Pelle ed esposizione solare, quali accorgimenti

Autore: Dott.ssa Catia De FeliceDott.ssa Viviana Lora

Un corretto comportamento nei confronti dell’esposizione solare rappresenta la migliore forma di prevenzione di danni cutanei anche gravi 

Se è vero che l’esposizione al sole è importante per la salute, è anche vero che, se ne non si prendono le dovute precauzioni, aumentano le possibilità di invecchiamento precoce e danneggiamento anche grave della pelle.
La pelle svolge un ruolo protettivo di barriera nei confronti degli agenti esterni, che possono essere chimici, fisici ed infettivi, così come nei confronti delle radiazioni ultraviolette (UV) attraverso la produzione di melanina, che ha il compito di neutralizzare e i radicali liberi prodotti in risposta ai raggi UV e di proteggere il DNA cellulare. La qualità e la quantità di melanina presente nella pelle è diversa da soggetto a soggetto e ne caratterizza il cosiddetto “fototipo”, che indica le reazioni della pelle all’esposizione alla radiazione ultravioletta e il tipo di abbronzatura che è possibile ottenere tramite essa. Il fototipo VI è quello che contiene più melanina, mentre il fototipo II è quello che ne contiene meno; la quantità di melanina presente nelle persone di fototipo I è nulla, o comunque quasi insignificante e, proprio per questo, anche una minima esposizione alla luce solare può essere molto pericolosa e portare prematuramente alla comparsa dei tumori maligni della pelle.

Luce del sole e raggi UV

Lo spettro solare è formato da energia elettromagnetica con lunghezze d’onda che possono raggiungere la terra; tra queste vi sono le radiazioni ultraviolette che si suddividono in UVC, UVA e UVB.
Le radiazioni UVA sono i raggi meno energetici, ma che riescono a penetrare fino al derma dove possono danneggiare il collagene e l’elastina. Gli UVA sono responsabili della pigmentazione immediata della pelle che compare già durante l’esposizione al sole e regredisce nell’arco di 2-3 ore. Le radiazioni UVB inducono le più comuni reazioni biologiche dovute all’esposizione solare (possono provocare Eritema) e sono i veri responsabili dell’abbronzatura duratura, perché stimolano la produzione di melanina. Va infine ricordato che numerose variabili influenzano la qualità dell’irradiazione: stagione, altitudine, latitudine, ora del giorno e anche umidità e inquinamento atmosferico.

Fotoinvecchiamento cutaneo

Se ci si espone al sole per tempi prolungati e senza una adeguata protezione, la pelle va incontro al fotoinvecchiamento, un particolare stato d’invecchiamento causato dal danno cronico provocato dai raggi ultravioletti. A livello del derma si riscontrano varie modificazioni sia dei costituenti della matrice extracellulare sia delle cellule del derma: il collagene viene degradato, le proteine fibrillari (che hanno attività strutturale e di sostegno) subiscono una grave riduzione, le fibre elastiche diventano abnormi e tortuose e si ha uno squilibrio delle loro componenti che rende la pelle anelastica e priva di tonicità. Tutto questo squilibrio potrebbe essere riconducibile sia alla produzione di specie reattive dell’ossigeno (ROS) indotte dagli UVA, sia ai danni a livello del DNA provocati dagli UVB.
Più recentemente, sono stati identificati gli effetti dannosi dei raggi UVA associabili alla formazione di specie ossidanti, che causano immunosoppressione, danno ossidativo del DNA, induzione di mutazioni specifiche: a questi fenomeni viene attribuito un ruolo diretto nella insorgenza del Melanoma, associato principalmente ad esposizione sporadica al sole nei primi anni di vita.


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