Malattie reumatiche, quanto conta lo stile di vita?

Autore: Dott.ssa Chiara BazzaniProf.ssa Angela Tincani

Semplici gesti quotidiani e piccoli accorgimenti possono cambiare radicalmente il decorso della malattia, fornendo più benessere alla persona 

Le Malattie reumatiche comprendono un gran numero di patologie molto varie, ma solitamente accomunate dalla presenza di dolore e infiammazione a carico di articolazioni, tendini o muscoli. Non è tuttavia infrequente l’interessamento, più o meno infiammatorio, di altri organi o apparati (polmoni, reni, cuore, intestino, cute, occhi). Si tratta di malattie croniche globalmente piuttosto frequenti. Recenti studi hanno infatti sottolineato come circa un quarto della popolazione europea (approssimativamente 120 milioni di persone) soffra di una qualche Malattia reumatica.

Classificazione

Data la loro eterogeneità, le Malattie reumatiche possono essere suddivise in: degenerative (per esempio l’Artrosi), infiammatorie articolari (quali Artrite reumatoide, Spondiloartriti, Polimialgia reumatica), dismetaboliche (cioè legate a disturbi metabolici, come nel caso della Gotta), vasculitiche (caratterizzate da infiammazione di arterie di diverso calibro, come l’Arterite temporale o la Crioglobulinemia) e malattie del connettivo (come ad esempio Lupus eritematoso, Sclerodermia, Sindrome di Sjogren, Miositi).

Chi colpiscono?

Tutte le fasce di età possono essere interessate da queste malattie, ovviamente con variabilità a seconda delle diverse patologie. Entrambi i sessi possono esserne colpiti, anche se è riconosciuta una maggiore prevalenza nel sesso femminile.
Le modalità di esordio della malattia sono variabili, infatti i sintomi possono comparire all’improvviso, in maniera acuta, oppure in modo insidioso e lento nel corso del tempo.

Geni e fattori ambientali

La causa delle diverse Malattie reumatiche è ancora oggi sconosciuta. L’ipotesi più accreditata è che alla loro base vi sia una combinazione di fattori genetici e ambientali, capaci di influenzarsi reciprocamente,
generando una deregolazione della risposta immunitaria/ infiammatoria. In altre parole, esisterebbe una predisposizione genetica allo sviluppo della malattia, tuttavia perché la malattia stessa si manifesti
è necessario che intervengano uno o più fattori esterni, definiti appunto fattori ambientali.
Fra i fattori ambientali coinvolti nell’esordio delle Malattie reumatiche, specie infiammatorie, sono inclusi per esempio le infezioni, il fumo di sigaretta e le alterazioni ormonali. La trasmissione secondo meccanismi ereditari, per i quali un genitore trasmette una mutazione genetica specifica e, attraverso questa, la malattia al figlio, non è finora mai stata dimostrata in campo reumatologico. Il fatto che esista una predisposizione genetica alla malattia rende invece conto di una possibile familiarità per tali malattie, in base alla quale è possibile che in alcune famiglie più di un componente si ammali di una qualche forma reumatica, in assenza di una diretta trasmissione dal genitore al figlio.

Perché parlare di prevenzione

Le Malattie reumatiche hanno prevalentemente un andamento cronico ed evolutivo, potendo danneggiare in modo progressivo e irreversibile i tessuti colpiti. Il danno tissutale derivato può determinare una per dita di funzione dell’organo interessato, inducendo uno stato di insufficienza o disabilità. Se non curata in maniera tempestiva, la maggior parte delle Malattie reumatiche può portare a invalidità, minando gravemente la qualità di vita del Paziente e determinando pesanti risvolti sul piano familiare e sociale.
Ad oggi le Malattie reumatiche rappresentano la seconda causa di invalidità permanente nel nostro Paese e la prima causa di dolore e disabilità nel mondo occidentale, secondo un report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.


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