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Calo dell'udito, fattori di rischio e prevenzione

Autore: Dott.ssa Alessandra Murri

L’Ipoacusia può manifestarsi  in età adulta in maniera molto graduale, ma alcune situazioni possono farci sospettare un’iniziale diminuzione dell’udito 

I Disturbi dell’udito sono sempre più diffusi in età adulta e il più comune è rappresentato dalla perdita dell’udito, definito anche Ipoacusia, che interessa oltre il 5% della popolazione mondiale. Per Ipoacusia si intende un deficit più o meno marcato della funzione uditiva ossia la diminuzione della capacità di rilevare la presenza di uno stimolo sensoriale e di riconoscimento dei suoni del parlato e di quelli ambientali.
Secondo quanto riportato dall’organismo internazionale “World Health Organization” (WHO) 328 milioni di adulti e 32 milioni di bambini nel mondo soffrono di Ipoacusia e, in particolare, circa un terzo della popolazione mondiale di età superiore ai 65 anni è affetta da questo disturbo.

I fattori di rischio  

L’impatto negativo che l’Ipoacusia ha sulla qualità di vita dipende da vari fattori, quali ad esempio il grado di perdita uditiva, il tipo di frequenze interessate, se il disturbo colpisce una o due orecchie, se è compromessa la capacità di sentire la voce di conversazione, se il Paziente è stato esposto a rumori forti o ha assunto farmaci che hanno danneggiato l’udito. La perdita uditiva correlata all’età, detta Presbiacusia, è invece causata da un invecchiamento naturale delle strutture dell’orecchio. Oltre alla predisposizione familiare,  sembrano influenzare negativamente la Presbiacusia altri fattori di rischio come ad esempio l’uso di farmaci tossici per le strutture dell’orecchio interno, l’Ipertensione, il Diabete, l’esposizione a rumori forti, il fumo di sigaretta e l’Aterosclerosi.   

I campanelli d’allarme  

La maggior parte di noi dà per scontato il “sentire” bene e non sempre si accorge della comparsa iniziale della perdita dell’udito, che di solito si manifesta in età adulta in maniera graduale. La perdita uditiva interessa inizialmente solo alcune frequenze e insorge con la difficoltà nel percepire il parlato negli ambienti rumorosi o riverberanti (con effetto rimbombo). Si estende poi alle frequenze medio-alte, rendendo difficile la comprensione delle consonanti e del parlato in ambienti comuni. Spesso, infatti, la sensazione è di sentire ma di non capire. Vediamo ora quali sono le situazioni che devono farci sospettare una diminuzione della capacità uditiva:

  • Sento la voce degli altri come un borbottio indistinto
  • Durante una conversazione mi devono ripetere le cose più volte prima che riesca a capirle
  • Ho difficoltà a sentire le voci femminili e dei bambini
  • Ho difficoltà a capire cosa mi dicono gli altri quando mi trovo in luoghi rumorosi, ad esempio al ristorante
  • Ho difficoltà a seguire una conversazione di gruppo
  • Mi devo concentrare per seguire una conversazione e di conseguenza mi affatico
  • I miei familiari ritengono che il volume della televisione, della radio o della musica sia alto, ma non riesco a sentire bene se lo abbasso
  • Ho spesso difficoltà a sentire al telefono
  • Mi hanno detto che non sento bene Se vi identificate nella maggior parte di queste affermazioni, per prima cosa occorre sottoporsi a una visita otorinolaringoiatrica. 

 

La visita specialistica

Durante la visita, lo Specialista esegue innanzitutto l’Otoscopia, l’esame dell’orecchio che permette di visualizzare il condotto uditivo esterno e la membrana timpanica per evidenziare la presenza di eventuali alterazioni cutanee o infezioni. In primo luogo, infatti, è necessario escludere la presenza di cerume o di infezioni acute dell’orecchio medio e/o esterno, come l’Otite, che possano determinare una perdita uditiva di tipo trasmissivo, cioè caratterizzata dalla difficoltà di trasmissione del suono attraverso l’orecchio esterno e medio. 
Per valutare invece l’eventuale presenza della perdita uditiva è necessario sottoporsi a un Esame audiometrico, che si esegue in una cabina silente e richiede pochi minuti. L’Esame audiometrico tonale è la procedura che consente il rilievo della soglia uditiva, ossia la minima intensità di suono percepita, nell’orecchio di destra e di sinistra. Consente inoltre di ottenere una “fotografia” di quanto sentiamo per singola frequenza, in modo da fornire una descrizione del grado e del tipo di perdita uditiva. Nel caso di soggetti adulti affetti da Presbiacusia, di solito l’Ipoacusia è di tipo neurosensoriale e denota una normale funzione dell’orecchio esterno e medio associata a una sofferenza dell’orecchio interno. 
È fondamentale, inoltre, l’esecuzione di un altro test chiamato Audiometria vocale che consiste nell’ascolto da parte del soggetto di liste di parole e di frasi a diverse intensità. Il Paziente dovrà poi ripetere ciò che sente e la capacità di ripetere le parole è di solito compromessa nei soggetti affetti da Presbiacusia. Questo test può essere eseguito in quiete e anche con la presenza di rumore di fondo registrato, come quello di un ristorante o di più persone che parlano, mimando le capacità di comunicazione nella vita di ogni giorno.    

Gli apparecchi acustici

La perdita uditiva correlata all’età non è reversibile. Se il Paziente è affetto da deficit uditivo di grado lieve, a volte potrà riscontrare difficoltà a sentire la voce di conversazione in ambienti rumorosi. Quando invece il grado della perdita uditiva è maggiore, quest’ultima può essere efficacemente trattata attraverso l’uso di apparecchi acustici che vanno utilizzati il più presto possibile per alcune buone ragioni: innanzitutto più precocemente si interviene, più facile sarà abituarsi a sentire con gli apparecchi acustici. Anche se il benefico derivante dal loro utilizzo varia da persona a persona, è dimostrato che il corretto uso migliora la qualità di vita in modo rilevante: consentono a chi li utilizza di fare meno fatica nel sentire, riducendo l’isolamento sociale, la solitudine, la frustrazione e la perdita di interessi e di attività causati dal disturbo uditivo. Anche le capacità cognitive sembrano essere favorevolmente influenzate dall’uso degli apparecchi.  
Unitamente agli apparecchi acustici, un numero minore di Pazienti affetti da perdita uditiva traggono vantaggio anche dall’uso di accessori per l’ascolto, come amplificatori per il telefono, cuffie per l’ascolto della TV o della radio, connessioni via cavo o wireless per i sistemi di riproduzione della musica.   

Come prevenire  

Per prevenire o ritardare la perdita d’udito correlata all’età, è necessario proteggersi dai rumori intensi, prendersi poi cura delle nostre orecchie, utilizzando medicamenti locali e farmaci solo se necessari e se sono stati prescritti dal nostro Medico, e seguire una dieta sana per evitare malattie come l’Ipertensione o il Diabete che possono favorire l’insorgenza di Ipoacusia. Infine è importante evitare il fumo di sigaretta.   

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