Rilassamento, le tecniche che contrastano lo stress

Autore: Dott.ssa Francesca Sireci

 

La risposta di Rilassamento

Visti i numerosi studi che negli ultimi anni sono stati prodotti presso il Massachusetts General Hospital dal noto Medico Herbert Benson, può essere interessante prendere in considerazione la “Risposta di Rilassamento di Benson” come esempio di pratica utile nel contrastare gli effetti negativi dello stress sul sistema mente-corpo.
La “Risposta di Rilassamento di Benson” è una pratica di meditazione messa a punto dall’autore a partire da pratiche meditative millenarie originarie della cultura Buddhista Tibetana; per l’apprendimento sono necessari circa 8 incontri, dopodiché è necessario che la pratica entri a far parte della quotidianità e dello stile di vita del singolo, dedicandovi anche solo pochi minuti al giorno. Tale pratica può essere considerata a tutti gli effetti una pratica terapeutica in grado di contro-agire sugli effetti negativi dello stress e sulle patologie ad esso associate, quali Ipertensione, Insonnia, o condizioni psicologiche come l’ansia. Quello che avviene durante l’esercizio di tale pratica (soprattutto nei praticanti di lunga data) è un’associazione di più cambiamenti biochimici oltreché comportamentali: decresce in modo considerevole il consumo di ossigeno, si abbassa la pressione sanguigna, rallenta il ritmo cardiaco e respiratorio.
La risposta di rilassamento agisce sull’asse ipotalamoipofisi- surrene inducendo l’organismo a secernere adrenalina e la citochina anti-infiammatoria IL-10, e a determinare livelli più bassi delle citochine proinfiammatorie. Questo spiega il potenziale effetto antiinfiammatorio delle pratiche sopra menzionate.

Una strada da percorrere

Un’applicazione promettente per tali pratiche potrebbe quindi essere quella di affiancare le terapie convenzionali nel trattamento delle patologie autoimmuni. Il controllo dello stress è un fattore terapeutico fondamentale delle patologie infiammatorie croniche. Per meglio comprendere come la psiche possa esacerbare gli “attacchi” di alcune patologie, descriverò di seguito una ricerca condotta dal Dottor Sharpe presso il Dipartimento di Psicologia Clinica dell’Università di Sidney e pubblicata su “Rheumatology”. I risultati dello studio evidenziano gli effetti curativi del lavoro psicologico, e più in generale mente-corpo, su alcune patologie infiammatorie, come ad esempio l’Artrite reumatoide.
I ricercatori hanno diviso un gruppo di 50 persone, con una diagnosi di Artrite reumatoide da circa dodici mesi, in due gruppi formati casualmente. Entrambi i gruppi hanno ricevuto il medesimo trattamento farmacologico. Solo ad uno dei due gruppi è stato aggiunto un breve trattamento di Psicoterapia: una seduta individuale di 1 ora, una volta a settimana per 8 settimane consecutive. Dopo un anno e mezzo dalla fine dello studio è stata osservata una differenza netta riguardo al tono dell’umore dei due gruppi: i livelli di ansia e depressione erano molto più alti e diffusi fra i non trattati con Psicoterapia.
Oltre a questi risultati, ne sono stati presentati altri ancora più sorprendenti, ovvero: nel gruppo dei trattati anche con Psicoterapia, solo il 13% era peggiorato in merito alla disabilità provocata dalla malattia, mentre nell’altro gruppo i soggetti che avevano avuto un peggioramento erano stati il 52%. Questa ricerca ci aiuta a comprendere quanto la Psicoterapia e gli interventi mente-corpo che possono ridurre lo stress, siano efficaci anche nel ridurre lo stato di infiammazione e quindi anche di attivazione di varie patologie.


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