Salute degli occhi, l'importanza della prevenzione

Autore: Prof. Dott. Demetrio Spinelli

È importante effettuare screening preventivi e di controllo sin da bambini per monitorare l’insorgenza di patologie oculari o disabilità visive 

La prevenzione è attuata tramite quell’insieme di azioni e comportamenti che hanno il fine di impedire l’insorgenza e la progressione della malattia e il determinarsi di danni irreversibili quando la patologia è in atto. Il concetto di Medicina preventiva non è recente come i più credono: l’uomo ha da sempre cercato di mettere in pratica, anche in campo sanitario, l’aforisma “è meglio prevenire che reprimere”, ben sapendo che “la salute è un bene ineguagliabile degno di essere conservato e difficile da recuperare allorché lo si è perduto”.
L’intervento sanitario preventivo è veramente tale se lo si realizza prima che un danno per la salute abbia potuto determinarsi, suscitando un quadro morboso o premorboso, ed è ideale quando riesce ad eliminare il rischio o ad impedire che un individuo possa incorrere in esso.

L’importanza degli screening

La prevenzione può avere diversi scopi e pertanto viene classificata in questi modi:

  • primaria: ha lo scopo di impedire che la malattia insorga quando ancora non si è sviluppata, combattendone le cause e i fattori predisponenti, si attua su un soggetto sano; • secondaria: ha lo scopo di identificare la malattia nella fase in cui è ancora priva di sintomi (diagnosi precoce) mediante esami di screening e coinvolge un soggetto malato che non sa di esserlo;
  • terziaria: ha lo scopo di limitare i danni procurati dalla malattia mediante la cura e la riabilitazione (terapia e gestione delle complicanze) ed è destinata a un soggetto malato che sa di esserlo.

Gli screening devono avere precise caratteristiche: le malattie da individuare devono essere curabili, i programmi devono essere sostenibili, cioè devono essere rivolti alla popolazione con più alla probabilità di sviluppare quelle patologie.
Gli esami con cui vengono effettuati gli screening devono essere sicuri (scarsi rischi e/o effetti collaterali), accettabili (i test devono essere semplici), effettuabili (rivolti a popolazioni apparentemente sane), non devono diagnosticare erroneamente una patologia a chi non ce l’ha.

Alcuni dati sulla salute visiva

Nel mondo vi sono circa 43 milioni di ciechi e 596 milioni di ipovedenti, in Italia sono 110.000, cui si devono aggiungere circa 1.800.000 di persone con disabilità visiva. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’80% dei casi di cecità o di minorazione visiva sono evitabili se le malattie oculari vengono diagnosticate per tempo.
Il 23 luglio 2021 l’Assemblea delle Nazioni Unite (UNGA) ha adottato la prima risoluzione per la prevenzione della vista (approvata all’unanimità dai 193 paesi delle Nazioni Unite): “Vision for everyone. Accelerating Action to Achieve the Sustainable Development Goal” con la quale viene sancita ufficialmente la salute degli occhi come parte integrante dello sviluppo sostenibile.

Le tappe della prevenzione

In ambito oftalmologico, il principio fondamentale della Medicina preventiva è rivolto alla precoce individuazione delle condizioni patologiche che possono portare alla cecità o ad una grave compromissione della visione. Si tratta quindi di una prevenzione secondaria. La corretta prevenzione delle Malattie oculari comincia alla nascita, per escludere malformazioni o malattie congenite, prosegue poi intorno ai tre anni per indagare la presenza di vizi di refrazione e dell’Ambliopia. A sei anni poi si consiglia di valutare la presenza di vizi di refrazione successivamente insorti; ulteriori controlli sarebbero opportuni nel periodo di avviamento di attività di studio e/o lavorative per valutare l’ulteriore comparsa di vizi di refrazione oltre alla presenza di Patologie degenerative tra cui il Cheratocono, una Malattia della cornea ad evoluzione cronica progressiva e asintomatica, che compare, in genere, in giovane età. In età adulta inoltre si dovrebbero effettuare altri esami di approfondimento intorno ai quarant’anni, momento dell’insorgenza della Presbiopia e, infine, a 50-60 anni, per individuare la comparsa di patologie oculari gravemente invalidanti quali Degenerazione maculare legata all’età, Glaucoma, Retinopatia diabetica, ecc..


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