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Cicatrici, quale rimedio?

Autore: Dott.ssa Marina Romagnoli

Numerosi trattamenti aiutano a migliorare l’aspetto estetico delle Cicatrici, spesso vissute come una imbarazzante presenza 

Prima di addentrarci nelle numerose opzioni terapeutiche che la moderna Medicina ci offre per trattare e migliorare l’aspetto delle Cicatrici, vediamo quali sono gli aspetti più comuni con cui queste normalmente si presentano e quali sono le cause che più facilmente ne determinano l’insorgenza.
Le Cicatrici, causate da un processo riparativo con tessuto cutaneo diverso da quello originale, possono essere conseguenti ad un evento traumatico, ad una ferita chirurgica, ad un’ustione oppure ad una malattia della pelle. Si sviluppano ogni qualvolta il trauma coinvolge i tessuti cutanei più profondi. Infatti, in questo caso, il nostro organismo è in grado di riparare il danno da perdita di tessuto, ma non di riprodurre una cute con le stesse caratteristiche di quella originale producendo, per l’appunto, un tessuto definito cicatriziale; quest’ultimo ha consistenza, colore, spessore e sensibilità differenti rispetto alla cute sana e ciò può determinare la sua vistosa e imbarazzante presenza.

Cure tempestive

Alcune malattie della pelle, tra queste l’Acne è sicuramente la più frequente, possono provocare Cicatrici se non vengono trattate adeguatamente e tempestivamente. In alcuni casi è il Medico a dover predisporre adeguate misure per far sì che le Cicatrici siano il meno visibili possibile, usando particolari tecniche chirurgiche e trattando la Cicatrice con bendaggi compressivi, gel e piastre siliconiche o Laser già dalle prime settimane.
Inoltre, è raccomandabile evitare l’esposizione al sole e proteggere la Cicatrice applicando un solare ad alta protezione (SPF50+) ogni due ore, e trattare la zona con apposite sostanze siliconate; tutto ciò aiuta ad ottenere un risultato esteticamente accettabile. Questi accorgimenti vanno adottati quando la Cicatrice è inevitabile, come nel caso della chirurgia o dopo un’ustione grave. Infine, evitare l’infezione della parte lesa applicando antisettici e detergendola accuratamente dopo il trauma è un’altra buona prevenzione, così come curare precocemente le Malattie cutanee riduce il rischio di Cicatrici.

Se la Cicatrice è in rilievo

La Cicatrice ipertrofica si manifesta a poche settimane dall’evento traumatico, si presenta in rilievo rispetto al piano cutaneo, dalla colorazione rosso-violacea, spesso dolente, ma non tende a debordare dai suoi limiti iniziali né ad accrescersi nel tempo.
Il Cheloide è la forma estrema della Cicatrice ipertrofica: ben più grave e difficile da trattare, si presenta dopo alcuni mesi dall’evento scatenante; anch’esso è in rilievo rispetto al piano cutaneo, dall’aspetto eritemato-violaceo o di colorito carneo, spesso pruriginoso o doloroso. Si distingue dalla Cicatrice ipertrofica per la sua costante tendenza ad accrescersi progressivamente nel tempo, diventando talvolta talmente estesa da determinare un deficit funzionale oltre che estetico. Alcune Cicatrici, invece, possono essere determinate in parte dalla familiarità e dalla genetica. Tra le categorie più a rischio troviamo i soggetti con carnagione scura, i giovani ed alcune etnie (persone di colore ed asiatici in particolare). Le zone maggiormente colpite da questa cicatrizzazione anomala sono il lobo auricolare, la regione posteriore del collo, la mandibola, la regione presternale e le spalle.

 
Cicatrici depresse

Un’altra tipologia di Cicatrice è rappresentata da quelle sotto-minate rispetto al piano cutaneo. L’aspetto può essere a “scodella” (come ad esempio quelle causate dalla Varicella), a “punteruolo” tipiche dell’Acne, a bordi poco definiti e distensibili.


 

I possibili trattamenti

Partiamo innanzitutto da una importantissima precisazione: la Cicatrice può essere migliorata fino a rendere, nei casi più fortunati, quasi impercettibile la sua presenza, ma non potrà mai essere completamente rimpiazzata da tessuto sano.
Su consiglio del Medico, si può ricorrere ad iniezioni locali (infiltrazione di antinfiammatorio o chemioterapico) che vengono eseguite con un ago molto sottile all’interno delle Cicatrici troppo in rilievo, soprattutto quando sono pruriginose o dolorose. Negli ultimi anni anche l’uso della tossina botulinica per alcune tipologie di Cicatrici ha dato buoni risultati. Di solito sono sufficienti da una a tre sedute a distanza di due-quattro settimane.
Si può invece optare per una revisione chirurgica in caso di Cicatrici molto larghe e in alcuni casi di deficit funzionali. Va però evitata, come unica soluzione, in caso di Cicatrici ipertrofiche e Cheloidi per scongiurare una recidiva, spesso peggiore della Cicatrice iniziale.

Le tecniche Laser

Rappresentano un vasto capitolo poiché ne esistono di diverse tipologie: Laser vascolare (da utilizzare come prevenzione subito dopo l’asportazione dei punti di sutura in sedi a rischio o in caso di Cicatrice arrossata e in rilievo), Laser Q-Switched e Laser IPL (per le iperpigmentazioni), Laser frazionale non ablativo (per cicatrici depresse ed ipertrofiche), Laser CO2 (per le cicatrici depresse e per quelle che determinano retrazione e difficoltà di movimento).
Le tecniche Laser solitamente vengono eseguite ambulatorialmente senza anestesia, e non richiedono interruzione della vita sociale. Il Paziente può avvertire una sensazione di forte calore durante l’esecuzione, rossore e gonfiore transitori (da poche ore a qualche giorno in base alla tecnica usata). È comunque importante medicare l’area trattata con emollienti prescritti e non esporsi al sole nelle settimane successive. È inoltre permesso l’uso di cosmetici specifici per ridurre il rossore.

Lipofilling e PRP

Sono due trattamenti che fanno parte della Medicina rigenerativa che utilizza materiale proveniente dallo stesso Paziente, e più precisamente grasso prelevato con sottili cannule (Lipofilling) e fattori di crescita piastrinici (PRP) ottenuti con un semplice prelievo di sangue. L’obiettivo è quello di sfruttare le capacità di rigenerare i tessuti riducendo le depressioni ed aumentandone l’elasticità, promuovendo la formazione di un tessuto più simile a quello andato distrutto. Questo effetto è attribuito alla presenza di cellule staminali nel tessuto adiposo e di fattori di crescita piastrinici, la cui azione consiste anche nell’accelerare la guarigione e ridurre il disagio post-chirurgico.

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