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Tempo, come gestirlo al meglio

Autore: Dott. Massimo Agnoletti

Ottimizzare il tempo permette di essere meno stressati dalle attività quotidiane e di raggiungere meglio i propri obiettivi 

In una società frenetica come quella attuale, caratterizzata da risorse e tempo limitati, gestire il tempo con saggezza è ormai, e lo sarà sempre di più in futuro, una priorità fondamentale. Ottimizzare il nostro tempo non solo ci permette di essere meno stressati dalle attività quotidiane che dobbiamo compiere ma ci dà anche l’opportunità di percepire il tempo in una maniera diversa, più strategica, maggiormente legata ai nostri obiettivi e desideri, e quindi essere più soddisfatti di come stanno procedendo le nostre vite.

Vivere meglio ottimizzando il tempo

Avere più controllo sul tempo che utilizziamo è fondamentale per vivere meglio perché il tempo è una componente di qualsiasi nostro progetto di vita e gestire male quest’ultima equivale a correre in salita, una salita che talvolta sembra essere sempre più ripida. Probabilmente anche gestendo male il tempo riusciamo a raggiungere ugualmente (ma più tardi) l’obiettivo che ci siamo prefissati ma con tanta più fatica, sprecando tante più energie che magari avremmo potuto utilizzare per coltivare altre attività più piacevoli e gratificanti.
Sappiamo, fin troppo bene, quanto sia stressante e frustrante avere la sensazione di investire tante energie e tempo per ottenere pochi risultati e, più o meno coscientemente, percepiamo quanto migliore potrebbe essere la nostra vita se riuscissimo a gestire in maniera più corretta il nostro tempo, sia che si tratti della nostra giornata abituale, sia per raggiungere obiettivi più o meno importanti, professionali o personali.

Strategie per migliorare la gestione del tempo

La stragrande maggioranza di corsi e indicazioni relativi alla migliore gestione del tempo si focalizza sui consigli pratici, come creare liste di priorità, imparare come fare più cose in meno tempo e organizzare le attività secondo criteri prestabiliti e magari misurabili... ma tutte queste informazioni sono purtroppo in genere molto poco efficaci. Un po’ come le svariate tipologie di diete proposte per dimagrire, i corsi di gestione del tempo sono fallimentari ben oltre il 90% dei casi nel medio e lungo termine. E questo avviene per un preciso motivo: dal punto di vista strettamente psicologico, conoscere una o più strategie non è di per sé sufficiente a generare il cambiamento necessario al fine di ottenere una gestione del tempo più efficace. Ad esempio, è perfettamente inutile spiegare le migliori strategie per gestire il tempo ad una persona che non è abituata a programmare razionalmente la propria vita, bensì è concentrata soprattutto in ciò che accade nel presente anziché nel domani. Le varie informazioni su come gestire meglio il tempo sono invece più efficaci solo per coloro che, paradossalmente, essendo maggiormente focalizzati nella dimensione temporale del futuro, tendono ad organizzare più correttamente il loro tempo.

Il Profilo Temporale...

Il nostro rapporto con il tempo, il fatto cioè di essere più o meno focalizzati sul nostro presente, passato o futuro, condiziona considerevolmente le piccole e grandi decisioni che prendiamo quotidianamente (preferisco cominciare a prepararmi per la presentazione di martedì prossimo o mi rilasso sul divano guardando la mia trasmissione preferita?) e quindi la qualità di vita che conduciamo. Decidere se in questo momento preferiamo posticipare la preparazione per l’importante colloquio lavorativo o esame di domani mattina, scegliendo invece di andare al cinema con gli amici, è una scelta influenzata dal nostro orientamento temporale, detto anche Profilo Temporale. Se è vero, infatti, che ciascuno di noi pensa sia alle esperienze del passato che del presente che del futuro, è altrettanto vero che ognuno di noi ha una particolare configurazione relativa a “quanto” frequentemente pensa ad una o più di queste dimensioni temporali.


 

... e le sue dimensioni psicologiche

Il Profilo Temporale è assimilabile ad una “fotografia” del nostro stile cognitivo-emotivo e motivazionale che determina la modalità di effettuare scelte, pensieri e comportamenti, e naturalmente di gestione del tempo. Ogni Profilo Temporale è composto da dimensioni psicologiche che possono cambiare nel tempo in base alla specifica tipologia e frequenza di esperienze che facciamo in continuazione e che definiscono la nostra giornata quotidiana.
Due dimensioni sono relative alle nostre esperienze passate negative e positive (chiamate rispettivamente il “passato negativo e il “passato positivo”); due riguardano il nostro presente (il “presente fatalistico” legato a quanto ci sentiamo protagonisti degli eventi significativi che sperimentiamo, ed il “presente edonistico” che misura invece la frequenza di esperienze piacevoli che conduciamo); ed una è inerente il nostro futuro (l’insieme di aspettative sui progetti ed obiettivi che perseguiamo). Dalla composizione di queste cinque dimensioni possiamo capire molto sulla modalità specifica di gestione del tempo che possediamo.

Alcuni esempi

Se il nostro Profilo Temporale è focalizzato, ad esempio, sul “presente edonistico” e da una dimensione del futuro poco intensa (profilo “cicala”), venire a conoscenza delle istruzioni per creare liste di cose da fare o priorità sarà poco efficace soprattutto nel medio e lungo termine. Alla lunga, infatti, le nozioni apprese per gestire meglio il tempo non cambieranno la nostra qualità di vita e la gestione effettiva del tempo non si modificherà; questo perché non riusciremo a farla diventare una vera e propria abitudine positiva per il fatto che non riusciremo ad essere veramente consapevoli dei benefici che potremmo ottenere nel futuro. Invece, coloro che posseggono un Profilo Temporale focalizzato sulla componente temporale del futuro e dall’avere una scarsa propensione al “presente edonistico” (profilo “formica”), pianificano i loro obiettivi e per questo sono più propensi a utilizzare in modo efficiente il loro tempo mettendolo a servizio degli scopi da raggiungere, ma sacrificando il lato edonistico della vita.
Per concludere, ci sentiamo più “formiche” o “cicale”? In quali ambiti predomina l’una rispetto l’altra? Rispondere a questa domanda può farci capire più chiaramente la nostra modalità di gestione del tempo, permettendoci quindi di fare più cose in meno tempo ma anche di perseguire l’obiettivo più complesso di vivere una vita più soddisfacente e serena.