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Lenti a contatto, attenzione all’uso scorretto

Autore: Dott. Roberto Perilli

Grazie alle indicazioni dello Specialista, se conservate e utilizzate in modo opportuno, possono aiutare a correggere la maggior parte dei difetti visivi 

Che la finalità d’uso sia estetica, ossia quella di non portare gli occhiali, oppure funzionale, ottenendo una migliore qualità visiva, le Lenti a contatto rappresentano da sempre una soluzione fondamentale per tutte le persone alle prese con i vari difetti della vista, ma non solo. D’altra parte l’accoglienza di questo ausilio è sempre stata molto favorevole, tanto che, nonostante la crisi economica, il loro mercato è più che mai fiorente. La diffusione di Lenti a contatto cosmetiche e la vendita online, infine, hanno contribuito ad un ulteriore successo.

Da un difetto alla patologia

L’ampia gamma di Lenti a contatto attualmente disponibili rappresenta senza dubbio una grande comodità per gli utenti, poiché offre loro la possibilità di correggere la stragrande maggioranza dei difetti visivi; allo stesso tempo, tuttavia, impone ai Professionisti della prescrizione e della vendita di garantire informazioni per l’utilizzo ampie e dettagliate e, a chi le utilizza, lo scrupolo di seguire con cura le istruzioni ricevute. Questi due aspetti sono fondamentali per evitare che l’uso scorretto o superficiale delle Lenti a contatto si trasformi in una rapida e pericolosa causa di Ipovisione non sempre risolvibile, e che un piccolissimo pezzo di plastica, utile affinchè i nostri occhi possano comunicare con maggior naturalezza la propria espressività, li renda invece talvolta molto spiacevoli da guardare, a causa dei danni che può provocare.

Se l’occhio si infetta...

Se si utilizzano le LAC (Lenti a contatto), è fondamentale saper riconoscere i sintomi precoci di possibili infezioni, vale a dire: offuscamento della vista, arrossamento della superficie oculare, dolore oculare, eccessiva lacrimazione e/o secrezione, eccessiva sensibilità alla luce (fotofobia) oppure ancora la sensazione di un corpo estraneo.
Anche uno solo di questi sintomi deve indurre a rimuovere immediatamente le lenti e a sospenderne l’utilizzo, avendo cura di consultare al più presto uno Specialista, così da evitare, o almeno contenere, i possibili danni alla cornea.

... le cause possono essere diverse

Tra le cause delle infezioni riconducibili ad un’errata gestione e/o utilizzo delle Lenti a contatto sono frequenti: l’uso eccessivamente prolungato, aver dormito con le lenti indossate, il loro utilizzo in presenza di infezioni anche silenti come Congiuntiviti, Cheratiti, Blefariti, traumi anche lievi o microtraumi, la scarsa pulizia o l’applicazione di soluzioni già utilizzate o rabboccate con liquido già in uso.

Come funzionano

Il principio di funzionamento di questi piccoli oggetti trasparenti è del tutto analogo a quello delle Lenti per occhiale, deviare cioè il percorso dei raggi luminosi che, quando sono presenti difetti della vista, si riuniscono a formare un’immagine nitida e distinta di ciò che guardiamo non sulla macula, come avviene normalmente, ma piuttosto davanti ad essa (Miopia), dietro di essa (Ipermetropia), oppure irregolarmente davanti e/o dietro ad essa (Astigmatismo). Nell’occhio, infatti, che possiamo considerare come una telecamera in miniatura, la capacità di concentrare l’immagine del mondo esterno su una superficie piccola come la retina è deputata prevalentemente alla cornea e in misura minore al cristallino: in questo senso, il fatto che la Lente a contatto appoggi direttamente su di essa, pur con la presenza necessaria di uno strato di lacrime, fa sì che il suo effetto sulla deviazione dei raggi luminosi sia più forte rispetto alle Lenti di un comune paio di occhiali e ciò ne permette le dimensioni così ridotte e l’estrema sottigliezza.

Il tipo giusto per ogni necessità

Le tipologie di Lenti a contatto più diffuse sono fondamentalmente due: quelle rigide gas-permeabili, costituite da materiale plastico (silicone ed altri) in combinazione con altri materiali e quelle morbide, composte invece da siliconi o polimeri di HEMA (idrossietilmetacrilato). Mentre le prime conservano inalterata la loro forma, permettendo la circolazione e l’arrivo dell’ossigeno alla cornea, le seconde hanno la particolare caratteristica di essere pieghevoli e plastiche; sono inoltre idrofile, in grado cioè di lasciar fluire al loro interno le lacrime, garantendo così il medesimo apporto di ossigeno alla cornea. Esistono poi diverse tipologie di Lenti morbide, con caratteristiche che le rendono particolarmente adatte ad un uso per periodi differenziati (giornaliere, quindicinali, mensili).
Troviamo in commercio, infine, altri tipi di Lenti a contatto, seppur di minore utilizzo:

  • rigide: non permettono il passaggio dell’ossigeno e/o delle lacrime, mantengono sempre la loro forma ed hanno una lunga durata (anche di qualche anno);
  • ibride: caratterizzate da una porzione centrale semirigida e da un anello periferico morbido, vengono utilizzate per la correzione dei difetti di curvatura corneale, come ad esempio il Cheratocono;
  • cosmetiche: possono svolgere innanzitutto una funzione estetica, come quella delle famose Lenti colorate che permettono di cambiare il colore dell’iride; tuttavia, dal momento che modelli di produzione non controllata possono rilasciare pigmento e creare eventuali danni all’occhio, è strettamente necessario che la vendita e le raccomandazioni d’uso di queste Lenti siano erogate unicamente dai Professionisti; ma le Lenti cosmetiche possono essere utilizzate anche a scopo medico, ad esempio nel caso di persone nate senza iride, con solo porzioni di essa oppure che l’hanno persa, parzialmente o totalmente, a seguito di traumi e/o interventi chirurgici; in questo caso le Lenti riproducono il disegno dell’iride lasciando uno spazio centrale trasparente che funge da pupilla;
  • toriche: si tratta di Lenti morbide e con una forma particolare che consente loro di adattarsi a cornee affette da Astigmatismo;
  • multifocali: correggono contestualmente sia il difetto per lontano che quello per vicino (Presbiopia);
  • morbide terapeutiche: utilizzate per proteggere la cornea dopo traumi e/o interventi.

 

Attenzione alla pulizia

Indipendentemente dalle specifiche caratteristiche, tutti i tipi di Lenti a contatto tendono a sporcarsi, poiché raccolgono detriti di sfaldamento e/o prodotti proteici della superficie dell’occhio, oltre a piccoli corpi estranei che si depositano nel film lacrimale; tale processo è più rapido e frequente per le Lenti morbide e gaspermeabili, in quanto la porosità della loro struttura facilita l’ingresso e il trattenimento del materiale estraneo in quantità generalmente proporzionali alla durata dell’utilizzo; ciò rende le Lenti a contatto giornaliere generalmente più sicure.
Nel materiale esterno trattenuto dalle Lenti a contatto possiamo rintracciare talvolta alcuni agenti infettivi causa di possibili Congiuntiviti e/o Cheratiti, agenti che, in realtà, possono trovarsi già “naturalmente” sulla superficie del bulbo oculare e sul bordo delle palpebre; si tratta dei cosiddetti saprofiti che, in condizioni di equilibrio con le difese locali, non sono affatto pericolosi, ma che possono diventarlo provocando arrossamenti della congiuntiva e del bordo delle palpebre, con presenza di secrezione soprattutto al risveglio (Blefarocongiuntiviti croniche). Dunque, è estremamente importante procedere con una manutenzione corretta e quotidiana delle LAC, non solo attraverso l’applicazione regolare di soluzioni saline idonee, ma anche con gesti specifici indicati dai Professionisti Contattologi. Infine, è necessario verificare che non sussistano Allergie a questo tipo di prodotto e che non si sviluppi, con l’utilizzo, una progressiva sensibilizzazione.

Istruzioni per l’uso

Esistono in generale alcuni accorgimenti per un uso corretto e consapevole delle Lenti a contatto, che tutti coloro che le utilizzano sono tenuti a seguire:

  • non utilizzare le LAC per un periodo di tempo superiore a quello per il quale vengono commercializzate;
  • rimuovere le LAC prima di fare la doccia o di lavarsi il viso;
  • lavarsi le mani prima di togliere le LAC, avendo cura di asciugarle con un panno pulito e privo di lanugine;
  • non idratare o pulire le LAC con la saliva, in quanto non sterile;
  • non lavare o conservare le LAC in acqua corrente o soluzione salina “fatta in casa”;
  • non utilizzare la soluzione salina o i reidratanti come disinfettanti;
  • strofinare le LAC con dita pulite e, prima di idratarle, risciacquarle nell’apposita soluzione;
  • utilizzare sempre soluzioni nuove, evitando di rabboccarle con parti già utilizzate;
  • sciacquare il contenitore delle LAC con soluzione sterile, non con acqua corrente, e farlo asciugare all’aria; • sostituire il contenitore (che deve sempre essere mantenuto pulito) almeno ogni 3 mesi, o subito se si danneggia;
  • se non si utilizzano le LAC per lunghi periodi, chiedere allo Specialista se siano da disinfettare prima del riutilizzo; disinfettare sempre se il periodo supera i 30 giorni;
  • evitare di dormire con le LAC indossate: un periodo prolungato a palpebre chiuse e con i bulbi prevalentemente fermi, infatti, riducendo lo scambio di ossigeno, ostacola la corretta ossigenazione della cornea, con possibile opacizzazione e maggior rischio di adesione della lente con possibili microtraumi;
  • utilizzare lacrime artificiali adatte, prive ad esempio di alcuni eccipienti che potrebbero sporcare le lenti, soprattutto in caso di occhio tendenzialmente secco, tipico di individui affetti da Malattie autoimmunitarie o che fanno uso di farmaci ormonali (pillola), diuretici, antidepressivi, antistaminici oppure antipertensivi. Non dobbiamo dimenticare, infine, che anche un occhio con una lacrimazione normale, quindi ben idratato, può risentire di ambienti poco umidificati, del forzato ritardo del fisiologico battito delle palpebre (ad esempio quando si è concentrati sulla guida o al pc), di un progressivo sfaldamento della superficie oculare, oppure ancora di piccole ustioni dovute alla prolungata esposizione ai raggi UV senza un’adeguata protezione.

In caso di rischio di contagio, il Coronavirus è presente nelle lacrime e infetta attraverso la superficie oculare, pertanto è bene sia evitare di toccarsi gli occhi e indossare le lenti a contatto (al limite utilizzando le giornaliere), che usare occhiali per protezione.

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