Stampa questa pagina

Meditazione, rimedio anti-stress

Autore: Silvia C. Turrin

Attraverso la Mindfulness Immaginale cresce la calma interiore e i pensieri diventano più gestibili

La Mindfulness si è diffusa in Occidente quando le Neuroscienze e la Psicologia hanno incominciato ad applicare la Meditazione in contesti clinici per gestire e sanare stati psicofisici quali ansia, angoscia, stress, molto diffusi nella società contemporanea, sempre più orientata alla velocità e al materialismo. La Mindfulness è una pratica che si presta a diverse interpretazioni e applicazioni, per questo è necessario fare chiarezza. Il termine di origine inglese è traducibile nelle seguenti espressioni: “pienezza mentale” o “presenza mentale”.
Il successo della Mindfulness sta proprio in questo: nell’aver messo in luce come la Meditazione, applicata nelle strutture sanitarie, sia di beneficio a livello mentale e come questo si rifletta positivamente anche sul piano fisico.
In un tale contesto l’approccio alla Mindfulness è terapeutico e deve essere praticato in ambienti clinici specifici e autorevoli. Un esempio di queste applicazioni lo troviamo presso il Medical Center dell’Università del Massachusetts, dove il noto Biologo molecolare Jon Kabat-Zinn propone come terapia integrativa ai Pazienti il metodo per la riduzione dello stress basato sulla consapevolezza (Mindfulness-Based Stress Reduction Program - MBSR).
Jon Kabat-Zinn ha certamente il merito di aver introdotto la Meditazione in ambito clinico ottenendo straordinari risultati. Infatti, le sue prime ricerche hanno, da un lato, dimostrato una rilevante riduzione dei sintomi legati a stress, ansia, depressione e panico; dall’altro, una maggiore propensione ad affrontare il dolore inmaniera consapevole da parte di persone con dolori cronici, permettendo loro di modificare l’esperienza stessa del dolore.

La Mindfulness Immaginale

Oltre all’approccio terapeutico, possiamo individuarne un altro, in cui la Mindfulness non è concepita semplicemente come terapia, piuttosto è “un modo di essere” che permette di assaporare “qui e ora” ogni esperienza quotidiana. Sebbene questo secondo approccio non si possa definire terapeutico, proprio perché non è portato avanti da un Medico all’interno di una struttura sanitaria, è chiaro che produce numerosi benefici a livello psico- fisico. Questo tipo di Mindfulness viene proposto in Occidente dal maestro zen vietnamita Thich Nhat Hanh. Più di recente, si è diffusa la Mindfulness Immaginale sviluppata da Selene Calloni Williams con il contributo del maestro Gotatuwe Sumanaloka Thero, monaco eremita Theravada. Selene lo ha conosciuto trent’anni fa, in Sri Lanka, quando venne iniziata allo Yoga sciamanico e alla Meditazione dai suoi maestri, il venerabile maestro Ghata Thera e da Michael Williams. Selene Calloni Williams e Gotatuwe Sumanaloka Thero insegnano Meditazione dal 1990 sia in Asia che in Europa. È proprio da queste basi che si è sviluppata la Mindfulness Immaginale.

Meditazione e Psicoterapia

Parlando di Mindfulness Immaginale possiamo dire che essa integra in maniera armoniosa la Meditazione buddhista, le conoscenze dello Yoga sciamanico e la Visione Immaginale, una pratica che consente di mettere al centro il potere immaginativo di ogni persona e utilizza parole e figure come forze evocative.
In questo contesto, la parola Mindfulness si allinea più propriamente con il termine “Sati”, che in pali (il linguaggio usato dal Buddha storico) significa “consapevolezza”, ovvero “attenzione cosciente”. La Mindfulness Immaginale si ispira ai principi della tradizione Theravada, che è la corrente più antica del buddhismo.
Pur ispirandosi a ciò, la Mindfulness Immaginale è ancorata al mondo occidentale per il tramite dell’approccio immaginale (si vedano i lavori del Filosofo e Psicoterapeuta statunitense James Hillman). La Mindfulness Immaginale rappresenta quindi un avvicinamento della Meditazione alla Psicologia e alla Psicoterapia.


 

I benefici

In questi ultimi anni, innumerevoli sono state le conferme scientifiche a sostegno della tesi secondo la quale la pratica della Meditazione buddhista sia in grado di conferire grandi benefici psicologici e fisici, che vanno ben oltre la semplice riduzione dello stress. La Mindfulness Immaginale è molto apprezzata non solo dagli assoluti neofiti, ma anche da chi può ritenersi esperto di Meditazione. Infatti, chi già conosce la Meditazione, si ritrova facilmente nella Mindfulness Immaginale poiché essa mette particolare cura nel preservare l’aspetto intimo, spirituale, sacro e profondo della Meditazione.
Se praticata con costanza ogni giorno, la Mindfulness Immaginale aumenta i livelli di attenzione e concentrazione e ciò è molto utile per affrontare diverse situazioni, non solo professionali. Inoltre, aumenta la calma interiore, pacifica i pensieri rendendoli più gestibili; permette altresì di capire disagi e disturbi, trasformandoli in nostri alleati. In questo modo, possiamo conoscere i nostri lati ombrosi, affrontarli e non essere più vittime di essi.

Andare oltre le emozioni e i pensieri negativi

I veleni più insidiosi che attaccano il nostro e l’altrui benessere sono l’ignoranza, l’avidità, l’arroganza e la gelosia; in particolare il desiderio è causa di emozioni deleterie come l’attaccamento e la rabbia. I pensieri negativi sono invece le nostre illusioni, che ci portano ad avere una proiezione sbagliata del sé, dei fenomeni e della nostra esperienza di vita. Non è facile, ma è possibile sciogliere gli attaccamenti verso persone, cose, ricordi o emozioni passate; anche le illusioni sono difficili da dipanare. Per fortuna ci viene in aiuto la pratica meditativa.
Per chi si accosta alla Mindfulness per la prima volta consiglio di indirizzarsi a un vero maestro, che abbia praticato molto e conosca anche le basi orientali della Meditazione, proprio perché la Mindfulness è incentrata sulla pratica meditativa.Personalmente, mi sono avvicinata alla Meditazione durante un viaggio nell’India del Nord; in seguito ho avuto modo di approfondire la pratica frequentando la scuola di Nonterapia/Imaginal Academy fondata dalla mia maestra Selene Calloni Williams. Quindi sono diventata Istruttrice di Mindfulness Immaginale. Grazie a questo percorso ho compreso quanto sia importante meditare, non solo per se stessi, ma anche per gli altri. Con il termine “meditare” non intendo solo la pratica in senso stretto, che prevede una condizione di isolamento e di profonda introspezione interiore. L’approccio meditativo dà molta importanza allo sviluppo della consapevolezza delle proprie emozioni, dei propri pensieri e delle sensazioni corporee. Ciò aiuta a diventare pienamente presenti nelle varie situazioni che si vivono, riuscendo a cogliere maggiormente i propri bisogni e quelli di chi ci sta di fronte. Questo nuovo atteggiamento permette anche di capire che i pensieri e le emozioni sono passeggeri e che quindi, ad esempio, noi non siamo la nostra rabbia; permette inoltre di sviluppare e accrescere qualità oggi più che mai necessarie, come empatia e compassione, quest’ultima intesa nel significato latino di “cum patior”, cioè “soffro con”.

Esercizi di consapevolezza e Meditazione sul respiro

Per avvicinarsi alla Mindfulness Immaginale prima di tutto consiglio di praticare quotidianamente e più volte al giorno una Meditazione esistenziale di consapevolezza, che consiste nell’essere più coscienti di ogni gesto che si compie e di ogni evento che accade nella vita quotidiana. Per esempio: mentre si beve un caffè o un tè possiamo pronunciare mentalmente “so che sto bevendo un tè”; se stiamo camminando “so che sto camminando con calma o velocemente”; e così via in molte situazioni. Questo metodo ci aiuta a essere concentrati sul momento presente e ad aumentare il nostro livello di attenzione. Un’altra pratica molto efficace per calmare pensieri ed emozioni è la Meditazione sul respiro. Nella postura a gambe incrociate o nella posizione del loto o semi-loto si rivolge l’attenzione al movimento dell’inspiro e dell’espiro. Mentalmente si afferma: “Inspirando, so che sto inspirando. Espirando, so che sto espirando”. Il respiro rimane naturale e spontaneo.

Consigli per la pratica

Gli esercizi di consapevolezza dovrebbero essere praticati due volte al giorno, mattino e sera. La posizione da adottare è quella seduta, a gambe incrociate (o nella postura del loto o del semi-loto, per chi pratica Yoga). La colonna vertebrale è ben dritta, ma non rigida, per facilitare la concentrazione. Importante è rilassarsi, calmare i pensieri portando l’attenzione alla respirazione.
Importante è anche mantenere la consapevolezza delle sensazioni fisiche che accompagnano il respiro: ci si può chiedere “la gamba destra la sento pesante o leggera?” oppure “il torace è aperto o lo sento soffocato da qualcosa?”.
Osservando e ascoltando il respiro si diventa più ricettivi di ciò che accade nel proprio mondo interiore: da un respiro affannoso si passa un respiro più leggero e tranquillo. Quando la mente sfugge e i pensieri vi portano via dal qui e ora ritornate al respiro. La pratica costante della Mindfulness aiuta a riconoscere le sensazioni interiori che si provano, se di serenità o di tensione. Riconoscendole è possibile trasmutarle da negative in positive. 

Per approfondire: Selene Calloni Williams, Silvia C. Turrin - Mindfulness Immaginale. Pratiche di meditazione e visione immaginale - Edizioni Mediterranee 2016

Cron Job Starts