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Palpitazioni, quando il cuore si fa sentire

Autore: Dott. Giuseppe Musca

L’auto-percezione cosciente e sgradevole dei battiti cardiaci è un disturbo frequente che non deve allarmare ma è sempre opportuna una valutazione delle cause

Normalmente il nostro cuore batte in modo regolare e la frequenza cardiaca varia fra i 60 e i 100 battiti al minuto; la variazione dipende anche dalla nostra attività quotidiana (riposo, sonno, sforzi fisici, emozioni, pasti, ecc.). Le palpitazioni del cuore, dette anche cardiopalmo, sono l’auto-percezione cosciente e sgradevole dei battiti cardiaci, che normalmente non si percepiscono. Possono essere regolari o irregolari e spesso vengono descritte dal soggetto come sensazione di “cuore in gola”, oppure battiti del cuore "martellanti", "svolazzanti" o come un “fruscio d’ali” nel petto; a volte vengono avvertite come se il cuore si fermasse o saltasse dei battiti, oppure battesse troppo veloce o con troppa forza. Queste sensazioni possono essere percepite all’altezza del torace, della gola o del collo e possono presentarsi durante un’attività o persino quando si sta seduti o sdraiati. Spesso è possibile avvertire i battiti cardiaci persino quando il cuore batte normalmente o solo leggermente più veloce del normale.
Le palpitazioni sono un disturbo piuttosto frequente e che si riscontra a qualunque età, di solito non sono né gravi né pericolose, ma possono essere abbastanza fastidiose. Tutte le persone hanno avvertito palpitazioni in qualche occasione della loro vita, soprattutto in relazione con esercizi fisici estenuanti, emozioni forti o stati ansiosi e questo accade senza che sia presente una malattia cardiaca. Bisogna comunque sapere che in meno della metà delle persone che presentano palpitazioni, è presente un disturbo cardiaco, riferibile quindi alla presenza di una aritmia, cioè ad una irregolarità del normale ritmo cardiaco e che può essere riconducibile o ad una malattia del cuore oppure ad alterazioni di altri organi che si manifestano con aritmie.
L’aritmia è un malfunzionamento della conduzione elettrica del cuore che può manifestarsi come Bradicardia (se il cuore batte troppo lentamente), come Tachicardia (se il cuore batte troppo velocemente) oppure con un ritmo irregolare.

Quali sono le cause?

Le cause sono molteplici e nella maggior parte dei casi sono dovute a:

  • emozioni forti: in situazioni di ansia, paura o stress è possibile sentire il cuore che batte più forte o più in fretta del normale;
  • attività fisica intensa: l’attività fisica intensa può dare la sensazione che il cuore batta troppo forte o troppo in fretta anche se in realtà funziona normalmente, oppure può provocare l’extrasistole (battito cardiaco prematuro, cioè che avviene prima del previsto);
  • cambiamenti ormonali: quelli che si verificano durante la gravidanza, il ciclo mestruale ed il periodo che precede la Menopausa possono in certi casi provocare le palpitazioni che però probabilmente scompariranno o regrediranno quando i livelli ormonali saranno ritornati alla normalità. In alcune donne, le palpitazioni durante la gravidanza possono essere dovute all’Anemia;
  • Farmaci e sostanze stimolanti: alcuni farmaci sono in grado di provocare le palpitazioni, perché fanno battere il cuore più in fretta o più forte del normale, oppure perché causano l’extrasistole; tra questi ricordiamo gli inalatori per l’Asma; ormoni tiroidei, decongestionanti (contenuti ad esempio nei rimedi contro la tosse e il raffreddore), beta bloccanti o anti-aritmici (farmaci per il trattamento del ritmo cardiaco irregolare) e alcuni integratori alimentari, anche a base di estratti vegetali; la caffeina, la nicotina (contenuta nel tabacco), l’alcol e le droghe (ad esempio la cocaina e le anfetamine) possono provocare le palpitazioni.

Cause non connesse a malattie cardiache

Le palpitazioni possono essere provocate anche da patologie che provocano Tachicardia o che causano extrasistoli. Tra queste ricordiamo l’Ipertiroidismo (malattia dovuta ad un aumento degli ormoni tiroidei); l’Ipoglicemia (diminuzione dello zucchero nel sangue), l’Anemia (riduzione dell’emoglobina), l’Ipotensione, la febbre, la disidratazione per un apporto insufficiente di liquidi oppure per la presenza di vomito e/o diarrea, la Calcolosi della colecisti, la Gastroduodenite, l’Ernia iatale e le alterazioni degli elettroliti, cioè dei sali minerali, ad esempio il potassio e il sodio, che si trovano nel sangue e nei fluidi corporei. In giuste quantità, sono fondamentali per mantenersi in buona salute e per il buon funzionamento dell’organismo. Spesso la loro riduzione conseguente a vomito, diarrea o uso di alcuni farmaci, può causare irregolarità del battito cardiaco e quindi palpitazioni.

Cause connesse a malattie cardiache

In altri casi invece le palpitazioni sono l’espressione di una aritmia e quindi sintomo di una malattia cardiaca. La probabilità che le palpitazioni siano legate a una situazione di aritmia è maggiore quando il soggetto presenta malattie delle coronarie come nel caso di Infarto pregresso; oppure in caso di problemi di pressione alta o ancora di complicazioni a livello cardiaco quali l’Insufficienza cardiaca, problemi alle valvole cardiache o del muscolo cardiaco.

Una visita di controllo

Nella maggior parte dei casi le palpitazioni non devono allarmare, però potrebbero essere l’espressione di un problema più importante e quindi sintomo di una malattia cardiaca quando, ad esempio, si accompagnano a vertigini o a stati di confusione, quando si avverte la sensazione di svenire oppure quando le palpitazioni sono seguite realmente da uno svenimento; quando si hanno difficoltà respiratorie; se si sentono dolori o sensazione di pressione o tensione al petto, alla mascella o al braccio; e infine quando è presente sudorazione fredda.
Comunque, se si verifica un episodio singolo e più episodi di palpitazioni è sempre bene recarsi dal proprio Medico curante il quale cercherà di scoprire se le palpitazioni sono legate o meno a un problema cardiaco più serio. Per far ciò, il Medico, per prima cosa procederà con una anamnesi dettagliata e vi chiederà le caratteristiche delle palpitazioni cercando di capire quando sono iniziate, quanto tempo durano e con quale frequenza si verificano, se si manifestano all’improvviso e con quali sintomi. Le indagini devono anche evidenziare se le palpitazioni si presentano in seguito a determinate attività o situazioni, quali lo svolgimento dell’esercizio fisico o dopo aver bevuto caffè, e se si presentano in particolari momenti della giornata.


Le indagini da fare

Il vostro Medico, dopo avervi sottoposto ad una visita completa, vi consiglierà se effettuare alcune indagini specifiche per diagnosticare una eventuale malattia cardiaca o extracardiaca oppure per confermare episodi di palpitazioni legati ad altri fattori (abuso di fumo, ansia, attacchi di panico, ecc.): gli accertamenti diagnostici potranno inoltre riguardare esami di laboratorio (funzionalità tiroidea, elettroliti, emocromo ecc.) oppure esami strumentali, quali:

  • Elettrocardiogramma basale a riposo che registra il battito cardiaco per pochi secondi; in questo caso l’esame non è in grado di scoprire eventuali problemi della frequenza cardiaca che non si verificano durante l’esame;
  • Elettrocardiogramma dinamico delle 24 o 48 ore (Holter cardiaco) per rilevare eventuali alterazioni dei battiti cardiaci nel corso di un tempo più lungo ed in occasione della comparsa delle palpitazioni;
  • Ecocardiogramma per verificare, fra l’altro, la dimensione e la forma del cuore, nonché le valvole cardiache ed eventuali anomalie del loro funzionamento;
  • Elettrocardiogramma da sforzo: durante la prova da sforzo si richiede al soggetto uno sforzo fisico (alla cyclette o tappeto ruotante) per aumentare l’attività e la frequenza cardiaca e, contestualmente, viene tenuto sotto controllo il battito cardiaco.

In alcuni casi il Medico vi consiglierà di effettuare una Ecografia addominale e/o una Gastroscopia per evidenziare alterazioni a carico della colecisti, dell’esofago, dello stomaco e del duodeno.

Le abitudini da adottare

Una volta esclusa una malattia cardiaca o extracardiaca responsabile delle palpitazioni, è  possibile prevenire il ripetersi di episodi di cardiopalmo. Per fare questo è innanzitutto buona norma cercare di condurre una vita regolare, evitando sforzi fisici eccessivi, e cercando di limitare al massimo le situazioni di ansia o stress, gli eccessi emotivi, compresi gli attacchi di panico che sono una delle cause principali di palpitazioni non pericolose.
Altro aspetto da non trascurare riguarda il consumo di farmaci e di altre sostanze stimolanti (caffeina, nicotina, alcol e droghe), di alcuni rimedi contro la tosse e il raffreddore e di alcuni integratori alimentari ed erboristici.
In ogni caso è bene evitare di assumere farmaci di propria iniziativa consultando sempre prima il proprio Medico e curando bene le patologie che causano le palpitazioni.
In rapporto alla diagnosi il vostro Medico curante vi spiegherà anche come comportarsi in caso di nuovi episodi di cardiopalmo e, oltre a suggerirvi di osservare le norme sopra citate, vi dirà a quali altri sintomi dovrete prestare particolare attenzione, indicandovi le situazioni in cui è necessario recarsi immediatamente al Pronto Soccorso.
Nella maggior parte dei casi le palpitazioni non sono pericolose e scompaiono da sole, senza ricorrere ad alcuna terapia. Tuttavia se le palpitazioni sono causate da un’aritmia, il Medico può optare per una terapia farmacologica oppure di tipo interventistico, riservata quest'ultima a casi molto specifici.

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