Stampa questa pagina

Gastroenterite nei bambini

Autore: Dott. Giuseppe GullottaMelissa Gullotta

In caso di Gastroenterite, nei bambini è sconsigliato l’uso di farmaci, è invece molto importante reintegrare le perdite di liquidi nel più breve tempo possibile

Uno dei disturbi più comuni nei bambini è rappresentato dall’Infezione gastrointestinale che, solitamente, si presenta con una triade di sintomi iniziali quali diarrea, vomito e, spesso, febbre. A causare questa antipatica situazione sono soprattutto virus, tra questi, il principale è senz’altro il “rotavirus” ma possono intervenire anche altri ceppi virali, come ad esempio quelli relativi ai virus influenzali. Molto meno frequente, invece, è la causa batterica.

Come si manifesta

In caso di Infezione virale, il bambino vomita, ha diarrea, è spossato, partecipa con difficoltà all’ambiente, talvolta manifesta sonnolenza.
Per contrastare questo tipo di episodi, in età pediatrica, è sconsigliato l’uso di farmaci, la cosa importante invece è reintegrare le perdite di liquidi nel più breve tempo possibile.
In genere, la Gastroenterite si manifesta inizialmente con il vomito, seguito subito dopo dalla diarrea, cioè la riduzione della consistenza delle feci, che diventano rapidamente prima cremose e poi francamente liquide, accompagnata dall’aumento del numero di evacuazioni, oltre le 4 scariche giornaliere. Nelle feci possono essere presenti talvolta anche muco e sangue. Altri sintomi possibili sono il dolore addominale e talvolta la febbre. Se la causa è un virus influenzale, a questi sintomi si associano anche le manifestazioni tipiche dell’influenza, come febbre, a volte elevata, malessere generale e sintomi respiratori.

Quanto durano i sintomi

Le Gastroenteriti infettive possono durare da 2-3 giorni fino a oltre una settimana.
È importante comunque tener presente che, anche quando l’infezione si è risolta, sono necessari alcuni giorni perché la consistenza delle feci ritorni alla completa normalità.

Reidratare il bambino

La gravità della Gastroenterite non dipende tanto dal microrganismo che sostiene l’infezione, infatti, nella maggior parte dei casi si tratta di forme virali capaci di provocare un danno modesto e limitato nel tempo, spesso autolimitante, come se si trattasse di un “mini raffreddore” dell’intestino. Il rischio vero è quello della disidratazione, causata dal vomito e dalla diarrea, infatti, tali sintomi comportano inevitabilmente una perdita di liquidi, talvolta anche consistente. Se questa diventa importante, si possono determinare vari squilibri dell’organismo, con conseguenze anche gravi come torpore e sonnolenza. Per questo motivo, l’intervento più importante da adottare in caso di Gastroenterite è la reidratazione. Si tratta semplicemente di reintegrare le perdite di acqua, zuccheri e sali minerali; a tale scopo, in commercio si trovano soluzioni reidratanti orali in bustine da sciogliere in acqua o già pronte all’uso. Negli Stati Uniti e nei paesi anglosassoni (ma da diverso tempo anche in Italia) è d’uso, nei bambini più grandicelli (oltre i due anni di età), somministrare a piccoli sorsi anche la bevanda alla cola sgassata o diluita con acqua che, essendo a base di caramello e di piccoli dosi di caffeina, risulta spesso più gradevole al bambino e lo aiuta rapidamente a reintegrare i liquidi persi. Una buona miscela reidratante fatta in casa, dovrebbe contenere in un litro di acqua fresca il succo di due arance medie, 1 cucchiaio di zucchero (10 g) e 1 cucchiaino da caffè di sale (5 g).
Certo, se il bambino vomita, anche la reidratazione orale può diventare problematica: in questo caso, la soluzione va proposta poco alla volta ma spesso, meglio ogni 5-10 minuti, con un cucchiaino, meglio se fresca perché meglio tollerata. Sebbene non si tratti di un farmaco, la quantità di soluzione da somministrare al bambino varia in base al peso e alla quantità di liquidi persi, pertanto il consiglio del Pediatra di famiglia è sempre determinante.
Solo se la diarrea è davvero molto intensa (più di 8 episodi al giorno) o associata a vomito persistente (per più di 6-8 ore) e se il bambino manifesta sintomi di torpore o sonnolenza eccessiva, occorre recarsi dal Pediatra di famiglia o direttamente al Pronto Soccorso.


Quali precauzioni per i piccolissimi

Più i bambini sono piccoli, più la disidratazione può essere grave. Ecco perché quando il vomito e la diarrea si presentano sotto i sei mesi è necessario contattare quanto prima il Pediatra di famiglia, che consiglierà la terapia più opportuna, oltre ad eventuali esami di approfondimento per escludere altre patologie. In ogni caso, per proteggere i bambini nell’epoca della vita in cui questa infezione può essere più seria, esiste la possibilità di vaccinarli contro il rotavirus, il principale responsabile della malattia. Si tratta di un vaccino da somministrare in 2-3 dosi: la prima tra 6 e 12 settimane di vita, la seconda e la terza entro le 24-32 settimane. Solo alcune regioni italiane il vaccino è offerto (tutto o in parte) dal Servizio Sanitario Nazionale, mentre in altre è completamente a carico della famiglia.
Un encomio particolare va alla Regione Sicilia che ormai da diversi anni ha un calendario vaccinale all’avanguardia mondiale e fornisce tutti i vaccini, obbligatori e facoltativi, in maniera del tutto gratuita a tutti i bambini nelle diverse età individuate dal calendario vaccinale.

La rialimentazione

Non appena si è risolto il vomito, anche se è ancora presente la diarrea, è necessario proporre al bambino i cibi solidi. Si è visto, infatti, che la rialimentazione precoce porta a un rapido recupero del peso, senza peggiorare il decorso della diarrea. Al contrario, il digiuno o l’ipoalimentazione prolungati possono essere responsabili di una maggior durata della diarrea. Non è necessario adottare una dieta completamente “in bianco”, è però importante che l’alimentazione sia effettuata con cibi semplici, non elaborati, povera in zuccheri semplici e grassi, che potrebbero prolungare la sintomatologia.

I farmaci

Come già detto, l’utilizzo dei farmaci è sconsigliato, in ogni caso sarà il Pediatra di famiglia a stabilirlo. Per contrastare gli attacchi di vomito o di diarrea esistono farmaci specifici, tuttavia il loro utilizzo è sconsigliato in età pediatrica, perché possono provocare effetti collaterali. Al massimo, si può provare a utilizzare un farmaco assorbente come la smectite.
In aggiunta alla soluzione reidratante, si possono somministrare i probiotici, in particolare prodotti a base di “Lactobacillusrhamnosus” e “Saccharomycesboulardii” che si sono dimostrati efficaci nel ridurre la durata e i sintomi della malattia.
Per quanto riguarda l’utilizzo di antibiotici, questo viene prescritto molto raramente nelle Gastroenteriti, in primo luogo perché la causa di queste infezioni è nella maggior parte dei casi virale e sui virus gli antibiotici sono inefficaci. Non solo, anche nel caso in cui l’infezione sia batterica, non sempre la terapia antibiotica è utile, al contrario può essere controproducente e prolungare la persistenza dei microrganismi nell’intestino. Sarà sempre il Pediatra di famiglia a valutare la complessità della sintomatologia e le condizioni generali del bambino per un’adeguata terapia: evitare sempre il fai da te nell’uso degli antibiotici.

Il ritorno a scuola

Poiché le Gastroenteriti sono particolarmente infettive, è bene che il bambino riprenda a frequentare la comunità solo quando il vomito e la febbre sono scomparsi, ha iniziato a rialimentarsi normalmente e la consistenza delle feci è normalizzata.