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Cuore sano con il movimento

Autore: Prof. Sergio MondilloDott. Flavio D’Ascenzi

L’esercizio fisico è come una potente terapia e, se correttamente prescritto e praticato, può prevenire o ridurre rischi e complicanze delle Malattie cardiovascolari

Nel mondo le Malattie cardiovascolari (come ad esempio l’Infarto acuto del miocardio e l’Angina pectoris) e le Malattie cerebrovascolari (come l’Ictus ischemico ed emorragico) sono la causa di 17,9 milioni di decessi ogni anno, il 31% di tutte le morti del mondo, di queste l’85% è dovuto a Infarto e Ictus (secondo i dati raccolti nel 2016 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità - OMS). Negli Stati Uniti le Malattie cardiovascolari rappresentano la principale causa di morte e disabilità; in Italia hanno causato, solo nel 2015, il 37,1% di tutti i decessi (Eurostat), e l’Ictus, prima causa di disabilità, ha determinato l’invalidità di quasi 1 milione di Italiani (Osservatorio Ictus Italia, 2018).
Le Malattie cardiovascolari continuano quindi ad essere, ormai da oltre 15 anni, i più grandi killer a livello globale. Appare perciò fondamentale una strategia di prevenzione primaria, tesa a evitare tali condizioni, e di prevenzione secondaria, mirata al ritorno a una vita normale, dopo eventi cardiovascolari.

I fattori di rischio

Determinate condizioni, come ad esempio l’Aterosclerosi, che sottendono l’insorgenza delle Malattie cardiovascolari possono manifestarsi presto nella vita di una persona e sono condizionate nel tempo da fattori di rischio, comportamenti ed esposizioni ambientali potenzialmente modificabili. I principali fattori modificabili che aumentano il rischio di insorgenza di tali patologie sono:

  • alimentazione non sana
  • inattività fisica
  • fumo di sigaretta
  • consumo eccessivo di alcool

Gli effetti che possono determinare sono: aumento della pressione sanguigna, alti livelli di glicemia e grassi nel sangue (colesterolo e trigliceridi), sovrappeso e Obesità, strettamente legati allo sviluppo non solo di Malattie cardiache ma anche di altre patologie croniche quali Diabete e Tumori.

Attività fisica e salute

Numerosi studi hanno ormai dimostrato che l’adozione di uno stile di vita sano, basato su una dieta equilibrata e la pratica costante dell’esercizio fisico, è fondamentale per la prevenzione e la cura delle malattie non trasmissibili (Diabete, patologie cardiache e polmonari, Neoplasie). I dati forniti dall’OMS riconducono 1 milione di morti all’anno, solo in Europa, all’inattività fisica (circa il 10% del totale), e in tutto il Mondo si stima sia la causa principale di circa il 30% delle Cardiopatie ischemiche (dati 2016). A riprova di questo forte legame tra l’esercizio fisico e la salute, gli Stati membri dell’OMS hanno stabilito, come target da raggiungere nel 2025, una riduzione del 10% dell’inattività fisica, fissandolo come uno dei nove obiettivi globali per migliorare la prevenzione e il trattamento delle malattie non trasmissibili.

Le conseguenze dell’inattività

Tuttavia, nonostante i risultati di numerose ricerche internazionali a sostegno dei benefici dell’attività fisica e di un’alimentazione corretta, la maggior parte della popolazione mondiale non soddisfa molti degli obiettivi indicati nelle Linee Guida delle più grandi organizzazioni (come l’OMS e l’American Hearth Association). I dati OMS 2018 riportano che più di un adulto su quattro nel mondo (il 28%, cioè 1,4 miliardi di persone) è fisicamente inattivo.
Inoltre, sempre nel 2018, l’OMS ha pubblicato i dati del Global Health Observatory (GHO) sulle stime dei decessi per causa, età, sesso, paese e regione, nel periodo 2000-2016. Le prime dieci cause nel 2016 sono (in ordine dalla maggiore alla minore): Cardiopatie, Ictus, Malattia polmonare ostruttiva cronica, Infezioni alle vie respiratorie inferiori, Alzheimer e altre Demenze, Tumore a polmoni, bronchi e trachea, Diabete mellito, Malattie diarroiche, Tubercolosi e incidenti stradali. Sei su dieci sono malattie non trasmissibili, correlate a stili di vita non sani, e quindi anche all’inattività fisica, indice del fatto che la pratica costante dell’attività fisica e l’alimentazione corretta sono armi fondamentali per stare bene e alla portata di tutti.

Sport è medicina

I benefici dell’esercizio fisico regolare per la salute sono infatti numerosi e significativi: riduzione del rischio di insorgenza di malattie non trasmissibili, miglioramento della salute muscolo-scheletrica, mantenimento di un peso corporeo corretto, conservazione delle funzioni cognitive, riduzione dei sintomi della Depressione e miglioramento della qualità della vita.
Questo evidenzia l’importanza della prevenzione primaria intesa anche come adozione di comportamenti sani, attraverso la pratica regolare dell’attività fisica, da promuovere a tutte le età, partendo dall’infanzia e dall’adolescenza e continuando per tutto il corso della vita. Dunque “Sport is Medicine”, l’esercizio come potente terapia che può, se correttamente somministrato e praticato, prevenire o ridurre rischi e complicanze delle malattie croniche e dell’invecchiamento fisico e cerebrale.


La Palestra della Salute

Per questo motivo sono sempre più importanti e fondamentali gli interventi specifici e personalizzati volti alla modifica dello stile di vita e alla vera e propria prescrizione dell’esercizio fisico, personalizzato in base alle diverse esigenze del singolo soggetto.
La Palestra della Salute di UPMC Institute for Health Chianciano Terme nasce con lo scopo di rispondere a questa necessità. La struttura, innovativa e altamente specializzata, offre un programma di Cardiologia riabilitativa (privato o in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale), ma anche programmi di educazione e tutoring al cambiamento di stile di vita per la prevenzione primaria e secondaria delle Malattie cardiovascolari, epatiche, metaboliche e oncologiche. Il programma è stato pensato sia per persone che già presentano problemi di salute (Coronaropatia, Infarto del miocardio, Diabete, Ipertensione, Dislipidemia, Steatosi epatica, ecc.) sia per persone in salute, che vogliono imparare a seguire un corretto stile di vita o che presentano fattori di rischio e familiarità per patologie cardiovascolari, cerebrovascolari e neoplasie.
Il programma di UPMC Institute for Health per la prescrizione dell’esercizio fisico prevede: un’accurata valutazione iniziale, clinica e strumentale (inclusa la prova da sforzo con Test al lattato), per verificare lo stato di salute della persona e l’adattamento dell’organismo durante lo sforzo; un percorso personalizzato di esercizio fisico prescritto dal Medico Cardiologo e controllato dal Fisioterapista e dal Personal Trainer, al quale vengono associate consulenze nutrizionali e motivazionali, coordinate da Nutrizionisti e Psicologi; una relazione finale contenente le specifiche sulle attività svolte, i risultati ottenuti, le raccomandazioni per il mantenimento degli obiettivi raggiunti e un programma di allenamento personalizzato da poter seguire al rientro a casa.

Un percorso di cura, prevenzione e riabilitazione

Nella fase di riabilitazione successiva ad eventi cardio- cerebrovascolari, un’attività fisica monitorata e adattata al Paziente e un intervento mirato di cura, prevenzione e recupero funzionale costituisce un aspetto fondamentale della terapia e del percorso di recupero.
La Cardiologia riabilitativa svolge un ruolo chiave in Pazienti con Cardiopatia ischemica, in ambito di prevenzione secondaria dopo Infarto del miocardio, e in Pazienti anziani, per prevenire la disabilità e mantenere lo stato funzionale.
Il percorso terapeutico del Paziente, infatti, non si conclude con l’intervento chirurgico o con la rivascolarizzazione percutanea; al contrario, prosegue nel post-operatorio con la proposta di una “nuova vita” e di un percorso di cambiamento che vede, proprio nella Cardiologia riabilitativa, il momento cruciale e la fase sensibile per ottenere il massimo dei benefici a seguito di un evento acuto o dopo un intervento al quale il Paziente si è sottoposto. Negli ultimi decenni, infatti, il concetto di Cardiologia riabilitativa è stato riconsiderato e rivalutato, definendosi come un intervento unitario e multidisciplinare di cura-prevenzione-riabilitazione. Un percorso che ha come obiettivo, non solo il recupero di una condizione di vita desiderabile, ma anche l’educazione del Paziente ad uno stile di vita che prevenga eventuali ulteriori eventi cardiovascolari.
La prescrizione personalizzata dell’esercizio fisico nel Paziente cardiologico, oncologico, neurologico, nello sportivo amatoriale e non, o in generale per tutte le persone, si traduce quindi in prevenzione, terapia, riabilitazione, aumento della sopravvivenza e miglioramento della qualità di vita.

Prevenzione per tutti

La prevenzione primaria delle Malattie cardiovascolari attraverso l’esercizio fisico può essere applicata anche a persone che già praticano sport. Oltre alla necessità di sottoporre a controlli e screening periodici coloro che si dedicano ad attività sportive agonistiche e non; è infatti fondamentale prescrivere in maniera adeguata l’attività fisica, soprattutto in quei soggetti affetti da patologie cardiache.
Oggi, infatti, la ricerca scientifica è sempre più orientata a studiare e identificare le varianti fisiologiche, quindi l’adattamento (benigno) del cuore dell’atleta, dall’eventuale patologia, e a quantificare l’impatto dello sport sul cuore, anche con l’obiettivo di scegliere i soggetti “idonei” da monitorare con esami mirati alle singole necessità. Tra questi l’ECG, che consente ad esempio di rilevare alterazioni precoci, e gli esami di Imaging (quali l’Ecocardiogramma e la Risonanza Magnetica Cardiaca) che possono essere predittivi di eventuali anomalie cardiache tali da mettere a repentaglio il sano e corretto svolgimento dell’attività sportiva.
La prevenzione primaria della morte cardiaca improvvisa nei giovani sportivi, e più in generale in tutta la popolazione che pratica sport, rappresenta in Italia un obiettivo di fondamentale importanza su cui si basa l’attività di prevenzione svolta dalla Medicina dello Sport e dalla Cardiologia.