Educare al contatto
La Biodanza (da “bios”= vita, significa “Danza della Vita”), ideata dallo Psicologo e Antropologo cileno Rolando Toro (1924-2010), è un sistema che integra e sviluppa le potenzialità e le funzioni rivolte alla salute e al benessere psicofisico.
Al centro di tutto vi è l’affettività, il contatto, fondamentali per la crescita di un bambino. La Biodanza oggi è praticata in tutto il mondo e viene proposta sia con finalità educative che terapeutiche (ad anziani, disabili, malati di Parkinson, di Alzheimer, persone con disagio mentale, ragazze che soffrono di Anoressia o Bulimia, ai detenuti, a donne operate di Tumore al seno).
L’Educazione al contatto, ideata da Sandra Salmaso, ha avuto origine dal Modello teorico del Sistema Biodanza ed è una metodologia che si propone di educare e riabilitare attraverso il contatto affettivo, con l’intento di integrare l’identità, sviluppare empatia e reciprocità.
La coscienza che un amorevole contatto fisico più rispettoso e sensibile, il “buon contatto”, sia di importanza vitale per crescere, è fondamentale per creare una società empatica, più umana e sostenibile, meno difensiva e violenta.
Diversi studi accademici hanno messo in luce come la Biodanza e l’Educazione al Contatto, dal punto di vista fisiologico, agiscano sul sistema psico-neuro-endocrinoimmunologico (Pnei), andando a ripristinare l’equilibrio dei meccanismi di autoregolazione e fortificando il sistema immunitario.
Metodologia
Questa attività si svolge in gruppo, integrando musica, movimento ed espressione delle emozioni. Vengono proposti una sequenza di esercizi da soli, a due, in gruppo, giochi di vitalità e danze ritmiche su basi musicali appropriate, che favoriscono l’integrazione motoria e migliorano la capacità di concentrarsi, seguiti da danze rallentate per sciogliere le tensioni muscolari e favorire lo sviluppo dell’espressione dell’affettività. Gli esercizi vengono adattati in base ai bambini/ adolescenti, agli obiettivi scelti per il singolo e per il gruppo, alle tematiche che si vogliono sviluppare (ad esempio l’amicizia o l’ascolto dell’altro) e possono essere inseriti in un contesto simbolico (prendendo esempio dagli elementi della natura, dagli animali, dai colori, dai 5 sensi). Si realizza così un percorso di accompagnamento alla crescita, favorendo lo sviluppo delle potenzialità vitali, affettive, espressive ed educando al rispetto di tutto ciò che è vita e dell’ambiente in cui viviamo.
Viene con successo applicata ai bambini e giovani nelle diverse fasce d’età, dall’asilo nido all’università, oltre che in alcune scuole pubbliche e private in Italia e all’estero.
Quali obiettivi
Tra gli obiettivi della Biodanza e dell’Educazione al contatto c’è quello di sviluppare nel bambino e adolescente l’espressione di sé e delle proprie potenzialità creative, vitali, affettive. Attraverso l’utilizzo dell’esplorazione e del movimento corporeo, si possono educare i bambini alle emozioni, permettendo loro di sperimentare nuovi modi di sentire e di essere.
Qualora il bambino o l’adolescente avesse vissuto carenze o traumi, è possibile rieducarlo ad una relazione affettiva e al contatto rispettoso e sensibile, ricreando la fiducia nella vita e nell’altro.
Tutto questo facilita l’educazione alla socialità, la comunicazione interpersonale e l’integrazione, il rispetto per l’altro e per l’ambiente nella loro diversità.