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Esposizione solare, alcuni semplici consigli

Autore: Dott.ssa Patrizia Bandini

La prevenzione dei rischi dovuti a un’eccessiva esposizione prevede alcune semplici ma importanti regole 

È arrivata la bella stagione e con essa il desiderio di esporsi maggiormente al sole; insieme alla voglia di abbronzatura è importante prenderci cura della nostra pelle e quindi non tralasciare un’adeguata protezione. Infatti, l’eccessiva esposizione ai raggi solari, soprattutto in mancanza di adeguate protezioni solari, è spesso fonte di eritemi e scottature, che costituiscono un fattore di rischio importante per un invecchiamento precoce della pelle e per l’insorgenza di lesioni cutanee pretumorali e carcinomi cutanei, soprattutto per le persone che hanno una pelle più delicata, chiara, di fototipo I e II.

Che cos’è il fototipo

Questo termine si riferisce alla classificazione utilizzata in Dermatologia e indica la risposta della pelle all’esposizione solare. Il fototipo dipende dalla qualità e dalla quantità di melanina presente nella pelle in condizioni di base, quindi in assenza di esposizione al sole.
Esistono sei fototipi determinati in funzione della carnagione, del colore dei capelli, della presenza o meno di efelidi (macule pigmentate della cute), della capacità dell’individuo di abbronzarsi.
La pelle di ogni persona, a seconda del fototipo, contiene una certa quantità di melanina, la sostanza responsabile dell’abbronzatura: il fototipo VI è quello che ne contiene di più, mentre il fototipo II è quello che ne contiene di meno; la quantità di melanina presente nelle persone di fototipo I è nulla o comunque quasi insignificante e, proprio per questo, anche una minima esposizione alla luce solare può essere molto pericolosa per la salute.
Occorre inoltre prestare particolare attenzione ai bambini, in quanto, a parità di fototipo, hanno una pelle più sensibile al sole, per cui hanno sempre bisogno di essere protetti con creme solari a fattore protettivo (SPF) più alto rispetto ad un adulto.

Il ruolo della melanina

Le radiazioni ultraviolette stimolano la produzione di melanina. Questa sostanza, presente nella pelle, ma anche nei capelli e in alcune parti dell’occhio, non solo è responsabile dell’abbronzatura ma protegge anche la pelle dagli effetti negativi delle radiazioni solari agendo come un vero e proprio filtro.
La melanina è infatti in grado di ostacolare la penetrazione dei raggi ultravioletti negli strati più profondi della cute. Tuttavia, in caso di un’eccessiva esposizione solare, o di mancato utilizzo di creme protettive, i meccanismi di difesa possono risultare insufficienti e l’eccesso di radiazioni ultraviolette assorbite può causare la comparsa di danni cutanei più o meno gravi: si parla in tal caso di fotodanneggiamento.

Il fotodanneggiamento

Può essere acuto e di gravità variabile, dall’Eritema all’Ustione solare (per esempio quando si rimane in spiaggia senza protezione per un’intera giornata), oppure cronico. Quest’ultimo è il frutto di scottature solari multiple nel corso degli anni o più frequentemente di esposizioni prolungate e ripetute, per esempio quelle che avvengono per motivi professionali (contadini, bagnini, muratori, ecc.). A richiamare l’attenzione sul fotodanneggiamento cronico è la comparsa di macchie o discromie cutanee. Si tratta di disturbi della pigmentazione generale o locale, distinte in due gruppi:

  • macchie scure: anche dette Ipercromie o Ipermelanosi, sono caratterizzate da incremento di melanina;
  • macchie chiare: definite anche Ipocromie, Ipomelanosi o Leucodermie, sono contraddistinte da assenza di pigmento nella cute che appare bianca o più chiara del normale colorito.

 

Rischio Melanoma

A lungo andare, sul fotodannegginento cutaneo cronico, possono insorgere le Cheratosi attiniche (forme iniziali di Tumori della pelle) o veri e propri Carcinomi cutanei come il Basalioma e lo Spinalioma. Anche il più grave dei Tumori della pelle, il Melanoma, ha tra le sue cause principali un’eccessiva esposizione solare. Il Melanoma è un tumore maligno che può insorgere su un nevo preesistente ma anche su pelle sana. Pur potendo avere una prognosi favorevole, tra i Tumori maligni cutanei, il Melanoma è quello più grave, vista la possibilità di diffondersi attraverso i vasi linfatici e sanguigni, dando quindi metastasi e diventando una malattia non più guaribile se non viene rimosso in tempo.
Il Melanoma colpisce prevalentemente le persone anziane ma si può presentare anche in soggetti di media età e nei giovani. Le persone più a rischio sono quelle con pelle chiara, molto sensibile ai raggi solari, quelle che sono andate incontro a “scottature”, in particolare durante l’infanzia, quelle che presentano un numero molto elevato di nevi o che hanno dei familiari che hanno già avuto questo tumore.

Prevenzione e diagnosi precoce

Da quanto detto, emerge l’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce.
La prevenzione ha lo scopo di ridurre l’incidenza del tumore rimuovendo le cause che lo provocano. Si attua fondamentalmente adottando misure di protezione nei confronti dell’esposizione solare, ad esempio mediante l’utilizzo di creme protettive, di copricapo ed evitando esposizioni prolungate.
La diagnosi precoce mira invece ad identificare le lesioni pre-tumorali o il Melanoma nelle sue fasi iniziali, in modo da consentire un trattamento definitivo. Il riconoscimento del Melanoma in fase iniziale si basa sui cosiddetti “criteri ABCDE”, cioè sulla valutazione di Asimmetria, Bordi, Colore, Dimensioni e sull’osservazione di Emorragie della lesione considerata. Tuttavia l’applicazione di questi criteri non è sempre facile.
È fondamentale affidarsi ad un Dermatologo che attraverso una visita periodica e con il supporto di tecniche diagnostiche avanzate, come l’Epiluminescenza, ha la possibilità di diagnosticare al primo insorgere le neoformazioni cutanee che presentano caratteri dubbi o sospetti e fornire le opportune indicazioni sia per la protezione solare che per un’eventuale terapia.

Invecchiamento precoce della pelle

Dal punto di vista estetico, va infine ricordato che un’eccessiva e ripetuta esposizione ai raggi solari provoca la rottura del collagene (il principale componente del tessuto connettivo che garantisce turgore ed elasticità alla pelle) e delle altre strutture cellulari cutanee con conseguente comparsa di rughe più o meno accentuate. Secchezza, ruvidezza, disidratazione, riduzione dell’elasticità e della sensibilità cutanea sono altre conseguenze di un invecchiamento precoce dell’epidermide e del derma, che devono pertanto essere adeguatamente protetti durante l’esposizione al sole.

Quale prevenzione?

Dopo aver visto tutti i possibili pericoli di una eccessiva e prolungata esposizione solare, è giunto il momento di stilare una lista di consigli per prevenirli:

  • esporsi al sole con gradualità e utilizzando creme protettive adatte al tipo di pelle;
  • non esporsi al sole nelle ore più calde della giornata ed evitare di farlo nella fascia oraria dalle ore 11.00 alle 16.00;
  • proteggersi anche all’ombra in quanto si assorbono più del 50% dei i raggi ultravioletti (nell’acqua addirittura il 95%);
  • attenzione alle superfici riflettenti, come acqua, neve e sabbia, poiché nelle loro vicinanze il rischio di eritemi aumenta; la neve è in grado di riflettere circa l’80% dei raggi ultravioletti, la sabbia più del 25%;
  • attenzione all’abbronzatura in quota, poichè l’intensità delle radiazioni accresce con l’aumentared ell’altitudine; è quindi più pericolosa l’esposizione in montagna che al mare;
  • utilizzare sempre occhiali avvolgenti a lenti scure, anche gli occhi possono essere danneggiati dalle radiazioni solari.
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