Radiazioni solari, quel protezione?

Autore: Dott. Leonardo Bianchi

L’esposizione alle radiazioni solari mette la nostra pelle a rischio di danni derivanti dal Fotoinvecchiamento, è pertanto importante adottare le adeguate modalità di Fotoprotezione 

La terra viene costantemente irradiata dalle radiazioni solari che si dividono in raggi infrarossi, invisibili ma responsabili di produzione di calore, luce visibile, che ci consente di vedere forme e colori, e radiazioni ultraviolette (UV), in parte filtrate dall’atmosfera ma comunque capaci di raggiungere la crosta terrestre. La cute umana è quindi continuamente esposta alle radiazioni solari; tra queste, quelle che hanno maggior impatto sono le radiazioni UV (ultraviolette), in particolare UVA e UVB, che svolgono funzioni fisiologiche, come lo stimolo alla melanogenesi e la sintesi di vitamina D, ma sono purtroppo anche responsabili dei danni alla nostra pelle.

Le radiazioni ultraviolette

Tali radiazioni vengono emesse in grandi quantità, oltre che dal sole, anche da lampade e lettini abbronzanti. I raggi UVA hanno lunghezza d’onda maggiore e minor energia e vengono assorbiti dalle strutture più profonde della cute; i raggi UVB hanno lunghezza d’onda minore e maggior energia e vengono assorbiti dagli strati più superficiali della cute. In virtù di queste caratteristiche, i raggi UVA sono prevalentemente responsabili del fotoinvecchiamento, mentre i raggi UVB provocano Eritema e possono indurre la comparsa di Tumori cutanei.

Che cos’è il Fotoinvecchiamento

Il Fotoinvecchiamento è prevalentemente la conseguenza del danneggiamento delle fibre collagene, una delle componenti fondamentali del connettivo umano, localizzate nel derma medio e profondo e sintetizzate dai fibroblasti, e dello stress ossidativo, responsabile dei danni alle cellule di epidermide e derma, in particolare a carico del DNA.
Il Fotoinvecchiamento può manifestarsi con diversi aspetti clinici. Tra questi i più noti sono la comparsa di macchie di colorito brunastro, rughe e capillari, assottigliamento e perdita di tonicità ed elasticità della cute, secchezza, fino ad aspetti più francamente patologici come l’Eritrosi interfollicolare del collo o la “Cutis romboidalis nucae”. I Tumori cutanei sono invece legati ad alterazioni del DNA delle cellule che costituiscono la pelle e si dividono in Melanoma e Tumori cutanei “non Melanoma”.

Il Melanoma

Questo tipo di Tumore cutaneo deriva dai melanociti, è il tumore più aggressivo e con peggior prognosi ed è legato prevalentemente alle esposizioni solari intense e intermittenti, come ad esempio quelle conseguenti all’utilizzo di lampade e lettini abbronzanti o esposizioni saltuarie nel periodo estivo. La sua incidenza, purtroppo, nei paesi occidentali è in progressivo aumento, anche tra i giovani, a causa dei cambiamenti nelle abitudini di vita.

Tumori cutanei “non Melanoma”

I Tumori cutanei “non Melanoma” derivano dai cheratinociti, i principali costituenti dell’epidermide; si dividono a loro volta in Carcinoma basocellulare, meno aggressivo e con prognosi migliore, e Carcinoma squamocellulare, dotato invece di maggiore aggressività e capacità di metastatizzare. Questi sono conseguenza dell’esposizione prolungata e ripetuta alle radiazioni UV e sono tipici dei lavoratori che svolgono attività all’aperto, ma anche di persone che si espongono al sole frequentemente e per lunghi periodi di tempo per abitudini di vita extraprofessionali.

Rischi dell’esposizione solare

I rischi di sviluppare danni in conseguenza dell’esposizione a radiazioni UV dipendono non solo dalla quantità delle radiazioni, ma anche da fattori legati alla persona. Tra questi la familiarità, soprattutto per il Melanoma, il fumo di sigaretta, la compromissione del sistema immunitario (in conseguenza di Patologie ematologiche, oncologiche, Infezione da HIV oppure di trattamenti immunosoppressivi per Malattie infiammatorie ed autoimmunitarie croniche o Trapianti di organo), la presenza di nevi e il fototipo. Quest’ultimo è sicuramente un fattore determinante. Viene classificato in 6 tipi in base alla classificazione Fitzpatrick, a seconda delle caratteristiche dell’individuo, in particolare colore di occhi e capelli, e della reazione all’esposizione ai raggi UV.

Fototipo 1: è caratterizzato da carnagione lattea con efelidi, occhi azzurri, capelli rossi, tendenza a scottarsi con facilità e a non abbronzarsi.

Fototipo 2: si manifesta con pelle chiara, occhi azzurri o verdi, capelli biondi; le persone con questo fototipo si bruciano con molta facilità e sviluppano un’abbronzatura lieve, dorata.

Fototipo 3: appare con pelle chiara con occhi e capelli castani; dopo l’esposizione al sole sviluppa un’abbronzatura omogenea e tende a scottarsi solo se si espone per lungo tempo.

Fototipo 4: si manifesta con pelle olivastra, occhi e capelli bruni; le persone con fototipo 4 sviluppano un’abbronzatura intensa e raramente vanno incontro a Eritemi.

Fototipo 5: è caratterizzato da pelle olivastra, occhi scuri e capelli neri; l’abbronzatura è facile da sviluppare, di colore bruno scuro, e il rischio di scottatura è basso, se non dopo esposizioni intense.

Fototipo 6: appare con pelle molto scura, capelli ed occhi neri e raramente è esposto a rischio scottatura.

Il fototipo condiziona ovviamente la necessità di fotoprotezione: i soggetti con fototipo chiaro necessitano costantemente di una fotoprotezione molto alta e costante, mentre quelli con fototipi più scuri possono permettersi di modulare la fotoprotezione.


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