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Tumore del Colon, quale prevenzione?

Autore: Dott. Alberto Fantin

Come prevenire uno dei tumori più frequenti attraverso l’alimentazione 

Il Tumore del colon retto è in assoluto il tumore più frequente, in Italia ogni anno si registrano circa 50.000 nuovi casi responsabili di circa 20.000 decessi, tale neoplasia interessa sia maschi che femmine. Tra i maschi è al terzo posto, dopo il Cancro della prostata e del polmone, mentre nelle femmine è al secondo posto dopo il Tumore alla mammella. Nel mondo, secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della salute, vengono diagnosticati circa 1,2 milioni di nuovi casi ogni anno e sono più di 600.000 i decessi per tale neoplasia. Il numero di nuovi casi ogni anno è molto variabile nelle varie parti del mondo: è maggiore nei paesi industrializzati e minore nei cosiddetti paesi in via di sviluppo. Inoltre il numero di nuovi casi di Tumore del colon retto aumenta nei paesi che subiscono un rapido sviluppo, assumendo uno stile di vita occidentale.
Questa ed altre osservazioni hanno consentito di ipotizzare, come per altre neoplasie, che fattori esterni, collegabili allo stile di vita (ad esempio l’alimentazione) abbiano un ruolo determinante nell’insorgenza del Tumore del colon-retto.

Fattori di rischio

Identificare i fattori di rischio ha un ruolo fondamentale al fine di attuare azioni mirate alla prevenzione della malattia. Molti fattori ambientali sono stati indagati e tra questi l’alimentazione sembra avere un ruolo maggiore, con un’incidenza di tumore più alta tra chi ha un’alimentazione ricca di carne rossa o lavorata. Altri alimenti (soprattutto di origine vegetale) conferirebbero invece una certa protezione nei confronti di questa neoplasia.

Alimenti protettivi

L’osservazione che il Tumore del colon-retto fosse raro in Africa ed altri paesi in via di sviluppo, dove la dieta è basata soprattutto su alimenti di origine vegetale ricchi in fibre, ha fatto ipotizzare un legame tra tumore e dieta. Una dieta ricca di fibre consiste principalmente in verdure, frutta, cereali e legumi. Un altro dato importante osservato è che il rischio di Tumore del colon retto è aumentato tra gli africani emigrati in paesi sviluppati, rafforzando quindi l’ipotesi che lo stile di vita abbia un ruolo importante nel rischio di questi tumori.
L’effetto anti-tumorale da parte delle fibre si esplicherebbe grazie a numerosi meccanismi e tra questi la loro capacità di accelerare il transito intestinale, di legare ed eliminare alcune sostanze tossiche e di aumentare la fermentazione batterica con produzione di acidi grassi a catena corta. Gli acidi grassi a catena corta si sono dimostrati in grado di interferire con la proliferazione delle cellule tumorali nel colon. La dieta ricca di fibre è inoltre risultata essere in grado di esercitare un effetto antiinfiammatorio, riducendo la produzione di sostanze pro-infiammatorie.


Consumare più fibre

In un lavoro che ha preso in esame i risultati provenienti da altri 13 lavori, presentato da Howe e collaboratori, il rischio di tumore colo rettale è ridotto circa del 50% in chi consuma una dieta ricca in fibre, se confrontato con la popolazione generale.
Lo Studio EPIC (“European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition”) ha analizzato l’introito di fibre e l’incidenza di Tumore colorettale in circa 500.000 persone appartenenti a 10 Paesi Europei ed ha evidenziando che, raddoppiando l’assunzione di fibre con la dieta, si verificava una riduzione del rischio di tumore del 40%.

Fitocomposti e Acido Folico

Una dieta ricca di alimenti di origine vegetale, oltre alle fibre, apporta anche una moltitudine di altre sostanze, note con il nome di fitocomposti. Queste sostanze sono da anni sotto intenso studio da parte della comunità scientifica per la loro attività antitumorale. Particolarmente ricchi di questi fitocomposti sono le crucifere (broccoli, cavoli, rucola, ravanello, cavolfiore, broccoletti, rafano, ecc.) ma anche le verdure a foglia verde, cipolla, aglio e agrumi.
Altre sostanze presenti negli alimenti di origine vegetale e indagate per il loro potenziale effetto antitumorale sono alcune vitamine come ad esempio l’Acido Folico. Molti studi hanno evidenziato che alte assunzioni di Acido Folico (vitamina B9), presente nelle verdure a foglia verde riduce il rischio di Tumore colo-rettale e dei suoi precursori (gli adenomi). Questo effetto protettivo però è stato evidenziato solo quando l’Acido Folico viene introdotto sotto forma naturale e non mediante la sua forma sintetica.



Alimenti da ridurre

Tra i componenti della dieta responsabili di aumentare il rischio di Tumori del colon-retto troviamo la carne e i prodotti a base di carne. I dati provenienti da grossi studi epidemiologici indicano infatti che vi sono variazioni significative nell’insorgenza del Tumore del colon-retto in base alla dieta seguita. Uno di questi è il già citato studio EPIC che interessa circa 500.000 persone (sia maschi che femmine) di 10 Paesi europei (tra questi anche l’Italia). Ebbene, confrontando la comparsa di Tumore del colon-retto tra chi assumeva con la dieta poca carne rossa o lavorata (inferiore a 20 g al giorno) rispetto a chi ne consumava di più (quantità superiore a 160 g al giorno), questi Ricercatori hanno trovato un aumentato rischio in quest’ultimo gruppo. Nello stesso studio si evidenziava inoltre come un consumo di pesce avesse un ruolo protettivo nei confronti del Tumore del colon-retto.
Nello stesso anno (2005) veniva pubblicato su un’importante rivista medica specializzata un altro lavoro i cui risultati evidenziavano un aumentato consumo di carne tra chi aveva sviluppato il Tumore del colon-retto. In questo studio quasi 150.000 persone con un’età media di 63 anni sono stati seguiti dal 1992 al 2001.
Sandhu e collaboratori, in un lavoro di revisione della letteratura hanno evidenziato come anche per aumenti modesti (25 grammi) di consumo giornaliero di carne rossa lavorata questo aumentasse il rischio di Tumore del colon-retto del 49%.
Nel 2011 riassumendo i dati provenienti da 21 studi pubblicati sull’argomento, Chao e collaboratori, hanno confermato che tra chi consuma carne rossa o lavorata il Tumore del colon-retto insorge con maggior frequenza rispetto a chi ne consuma poca o non ne consuma. Gli autori evidenziavano al termine della loro analisi che c’è una forte associazione tra consumo di carne e rischio di Tumore colo-rettale.
Molte ipotesi sono state proposte per spiegare la relazione tra consumo di carne rossa o lavorata e comparsa di tumori colo rettali. La carne rossa contiene un’elevata quantità di ferro rispetto alla carne bianca e secondo alcuni questa sostanza potrebbe stimolare la proliferazione cellulare a livello del colon favorendo la formazione di tumori a livello del colon. Inoltre l’ingestione di carne rossa ha mostrato aumentare la produzione dei cosiddetti composti nitrosi, molti dei quali sono riconosciuti essere carcinogeni. La carne cotta ad alte temperature sviluppa sostanze mutagene e carcinogene note con il nome di amine eterocicliche e idrocarburi policiclici.
Sebbene al momento non sia ancora stato identificato un unico meccanismo responsabile, gli studi evidenziano un aumentato rischio di sviluppare Tumore colo-rettale tra chi consuma carne rossa e lavorata. Le maggiori Società scientifiche sono tuttavia concordi nel consigliare una riduzione nell’assunzione di carne rossa o lavorata promuovendo invece un’alimentazione ricca di alimenti di origine vegetale con lo scopo di ridurre l’insorgenza di questa neoplasia purtroppo molto frequente.

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