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Dolore all’occhio, quali sono le cause?

I segnali di allarme e la valutazione dei sintomi oggettivi da parte dello Specialista possono indirizzare alla terapia più opportuna 

La sensazione di un corpo estraneo nell’occhio o la presenza di una lieve irritazione, sono esperienze comuni per tutti, tuttavia, un dolore reale può essere il sintomo di un disturbo anche grave a carico della vista. Chi indossa le lenti a contatto, per esempio, potrebbe avere una cornea graffiata, ulcerata oppure soffrire di Cheratite: massima attenzione deve essere prestata in particolare alla Cheratite Achantamoeba, che può portare anche alla cecità. Un dolore profondo, fastidioso e pulsante, invece, indica spesso la possibilità di un disturbo grave come il Glaucoma ad angolo chiuso acuto, l’Uveite anteriore, la Sclerite, l’Endoftalmite, la Cellulite orbitale o Pseudotumore orbitale, spesso accompagnati dalla presenza di un edema palpebrale.

I vari tipi di dolore

Il dolore oculare può irradiarsi posteriormente, alla regione frontale, a quella temporale, oppure in una metà del viso; può essere mono o bilaterale, continuo o intermittente, può manifestarsi senza una causa apparente e senza altri sintomi soggettivi.
Può essere provocato da un’opportuna stimolazione, come ad esempio quella delle cosiddette zone “trigger” (zone dolorose) nella Nevralgia del trigemino; può comparire utilizzando gli occhiali da lettura (lenti “da vicino”), nelle ore notturne (Cheratopatia attinica) oppure al risveglio mattutino. Infine può essere accompagnato da altri disturbi soggettivi quali fotofobia, lacrimazione, blefarospasmo, nausea, vomito, vertigine, diplopia, cioè la percezione doppia di un’immagine, e scotomi (zone cieche del campo visivo).

La definizione di Dolore oculare

Da un punto di vista generale per dolore si intende qualunque sensazione soggettiva di sofferenza provocata da un male fisico: nella maggior parte dei casi, quindi, il dolore è un sintomo, di cui l’attenta valutazione oggettiva e dei segni patologici evidenti ci consente di riconoscere una situazione anomala, sia essa somatica (dolore nocicettivo) o localizzata in un punto qualsiasi delle vie nervose normalmente deputate a raccogliere, trasmettere ed elaborare il segnale percettivo del dolore (dolore neuropatico).
In campo oftalmologico il dolore può accompagnarsi a numerose condizioni patologiche che coinvolgono sia il bulbo oculare che le parti annesse, oppure manifestarsi per effetto di patologie extra-oculari sotto forma di dolore che viene riferito o proiettato nella regione oculare stessa e che può essere acuto o cronico, lieve o moderato, severo o non tollerabile; ancora bulbare (superficiale e/o profondo), retrobulbare, orbitario o periorbitario.

I recettori del dolore

Il sistema deputato alla percezione del dolore oculare è costituito dai neuroni sensitivi primari e dai neuroni centrali: i recettori in particolare vengono detti nocicettori e sono terminazioni nervose libere che derivano dalle corrispondenti fibre nervose. L’attivazione di questi recettori, da parte di stimoli ben definiti, rappresenta la prima causa del cosiddetto “dolore oculare nocicettivo”.
A livello oculare i nocicettori sono presenti nelle varie strutture del bulbo (cornea, sclera, uvea, congiuntiva, palpebra, orbita): il canale che veicola gli impulsi che provengono dalla faccia e dal cranio è rappresentato dal nervo oftalmico (prima branca del trigemino) e dal nervo mascellare (seconda branca del trigemino) fino al ganglio di Gasser e da qui fino al nucleo centrale del nervo trigemino dal quale si diramano i canali di diffusione minori.

Quali sono le cause?

Le cause del dolore possono essere oculari, perioculari (relative a parti intorno all’occhio) o di natura neurologica.
Il dolore, nelle patologie della parte esterna dell’occhio, trae origine dalla stimolazione delle terminazioni libere corneali, dall’azione dei mediatori chimici dell’infiammazione e dallo spasmo dei muscoli dell’iride e dei corpi ciliari e può essere superficiale o profondo.
I Disturbi corneali sono in genere la causa più comune di dolore oculare superficiale: una sensazione di asperità (graffi, abrasioni corneali) o della presenza di un corpo estraneo può essere causata da un’alterazione della congiuntiva, ovvero quella membrana sottile che riveste internamente le palpebre e copre l’area anteriore dell’occhio, oppure della cornea; la maggior parte di questi disturbi, oltre al dolore, può essere associata a Fotofobia, Blefarospasmo e Iperemia congiuntivale bulbare.
Non dimentichiamo poi la Cheratite erpetica, la Sindrome dell’occhio secco, la Cheratite congiuntivale attinica e le Ulcere corneali da lenti a contatto (LAC). Infine, un dolore oculare profondo, sordo e continuo, è ancora una tipica manifestazione di infiammazione della parte esterna dell’occhio che può dar luogo a Scleriti, Uveiti anteriori acute e croniche, Neurite ottica retrobulbare, Miosite orbitaria e Oftalmopatia distiroidea.


 

Se la causa è il Glaucoma

Tra le cause di dolore oculare, quello del Glaucoma acuto è senza dubbio il più devastante. In questo caso è fondamentale una diagnosi d’urgenza, per una patologia abbastanza frequente e che può manifestarsi in soggetti che non sapevano di esserne affetti oppure rappresentare la fase acuta del Glaucoma cronico congestizio.
Il Paziente accusa dolore oculare, più o meno violento, accompagnato a volte da vomito, brividi, bradicardia, dolore a distanza localizzato in genere all’addome, diminuzione del visibilità e/o percezione di cerchi iridescenti intorno alle sorgenti luminose. In sede di esame diagnostico si rileva in particolare una situazione di ipertono oculare, ossia di elevata pressione oculare. Sarà quindi necessario ottenere al più presto una diminuzione di quest’ultima con l’applicazione di miotici (farmaci che provocano il restringimento della pupilla) e altri farmaci che riducono la secrezione dell’umor acqueo, il liquido che si trova tra la cornea e il cristallino e che contribuisce a dare volume al bulbo oculare.

Se il dolore non è patologico

Un dolore oculare e/o retrobulbare può insorgere anche in assenza di patologie oculari, per esempio in caso di Sinusite oppure di Nevralgia del trigemino, per cause sconosciute, ma con maggiore frequenza nel sesso femminile, e caratterizzata da un dolore discontinuo e intenso, unilaterale e localizzato all’area di competenza di una delle tre branche del nervo trigemino, in particolare quella oftalmica.
Ricordiamo la possibilità di dolore oculare e/o retrobulbare anche in caso di patologie intracraniche quali l’Emicrania nelle sue varie forme oppure ancora le patologie vascolari centrali quali ad esempio la Trombosi del seno cavernoso: ciò avviene perché, secondo la legge delle proiezioni, qualsiasi stimolazione delle vie trigeminali in qualunque momento del decorso, induce, per riflesso, una sensazione di dolore localizzata anche ai corrispettivi recettori periferici.

La diagnosi corretta

In caso di dolore oculare, è importante valutare i seguenti parametri:

  • sede del dolore: oculare, retro-oculare oppure orbitario;
  • eventuali irradiazioni: posteriori, frontali, alla tempia;
  • se è monolaterale o bilaterale;
  • quando è comparso;
  • durata ed eventuali episodi successivi;
  • contesto in cui è comparso: ad esempio dopo il lavoro, oppure di mattina e via dicendo;
  • se associato o meno ad altri sintomi soggettivi, alterazioni del campo visivo (scotomi scintillanti), ronzii, cefalee o nausea;
  • intensità: lieve, costante e/o acuto.

Quando preoccuparsi davvero...

In caso di dolore oculare, i segnali di allarme hanno sintomi e caratteristiche ben precisi quali vomito, percezione di aloni intorno alle fonti luminose, febbre, brividi, affaticamento o dolori muscolari, ridotta nitidezza della vista, sporgenza di un occhio (Proptosi) e/o incapacità di muoverlo in tutte le direzioni.

... e come intervenire

In caso di dolore oculare grave, arrossamento oculare o presenza dei segnali d’allarme indicati è necessario recarsi immediatamente dal Medico Oculista: i soggetti con dolore lieve, invece, senza arrossamento oculare né presenza dei segnali d’allarme, possono aspettare uno o due giorni per vedere se il problema si risolve autonomamente.
D’altra parte le terapie per la cura del dolore oculare variano a seconda della specifica patologia e in tutti i casi è assolutamente sconsigliato ricorrere ad un’autovalutazione o alle terapie “fai da te”, ma piuttosto occorre rivolgersi sempre ad uno Specialista perché possa esprimere una diagnosi corretta e di conseguenza la terapia più opportuna.

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