eseguito anche per via endoscopica (procedura “a cielo chiuso”), sezionando il legamento dall’interno attraverso una micro-incisione e con il supporto di una sonda a fibre ottiche.
Nel caso di una grave paralisi della muscolatura che consente l’opposizione del pollice, per recuperare il movimento perduto, può essere indicato ricorrere ad un trasferimento tendineo.

La convalescenza

Dopo l’intervento si procede fasciando il polso e il palmo lasciando le dita libere e avendo cura di assumere gli antidolorifici prescritti per le 24-48 ore successive.
È importante cominciare a muovere le dita immediatamente, mentre sono da evitare i movimenti del polso e la flessione della mano verso il basso per scongiurare un eventuale edema. La prima settimana sono caldamente sconsigliati i lavori manuali e le attività casalinghe.
I punti di sutura verranno rimossi dopo 10-12 giorni: alla completa guarigione della ferita può essere utile massaggiare la cicatrice con una crema base. Normalmente non è necessaria Fisioterapia. Dalla terza settimana si possono riprendere le normali attività quotidiane, evitando tuttavia gli sforzi eccessivi. La ripresa dell’attività lavorativa completa avviene di norma nel giro di 4-6 settimane, anche se ad alcuni Pazienti si consiglia di modificarla.
In conclusione, anche se la totalità dei Pazienti registra un netto miglioramento dopo l’intervento, il risultato effettivo dipende da vari fattori, come la gravità del quadro clinico iniziale e l’età del soggetto colpito: è bene, quindi, attendere 6-12 mesi prima di considerarlo definitivo.

Cron Job Starts